La busta paga si aggiorna: gli adeguamenti sul Tfr e le auto aziendali

L'operazione Tfr e la manovra d'estate aggiornano la busta paga.

24 agosto 2007

A partire dalle correzioni al fringe benefit dei dipendenti approvate in via definitiva con la conversione in legge (la 127/2007) del decreto 81/2007 che ripartisce l'extragettito (si veda il servizio qui sotto). E già per pagare gli stipendi di luglio i datori di lavoro hanno dovuto tener conto delle decisioni sul conferimento del Tfr alla previdenza complementare, espresse entro il 30 giugno scorso, dai loro dipendenti.

Tfr al fondo pensione

Una delle scelte adottate dai lavoratori è stata quella di aderire al fondo pensione (negoziale, aperto o individuale) trasferendo solo il Tfr maturando dal mese in cui è stata manifestata la scelta. In questo caso, non seguono particolari obblighi per l'azienda. Tuttavia, il datore di lavoro può valutare l'opportunità che la nuova destinazione del Tfr venga evidenziata nella busta paga attraverso una voce "descrittiva". In altri termini, come si vede nella prima busta paga tra quelle riprodotte a fianco, dovrebbe comparire nel corpo del cedolinouna nuova voce in cui viene indicato l'ammontare del Tfr maturato nel mese di riferimento che l'azienda provvederà a versare al fondo complementare scelto.

Ecco come si calcola l'importo da versare al fondo:

• il totale lordo indicato in busta paga va diviso per un valore fisso pari a 13,5;
• all'importo ottenuto va sottratta una quota che deriva dalla moltiplicazione dell'imponibile contributi sociali per 0,50 per cento.
Il calcolo descritto non deve modificare il netto in busta ordinariamente previsto.
Il dipendente, se dovesse interrompere il rapporto di lavoro, riceverà dal proprio datore di lavoro solo il Tfr maturato fino al mese che precede la data in cui ha scelto di destinarlo alla previdenza complementare.

Adesione «piena» al fondo

Questo è il caso del lavoratore che ha aderito a un fondo pensione destinando sia il Tfr sia una quota della propria retribuzione. Nell'ipotesi illustrata nella seconda busta paga riprodotta a fianco, il dipendente aderisce al fondo pensione negoziale versando una quota pari all'1% della retribuzione imponibile del mese; inoltre, tenuto conto che il dipendente aderisce al fondo pensione negoziale, è opportuno che transiti in busta paga anche il contributo dovuto al fondo pensione che è a carico del datore di lavoro (nell'esempio, è pari al 7%).
Il dipendente, dunque, subisce una nuova trattenuta pari all'ammontare del contributo a suo carico con il quale alimenta il fondo pensione.Normalmente,l'importo della trattenuta si ricava calcolando la percentuale prevista dal contratto collettivo sull'ammontare della retribuzione lorda. Nell'esempio, l'1% dell'importo del totale lordo corrisponde a una trattenuta di 30,46 euro, esposta nel corpo del cedolino.
È anche importante indicare il contributo che rimane a carico dell'azienda (nell'esempio, 213,22 euro, vale a dire il 7% del totale lordo) per verificare il rispetto dei limiti di deducibilità fiscali previsti in materia di previdenza complementare. Infatti, il Dpr 917/86 stabilisce che i contributi per il finanziamento della previdenza complementare (sia a carico del dipendente sia a carico dell'azienda, esclusa la quota del Tfr) sono deducibili nell'anno di imposta nel limite complessivo di 5.164,57 euro. Superato questo limite, l'importo destinato al secondo pilastro costituisce reddito da lavoro dipendente e pertanto deve essere assoggettato a tassazione ordinaria.
Questo significa che, dal mese in cui la somma versata al fondopensione eccede il limite indicato, l'importo versato aumenterà il valore esposto nella casella «imponibile fiscale».

Se il Tfr è in azienda

Nessuna modifica per la busta paga dei dipendenti che hanno deciso di lasciare il Tfr presso l'azienda, se questa occupa fino a 49 addetti.

Mentre, per i lavoratori che operano in aziende con almeno 50 dipendenti, il datore di lavoro deve versare la quota maturata da gennaio 2007 al fondo di Tesoreria gestito dall'Inps. Si pone, dunque, il problema se evidenziare o no questo evento nella busta paga, tenuto conto che non sussiste alcun obbligo derivante dalla legge o dal contratto. Il datore di lavoro, quindi, in un quadro di trasparenza con il lavoratore può valutare l'opportunità di evidenziare con una voce descrittiva il Tfr trasferito al fondo di Tesoreria (come si vede nella terza busta paga riprodotta a fianco), utilizzando le modalità descrittive e di calcolo già illustrate in relazione alla prima busta paga.

Fonte il Sole24Ore