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SIPRI Top 100 2023: le 100 maggiori aziende di armi e i loro 632 miliardi di dollari
Nel 2023, l’industria delle armi e dei servizi militari ha registrato una crescita significativa, spinta da tensioni geopolitiche globali e da una domanda crescente di armamenti. Secondo il rapporto annuale “SIPRI Top 100 Arms-Producing and Military Services Companies, 2023” del Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), i ricavi totali delle 100 maggiori aziende produttrici di armi e fornitrici di servizi militari hanno raggiunto 632 miliardi di dollari, con un aumento del 4,2% rispetto al 2022 (Fonte: SIPRI Arms Industry Database, Dec. 2024). Questo dato riflette un trend di crescita che, tra il 2015 e il 2023, ha visto un incremento complessivo dei ricavi del 19%.

Un settore in espansione in tutte le regioni
Il rapporto SIPRI evidenzia come i ricavi delle armi siano cresciuti in tutte le regioni analizzate. La crescita più marcata si è registrata in Russia, dove i ricavi delle due aziende incluse nella classifica (Rostec e United Shipbuilding Corporation) sono aumentati del 40%, raggiungendo 25,5 miliardi di dollari (Fonte: SIPRI). Anche il Medio Oriente ha visto un incremento significativo, con un aumento del 18% (19,6 miliardi di dollari), trainato soprattutto dalla guerra a Gaza, che ha spinto le aziende israeliane a livelli record. In Asia e Oceania, i ricavi sono cresciuti del 5,7% (136 miliardi di dollari), mentre in Nord America e Europa gli incrementi sono stati rispettivamente del 2,4% (318 miliardi di dollari) e dello 0,2% (133 miliardi di dollari) (Fonte: SIPRI).

Nord America: il dominio degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti continuano a dominare il settore, con 41 aziende nella Top 100 che hanno generato ricavi per 317 miliardi di dollari, pari al 50% del totale globale (Fonte: SIPRI). Le prime cinque aziende al mondo sono tutte statunitensi: Lockheed Martin, RTX, Northrop Grumman, Boeing e General Dynamics. Tuttavia, non tutte hanno registrato una crescita. Lockheed Martin, leader mondiale, ha visto i suoi ricavi scendere dell’1,6% a 60,8 miliardi di dollari, e RTX ha registrato un calo dell’1,3% a 40,7 miliardi di dollari, a causa di problemi nelle catene di approvvigionamento (Fonte: SIPRI). Al contrario, Northrop Grumman ha registrato un aumento del 5,8%, raggiungendo 35,6 miliardi di dollari, grazie alla crescente domanda di munizioni per l’Ucraina e ai programmi di modernizzazione nucleare degli Stati Uniti (Fonte: SIPRI).
Europa: crescita modesta e sfide
In Europa, le 27 aziende presenti nella classifica hanno generato ricavi per 133 miliardi di dollari, con un aumento dello 0,2% rispetto al 2022 (Fonte: SIPRI). Il Regno Unito si distingue con 47,7 miliardi di dollari di ricavi complessivi, grazie a aziende come BAE Systems, che con 29,8 miliardi di dollari (+2,3%) rimane la più grande azienda europea del settore (Fonte: SIPRI). In Italia, invece, le due aziende presenti, Leonardo e Fincantieri, hanno registrato un calo: Leonardo ha visto i suoi ricavi scendere dell’11% a 12,4 miliardi di dollari, mentre Fincantieri è diminuita del 6% a 2,8 miliardi di dollari (Fonte: SIPRI). In Francia, i ricavi complessivi delle cinque aziende sono scesi dell’8,5% a 25,5 miliardi di dollari, con Dassault Aviation Group che ha subito il calo più drastico (-41%) a causa di una riduzione delle esportazioni di aerei Rafale (Fonte: SIPRI).
Asia e Oceania: Cina in testa, ma crescita in Giappone e Corea del Sud
In Asia e Oceania, le 23 aziende della Top 100 hanno generato 136 miliardi di dollari, con un aumento del 5,7% (Fonte: SIPRI). La Cina si conferma il secondo paese per ricavi, con 103 miliardi di dollari (+0,7%), ma la crescita è rallentata a causa della crisi economica del paese (Fonte: SIPRI). AVIC, l’ottava azienda mondiale, ha registrato ricavi per 20,9 miliardi di dollari (+5,6%), grazie alla produzione di aerei militari (Fonte: SIPRI). In Giappone e Corea del Sud, invece, la crescita è stata impressionante: le aziende giapponesi hanno aumentato i ricavi del 35% (10 miliardi di dollari), spinte da un massiccio programma di riarmo, mentre le aziende sudcoreane hanno registrato un aumento del 39% (11 miliardi di dollari), con Hanwha Group che ha visto un balzo del 53% a 5,7 miliardi di dollari grazie a esportazioni verso Australia, Polonia e Regno Unito (Fonte: SIPRI).

