Per il mese di maggio 2018 l’ISTAT comunica che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua (in significativa accelerazione rispetto al +0,5% di aprile). Leggi tutto
Categoria: ISTAT
ISTAT: il valore della moneta in Italia dal 1861 al 2017 è online
Confrontare le variazioni temporali del valore della moneta in Italia dal 1861 fino al 2017
L’Istat ha pubblicato uno strumento per confrontare le variazioni temporali del valore della moneta in Italia dal 1861 fino al 2017.
Per confrontare le variazioni temporali del valore della moneta in Italia usa la nostra utility.
Si precisa che i coefficienti di trasformazione dei valori monetari riportati dall’ISTAT nelle tavole, sono calcolati e diffusi per sole finalità di analisi storica: essi non costituiscono valori ufficiali da utilizzare per le rivalutazioni monetarie a fini legali (aggiornamento canoni d’affitto, assegni familiari, trattamento di fine rapporto, ecc.) per i quali consigliamo di usare la nostra procedura online.
Rivaluta.it mette a disposizione un utilissimo calcolatore dell’inflazione dal 1954 al 2018
Nel 2017 aumentano i viaggi degli italiani. In aumento rispetto al 2016
Viaggi e vacanze in Italia e all’estero
Il dato ISTAT sui viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia è pari a 66 milioni e 347 mila, valore in leggera crescita rispetto al 2016 come risultato di un aumento dei viaggi per vacanza (+1,3 milioni) e una netta diminuzione dei viaggi di lavoro (-1 milione).
Paniere dei prezzi ISTAT 2018
Novità del paniere Istat 2018 per misurare l’inflazione
Anche per il 2018 l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo finalizzata alla misura dell’inflazione.
Perché il paniere viene aggiornato ogni anno?
L’aggiornamento è necessario perché bisogna tener conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie italiane e in alcuni casi viene arricchita la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
Lo scorso anno ovvero nel 2017 entrarono nel paniere 12 nuovi beni e servizi:
- i Preparati di carne da cuocere,
- i Preparati vegetariani e/o vegani,
- i Centrifugati di frutta e/o verdura al bar,
- la Birra artigianale,
- gli Smartwatch,
- i Dispositivi da polso per attività sportive,
- le Soundbar (barre amplificatrici di suoni),
- l’Action camera,
- le Cartucce a getto d’inchiostro,
- le Asciugatrici,
- le Centrifughe
- i Servizi assicurativi connessi all’abitazione.
Ad uscire dal paniere furono le Videocamere tradizionali (sostituite dall’Action camera).
Quanti sono e quali sono i prodotti che entrano nel paniere e quali quelli che escono per il 2018?
La principale novità del 2018 è l’utilizzo dei prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) dei beni per la cura della casa e della persona, provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) del commercio al dettaglio (ipermercati e supermercati).
Nel paniere utilizzato nel 2018 per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1489 prodotti elementari (1481 nel 2017), raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 404 aggregati.
Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) viene impiegato un paniere di 1506 prodotti elementari (1.498 nel 2017), raggruppati in 923 prodotti e 408 aggregati.
L’aggiornamento del paniere tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
Chi entra e chi esce nel paniere ISTAT 2018
Nel 2018 entrano nel paniere cinque nuovi prodotti: l’Avocado, il Mango, i Vini liquorosi, la Lavasciuga e il Robot aspirapolvere. Escono dal paniere la Telefonia pubblica, il Canone Rai e il Lettore Mp4.
Nel complesso, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l’inflazione passano da 706.500 a oltre 4.500.000 e provengono da una pluralità di fonti: 461.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 153.000 direttamente dall’Istat; 3.840.000 tramite scanner data; 63.700 provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.
Stima inflazione Italia: Dicembre 2017 uguale a 0,9 per cento annua.
L’inflazione annuale per il mese di dicembre 2017 è stimata dall’ISTAT a 0,9 per cento, valore identico a quello di novembre 2017. L’aumento su base mensile è stato stimato uguale a 0,4% (da novembre 2017 a dicembre 2017) . Il valore di dicembre 2017 porta la media dell’anno 2017 a 1,2 per cento.
