La decisione è stata annunciata al termine dei due giorni di riunione del Federal Open Market Committee,

WASHINGTON, 18 marzo 2009 (Reuters)

In linea con le attese di mercato ed economisti, la Federal Reserve ha mantenuto invariato il tasso di riferimento sui prestiti interbancari a un giorno, confermando un intervallo tra 0 e 0,25%.

La decisione è stata annunciata al termine dei due giorni di riunione del Federal Open Market Committee, commissione per le decisioni di politica monetaria. Il voto è stato unanime.

Stabile allo 0,5%, livello su cui è stato portato il 16 dicembre scorso con un taglio di 75 punti base applicato anche sui Fed Funds, il tasso di sconto.

La mossa a sorpresa è stato l'annuncio che la banca centrale acquisterà bond a lungo termine fino a 300 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi sei mesi.

La Fed ha deciso inoltre di estendere il programma di titoli legati ai mutui immobiliari, aggiungendo altri 750 miliardi di dollari, arrivando a un totale di 1.250 miliardi di dollari.

L'istituto centrale Usa resta impegnato a prendere le misure necessarie a far risollevare dalla recessione la prima economia mondiale e si dice convinto che la politica adottata stabilizzerà i mercati e, grazie allo stimolo fiscale e monetario, rilancerà la crescita.

Nel comunicato, la banca guidata da Ben Bernanke sottolinea che l'economia ha continuato a contrarsi nel periodo fra il meeting di gennaio e quello che si è concluso oggi.

La Fed fa riferimento al calo del mercato azionario e dei valori immobiliari, nonché al peggioramento delle condizioni del mercato, che pesano sulla fiducia dei consumatori e sulle dinamiche di spesa.

Non manca un accenno all'impatto che la recessione mondiale sta avendo sulle società maggiormente votate all'export.

Il Fomc dice di attendersi un'inflazione contenuta, sebbene segnali qualche rischio di prezzi in rialzo nel medio termine.

"In queste circostanze", recita il comunicato, "la Federal Reserve utilizzerà tutti gli strumenti disponibili per favorire la ripresa dell'economia e garantire la stabilità dei prezzi".

Il ciclo espansivo sui tassi Usa è iniziato nel settembre 2007, quando il costo del denaro venne ridotto dal 5,25% al 4,75%, in coincidenza con lo scoppio della bolla sui mutui 'subprime'.

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