Russia e Medio Oriente: l’impatto dei conflitti
In Russia, le due aziende incluse nella classifica (Rostec e United Shipbuilding Corporation) hanno registrato un aumento del 40%, con ricavi stimati a 25,5 miliardi di dollari (Fonte: SIPRI). Rostec, in particolare, ha visto i suoi ricavi crescere del 49% a 21,7 miliardi di dollari, riflettendo l’intensificazione della produzione di armi per sostenere il conflitto in Ucraina (Fonte: SIPRI). Nel Medio Oriente, le sei aziende presenti hanno generato 19,6 miliardi di dollari (+18%), con le tre aziende israeliane (Elbit Systems, Israel Aerospace Industries e Rafael) che hanno raggiunto 13,6 miliardi di dollari (+15%), grazie alla domanda legata alla guerra a Gaza (Fonte: SIPRI). In Turchia, le tre aziende (Baykar, Turkish Aerospace Industries e ASELSAN) hanno registrato un aumento del 24%, con ricavi di 6 miliardi di dollari, trainati sia dalla domanda interna che dalle esportazioni legate al conflitto ucraino (Fonte: SIPRI).
Modernizzazione nucleare: un driver di crescita a lungo termine
Un aspetto evidenziato dal rapporto è il ruolo delle aziende della Top 100 nei programmi di modernizzazione nucleare. Circa un quarto delle aziende nella classifica è coinvolto in questi programmi, che rappresentano una fonte di ricavi a lungo termine. Negli Stati Uniti, ad esempio, Northrop Grumman sta sviluppando nuovi missili balistici intercontinentali e bombardieri strategici B-21, mentre nel Regno Unito l’Atomic Weapons Establishment ha registrato un aumento del 16% nei ricavi (2,2 miliardi di dollari) grazie agli investimenti nella modernizzazione delle infrastrutture nucleari (Fonte: SIPRI). Anche Cina, Russia e Francia stanno modernizzando le loro forze nucleari, con aziende come AVIC, CASC e Naval Group coinvolte in questi progetti (Fonte: SIPRI).
Tendenze e sfide
Il rapporto sottolinea come la crescente domanda di armi, alimentata da conflitti come quelli in Ucraina e a Gaza, abbia portato a una crescita dei ricavi, soprattutto per le aziende più piccole nella seconda metà della classifica, che hanno potuto scalare rapidamente la produzione. Tuttavia, le grandi aziende, come Lockheed Martin e RTX, hanno affrontato sfide legate a catene di approvvigionamento complesse e ritardi nella produzione, accumulando ordini arretrati piuttosto che ricavi immediati. Nel 2023, 73 aziende su 100 hanno registrato una crescita dei ricavi rispetto al 2022, rispetto a sole 47 nel 2022 (Fonte: SIPRI).
Conclusione: un’industria al centro delle tensioni globali
Il rapporto “SIPRI Top 100 Arms-Producing and Military Services Companies, 2023” dipinge un quadro di un’industria delle armi in espansione, con un fatturato complessivo di 632 miliardi di dollari e una crescita che riflette l’instabilità geopolitica globale. Se da un lato aziende come Lockheed Martin, BAE Systems e AVIC continuano a dominare, dall’altro emergono realtà in crescita in paesi come Corea del Sud, Giappone e Turchia, che sfruttano la domanda di armamenti per consolidare la loro posizione. Tuttavia, questa crescita avviene in un contesto di sfide etiche e sociali, dove i profitti di pochi si contrappongono ai costi umani e materiali dei conflitti.
Per maggiori dettagli, consulta il rapporto completo sul sito ufficiale del SIPRI: www.sipri.org.