Tabella con le ultimi 11 variazioni mensili del 2017 per NIC con tabacchi, FOI senza tabacchi e IPCA
Periodi NIC
con tabacchiFOI
senza tabacchiIPCA Gennaio-2016 Gennaio-2017 0,3 0,3 -1,7 Febbraio-2016 Febbraio-2017 0,4 0,4 0,2 Marzo-2016 Marzo-2017 0 0 1,9 Aprile-2016 Aprile-2017 0,4 0,3 0,8 Maggio-2016 Maggio-2017 -0,2 -0,2 -0,1 Giugno-2016 Giugno-2017 -0,1 -0,1 -0,2 Luglio-2016 Luglio-2017 0,1 0 -1,9 Agosto-2016 Agosto-2017 0,3 0,4 0,1 Settembre-2016 Settembre-2017 -0,3 -0,3 1,8 Ottobre-2016 Ottobre-2017 -0,2 -0,2 0 Novembre-2016 Novembre-2017 -0,2 -0,1 -0,2
Inflazione 2018. Cosa ci aspetta?
Quale inflazione ci “toccherà” per il 2018?
L’inflazione in Italia per il 2018 sarà in salita o in discesa?
Intanto vediamo cosa succederà per il 2017. Siamo al termine del 2017 e i dati ci dicono che l’anno che sta arrivando al capolinea avrà quasi certamente un’inflazione media tra 1,1 e 1,3 per cento. Vediamo in dettaglio e con i numeri ipotizzati degli aumenti mensili.
Se l’aumento da novembre 2017 a dicembre 2017 sarà uguale allo +0,2 avremo una inflazione annuale pari a 0,7 per cento (indice NIC con tabacchi) e una inflazione media per il 2017 uguale a 1,2%. Il valore definitivo per il 2017 lo trovi qui. Per provare la previsione dell’inflazione usa la nostra utility.
Il dato definitivo dell’inflazione media in Italia è stato del 1,2%.
I dati reali ci dicono che da Gennaio 2017 a Novembre 2017 il tasso medio annuo è pari a 1,3 mentre da Novembre 2016 a Novembre 2017 il valore è stato 1,1 per cento.
Qui la serie storica dell’inflazione media.
C’è da dire che il valore medio per il 2017 che si andrà a consolidare (questo sarà possibile saperlo solo dopo il 15° giorno del mese di Gennaio 2018 quando l’ISTAT diffonderà il valore per dicembre 2017) potrebbe essere il più alto registrato dal 2013 (si veda la tabella sotto).
ANNO | Inflazione media | Dettaglio anno |
2013 | 1,2% | Dettaglio |
2014 | 0,2% | Dettaglio |
2015 | 0,0% | Dettaglio |
2016 | 0,1% | Dettaglio |
2017 | 1.3% (fino a novembre) | Dettaglio |
Per il 2018 gli economisti cosa si aspettano relativamente all’inflazione?
Intanto abbiamo una comunicazione ufficiale dell’ISTAT del 30 maggio 2017, dove l’Istituto comunica per gli anni 2013-2016 gli scostamenti tra realizzazione e previsione
dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, nonché la previsione di questo stesso indicatore per gli anni 2017-2020. Per il 2018 viene ben scritto che l’indice IPCA passerà dall’1,1 % del 2017 all’1,3 per cento per il 2018 quindi 0,2 punti in più!
C’è da dire però che le loro previsioni non sono mai state rispettate. questo è ben visibile sulla loro comunicazione.
Il 2018 sarà un anno di “inflazione vivace” visto che i costi di benzina, gasolio auto, elettricità e del metano sono pervasivi e si scaricano sui prezzi finali di quasi tutti i prodotti e i servizi comprati e venduti; si parla poi di rincari del 5% sulle bollette del gas dal mese di gennaio e di 3,5% su quelle della luce. Non si dimentica che molte tariffe sono regolate dal tasso di inflazione programmato attualmente fissato dal Ministero al 1,7 per cento
In generale il costo di tutta l’energia sarà in crescita – Questo è quello che affermano l’Adusbef e Nomisma Energia – elettricità e metano costeranno 68 euro in più, e l’acqua 45 euro in più.
Il 2017 è stato caratterizzato da una combinazione di solida crescita e bassa inflazione; un contesto ideale in cui l’attività non è né così vivace né così scarsa da causare una netta accelerazione dell’inflazione. Tuttavia, secondo Keith Wade, Chief Economist & Strategist di Schroders, la situazione dovrebbe cambiare nel 2018.
Inflazione programmata e previsioni di ISTAT, Prometeia e Centro Studi Confindustria
2017 | 2018 | 2019 | |
---|---|---|---|
Inflazione programmata – DEF (d) | 1,2% | 1,7% | – |
Indice previsionale di inflazione per i contratti nazionali (e) – fonte: Istat | 1,1% | 1,3% | 1,4 |
Previsioni – fonte Prometeia | 1,3% | 0,9% | 1,3% |
Previsioni – fonte Centro Studi Confindustria | 1,4% | 1,2% | – |
L’inflazione 2018 nell’EURO Zona?
