Il commercialista risponde del reato di appropriazione indebita aggravata se non restituisce tempestivamente i libri sociali

Il commercialista risponde del reato di appropriazione indebita aggravata se non restituisce tempestivamente i libri sociali e le scritture contabili di una società di capitali, omettendo contestualmente di presentare il modello di dichiarazione Iva. Il commercialista è quindi condannato al risarcimento dei danni causati al cliente.

La sentenza della Cassazione ha dato la sua “condanna”  con   sentenza n. 39881 del 5 ottobre 2015.

Quali sono i fatti accaduti?

Un commercialista veniva tratto a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita aggravata (articolo 646 cp, articolo 61 cp, n. 11) per non avere restituito immediatamente, in qualità di libero professionista, i libri sociali e le scritture contabili a una società, omettendo contestualmente di presentare, per via telematica, il modello di dichiarazione Iva.

Tale comportamento aveva generato un danno per la società, destinataria di una cartella esattoriale gravata di interessi e sanzioni.
La Corte d’appello ha ritenuto configurato, in capo al professionista, il reato di appropriazione indebita aggravata e ha ravvisato la responsabilità dello stesso per i danni cagionati alla cliente, da liquidarsi in un separato giudizio in sede civile.

I giudici  hanno confermato il verdetto di colpevolezza emesso a carico del professionista, con condanna al pagamento anche delle spese processuali.

 

Per approfondire  Cassazione, II sezione penale, sentenza n. 39881 del 5 ottobre 2015