Cosa significa capitalizzare gli interessi?

Nel contesto del calcolo degli interessi legali, la capitalizzazione degli interessi significa sommare gli interessi maturati al capitale originario. In questo modo, gli interessi diventano parte del capitale e a loro volta producono nuovi interessi: un meccanismo conosciuto come anatocismo o interessi composti.

Definizione semplice: capitalizzare gli interessi vuol dire far sì che gli interessi generino a loro volta altri interessi.

Come funziona la capitalizzazione

  • Interessi primari: calcolati sul capitale iniziale.
  • Capitalizzazione: gli interessi maturati vengono aggiunti al capitale, formando un nuovo montante.
  • Interessi secondari: il capitale accresciuto genera a sua volta altri interessi, detti anche interessi sugli interessi.

Esempio pratico

Supponiamo di depositare 1.000 € con un tasso d’interesse del 5% annuo.

  • Dopo il primo anno: interessi = 50 € → capitale diventa 1.050 €.
  • Dopo il secondo anno (con capitalizzazione): il 5% di 1.050 € = 52,50 €.

Totale interessi maturati: 102,50 € (anziché 100 € con semplice calcolo sul capitale originario).

Differenza tra rivalutazione e capitalizzazione

Spesso, nel calcolo degli interessi legali, si distingue tra capitalizzazione e rivalutazione monetaria:

Capitalizzazione Rivalutazione
Gli interessi maturati si sommano al capitale, producendo nuovi interessi. Il capitale viene aggiornato per tener conto dell’inflazione, mantenendo il potere d’acquisto.
Si generano interessi composti.
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Gli interessi sono calcolati sul capitale rivalutato, ma non sugli interessi stessi.
Calcolo della rivalutazione monetaria con indici ISTAT
Nota: la capitalizzazione degli interessi non è sempre ammessa per legge in ogni ambito. Nel caso degli interessi legali, è importante seguire le disposizioni del Codice Civile e della giurisprudenza vigente.