Eurozona in ripresa, ma gli stimoli restano necessari
L’inflazione 2018 aiuterà la rivalutazioni delle pensioni
relativamente a Trattamenti minimi, Assegni vitalizi e assegni sociali.
Costo produzione fabbricato residenziale a ottobre 2017
Il Costo di costruzione del fabbricato residenziale a ottobre 2017 su base annua aumenta dello 0,7 per cento
L’Istat comunica che ad ottobre 2017, l’aumento tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale su base annua aumenta dello 0,7 per cento e su base mensile dello 0,1.
Questo aumento è da attribuire, come precisano gli esperti dell’ISTAT, all’incremento dei costi dei materiali (+0,9 punti percentuali).
Qui sotto la tabella con gli ultimi dati (variazioni mensili e annuali) per il 2017
Anno 2017 | Var. % Mensile | VAr. Annuale |
gennaio | 0,2 | 0,5 |
febbraio | -0,2 | 0,3 |
marzo | 0,2 | 0,6 |
aprile | 0,2 | 0,7 |
maggio | -0,1 | 0,5 |
giugno | 0,0 | 0,5 |
luglio | 0,0 | 0,5 |
agosto | 0,2 | 0,7 |
settembre | 0,1 | 0,7 |
ottobre (provvisorio) | 0,1 | 0,7 |
Ulteriori informazioni sull’Indice di Costruzione
Calcolo rivalutazione monetaria con gli indici costruzione fabbricato residenziale
Danno erariale, rivalutazione monetaria e calcolo interessi legali
Nelle sentenze molto spesso il giudice, nella maggior parte dei casi della Corte dei Conti, condanna per danno erariale gli amministratori al pagamento di importi per inadempienze oppure per responsabilità sussidiaria e per condotta gravemente colposa.
Adeguamento delle pensioni all’indice ISTAT delle famiglie di operai e impiegati per il 2018
Nel 2018 dopo due anni di stop l’importo delle pensioni verrà aggiornato e quindi adeguato “all’inflazione” o meglio alla variazione dell’indice FOI (Indice Istat dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati.con l’esclusione dei tabacchi).
Adeguamento canone d’affitto e assegno di mantenimento per novembre 2017
L’ISTAT in data 30 novembre 2017 ha comunicato la stima dei dati dell’INFLAZIONE in Italia per il mese di Novembre 2017.
Il dato comunicato ci ha dato una diminuzione su base mensile per novembre 2017 dello 0,2% e un aumento dello 0,9% rispetto a novembre 2016 (a ottobre 2017 fu +1,0%).
Per quanto riguarda l’indice (FOI) per l’adeguamento dell’assegno e del canone di affitto prevediamo che l’aumento annuale potrebbe essere pari a 0,7 per cento su base annua se il dato dovesse seguire la stessa identica stima dell’inflazione.
La tabella dell’indice FOI per il periodo Gennaio 2017 – Ottobre 2017
Periodo | Var% |
Gennaio-2016 Gennaio-2017 | 0,9 |
Febbraio-2016 Febbraio-2017 | 1,5 |
Marzo-2016 Marzo-2017 | 1,4 |
Aprile-2016 Aprile-2017 | 1,7 |
Maggio-2016 Maggio-2017 | 1,4 |
Giugno-2016 Giugno-2017 | 1,1 |
Luglio-2016 Luglio-2017 | 1 |
Agosto-2016 Agosto-2017 | 1,2 |
Settembre-2016 Settembre-2017 | 1,1 |
Ottobre-2016 Ottobre-2017 | 0,9 |
Qui una panoramica sull’indice FOI
L’ISTAT renderà ufficiali i dati in data 14 dicembre 2017
Stima inflazione novembre 2017:diminuisce su base mensile dello 0,2% e aumenta dello 0,9% in un anno
La stima dell’ISTAT sui dati dell’inflazione per novembre 2017 dice che diminuisce su base mensile dello 0,2 per cento e aumenta dello 0,9% rispetto a novembre 2016 (a ottobre +1,0%).
L’ISTAT nel comunicato ufficiale comunica che
“L’ulteriore lieve frenata dell’inflazione (per il terzo mese consecutivo) si deve per lo più al rallentamento, dal lato dei beni, della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,2% da +3,8% di ottobre) e, dal lato dei servizi, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9% da +1,4%), mitigato dall’accelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+5,0% da +4,3% del mese precedente)”
Inoltre precisa che
La diminuzione su base mensile dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo, influenzato da fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-1,0%), solo in parte bilanciato dall’incremento dei prezzi dei Beni energetici non regolamenti (+1,3%), spinti dal rialzo di quelli di carburanti e gasolio.
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,3% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali (come ad ottobre).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell’1,1% su base annua (come ad ottobre).
Per l’indice FOI Rivaluta.it ha ipotizzato una variazione annua dello 0,9 per cento.
Il comunicato ufficiale ISTAT della stima sull’inflazione per novembre 2017
Differenze e finalità degli indici Istat NIC, FOI e IPCA
L’ISTAT pubblica tre indici: NIC, FOI e IPCA
Essi hanno hanno finalità differenti. Cerchiamo di conoscere queste differenze.
Il NIC è utilizzato come misura dell’inflazione a livello dell’intero sistema economico; in altre parole considera la collettività nazionale come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori, all’interno della quale le abitudini di spesa sono molto differenziate.
Il FOI si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente. È l’indice generalmente usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato.
L’IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo. Infatti, viene utilizzato come uno degli indicatori per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell’Unione europea. L’indice viene calcolato e pubblicato dall’Istat e inviato all’Eurostat mensilmente secondo un calendario prefissato. L’Eurostat, a sua volta, diffonde gli indici armonizzati dei singoli paesi dell’Ue ed elabora e diffonde l’indice sintetico europeo, calcolato sulla base dei primi.
Cosa hanno in comune gli indici NIC, FOI e IPCA?
I tre indici hanno in comune i seguenti elementi:
-
la rilevazione dei prezzi;
-
la metodologia di calcolo;
-
la base territoriale;
-
l’articolazione del paniere in 12 divisioni di spesa.
Per cosa differiscono i tre indici NIC, FOI e IPCA?
I tre indici differiscono per altri specifici aspetti. In particolare, NIC e FOI si basano sullo stesso paniere e si riferiscono ai consumi finali individuali indipendentemente se la spesa sia a totale carico delle famiglie o, in misura parziale o totale, della Pubblica Amministrazione o delle istituzioni non aventi fini di lucro (ISP). Il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso nei due indici, a seconda dell’importanza che i diversi prodotti assumono nei consumi della popolazione di riferimento.
Per il NIC la popolazione di riferimento è l’intera popolazione;
per il FOI è l’insieme di famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente.
L’IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici poiché si riferisce alla spesa monetaria per consumi finali sostenuta esclusivamente dalle famiglie (Household final monetary consumption expenditure); esclude, inoltre, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti come, ad esempio, le lotterie, il lotto e i concorsi pronostici.
Un’ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: il NIC e il FOI considerano sempre il prezzo pieno di vendita.
L’IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico delle famiglie.
Inoltre, l’IPCA tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti e promozioni). Tale caratteristica può determinare in alcuni mesi dell’anno andamenti congiunturali sensibilmente diversi da quelli degli | 18 indici NIC e FOI. Gli indici nazionali NIC e FOI sono prodotti anche nella versione che esclude dal calcolo i tabacchi, ai sensi della legge n. 81 del 1992.
Una tabella di confronto delle variazioni percentuali negli ultimi tre anni degli indici NIC, FOI e IPCA
La sezione Prezzi sul sito dell’ISTAT sarà sicuramente utile per i tuoi approfondimenti
Adeguamento ISTAT assegno e canone a ottobre 2017
Adeguare e quindi aggiornare l’assegno di mantenimento al coniuge o l’importo che mensilmente devi ai tuoi figli oppure il canone d’affitto per il mese di ottobre 2017? Sei nel posto giusto.
ISTAT – La corruzione in Italia: il punto di vista delle famiglie
L’ISTAT nell’indagine sulla sicurezza dei cittadini del 2015-2016, ha introdotto un modulo volto
a studiare il fenomeno della corruzione in Italia.
Si tratta di un approfondimento che per la prima volta vuole offrire una stima del numero di famiglie coinvolte nel corso della propria vita in dinamiche corruttive. Leggi tutto
Stima Inflazione a settembre 2017: discesa record annuale -0,3 per cento
L’ISTAT ha comunicato la stima dell’inflazione per il mese di settembre 2017.
Il dato mensile ovvero la variazione rispetto ad agosto 2017 è stata negativa. La variazione mensile risulta essere uguale a -0,3 per cento; il valore più basso fatto registrare nel 2017. Gli altri negativi si erano registrati a Giugno con -0,1 e a con -0,2 per cento. Leggi tutto