BCE: tassi fermi. L’inflazione è quasi domata

Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimentoBCE: tassi fermi. L'inflazione è quasi domata 1

Oggi 26 ottobre 2023 la BCE nel comunicato stampa odierno ha comunicato che ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti della salita dei tassi. I passati aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo seguitano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione.

Inflazione annua e mensile Euro Area

Il Consiglio direttivo – continua ancora il comunicato BCE –  è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’?inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario.

Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Tassi di interesse di riferimento della BCE

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Consulta la tabella dei TASSI BCE

Ultimo dato Inflazione Area Euro

Quali sono i tre tassi della BCE?

Euribor supera il 4%: il più alto dal 25 novembre 2008

L’ Euribor ha superato il 4%

Il tasso Euribor 12 mesi,  il 16 giugno 2023 con il valore di 4,02%, il precedente era 3,965%, ha superato il tasso BCE pari al 4% fissato dalla Banca centrale europea nell’ultima riunione di giugno 2023 (validità dal 21/6/2023).

Grafico tassi Euribor 12 mesi giornalieri dal 25 novembre 2008 al 19 giugno 2023
Grafico tassi Euribor 12 mesi giornalieri dal 25 novembre 2008 al 19 giugno 2023

 

Quale futuro per i Tassi?

Guardando l’andamento dell’inflazione in Area Euro, che sembra attenuarsi, almeno nei valori numerici ma non nella realtà, sicuramente nel 2024 si dovrebbe cominciare a vedere un leggerissima flessione dei valori. Tutto come spesso viene ribadito dalla Banca centrale dipenderà dall’inflazione.

D’altronde lo slogan che primeggia sul sito della BCE è chiaro:

Alla Banca centrale europea (BCE) lavoriamo per mantenere stabili i prezzi nell’area dell’euro. Così anche in futuro potrai acquistare con lo stesso denaro gli stessi beni e servizi che ti puoi permettere oggi.

Quindi occhio all’inflazione in Area euro e li che si giocherà la partita sui tassi d’interesse.

Grafico inflazione con variazioni annuali da Gennaio 2023 a Maggio 2023
Grafico inflazione con variazioni annuali da Gennaio 2023 a Maggio 2023

Per il download dei dati dell’inflazione in Area Euro usare l’utilità Elaborazione dati inflazione per la serie storica dei tassi Euribor tra due periodi visita Serie storiche tassi Euribor per I settimana,1,3,6, e 12 mesi

 

Tassi di interesse su in Area euro: 4% dal 21 giugno 2023

Inflazione ancora troppo elevata nell’ Area Euro: questo giustifica la stretta sugli interessi

Nonostante una diminuzione dell’inflazione in Area euro, questa si prevede rimanga elevata per un periodo prolungato. Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) è determinato a riportare l’inflazione al target del 2% nel medio termine e ha deciso di aumentare i tre tassi di interesse di riferimento della BCE di 25 punti base.

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali passano al 4%, sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,25 e e sui depositi presso la banca centrale al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.

Il valore del 4% trova solo a luglio 2008 un valore maggiore:  4,25%, nello stesso periodo l’inflazione era uguale a 4,1%. L’inflazione attuale nell’area euro è del 6,1% (stima di aprile per maggio 2023)

Consiglio Generale BCE

Le decisioni sono basate sulle proiezioni macroeconomiche di giugno, che prevedono un’inarrestabile inflazione media del 5,4% nel 2023, del 3,0% nel 2024 e del 2,2% nel 2025. Sebbene alcuni indicatori delle pressioni inflazionistiche mostrino segnali di attenuazione, gli esperti hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari.

I tassi di interesse più elevati si stanno riflettendo sulle condizioni di finanziamento e stanno gradualmente influenzando l'economia nel suo complesso. Ciò ha portato a un aumento dei costi di indebitamento e a una diminuzione della crescita dei prestiti. Il Consiglio direttivo intende adottare decisioni future per mantenere i tassi di interesse a livelli restrittivi fino a quando sarà necessario per raggiungere il target di inflazione del 2%.

Inoltre, la BCE terminerà i reinvestimenti nel Programma di acquisto di attività (PAA) a luglio 2023. Il portafoglio del PAA si sta riducendo gradualmente, e il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato nel quadro del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (PEPP) almeno fino alla fine del 2024.

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti per raggiungere l'obiettivo di inflazione e preservare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, l'istituto è disposto a utilizzare lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria per contrastare eventuali disordinate dinamiche di mercato che possano compromettere la trasmissione della politica monetaria nell'area dell'euro.

Staremo a vedere cosa deciderà nella prossima riunione del 27 luglio 2023 il Consiglio direttivo della BCE che si riunirà nuovamente per decisioni di politica  monetaria.

La tabella completa con la serie storica dei tassi BCE 

La Banca Centrale Europea compie 25 anni

Il 1 giugno 2023 sarà il compleanno della BCE: compirà 25 anni

Consiglio Generale BCE
Consiglio Generale BCE

La Banca Centrale Europea (BCE) è stata istituita con il Trattato di Maastricht (1992) e costituita il 1° giugno 1998 e  ha sede a Francoforte.

Dal 1° gennaio 1999 gli Stati membri dell’UE aderenti all’area dell’euro le hanno trasferito la sovranità monetaria. Insieme alle banche centrali nazionali degli Stati membri dell’UE che hanno introdotto l’euro nella terza fase dell’unione monetaria europea (19 nel 2015 e attualmente l’euro (€) è la valuta ufficiale di 20 dei 27 Stati membri dell’UE che insieme costituiscono l’area dell’euro.) costituisce l’Eurosistema, che è governato dal Consiglio direttivo e dal Comitato esecutivo della BCE.

Insieme alle banche centrali nazionali di tutti gli Stati membri dell’UE (inclusi quelli che mantengono la moneta nazionale), costituisce il più ampio Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC).

Obiettivo primario della politica monetaria condotta dal SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi ovvero mantenere l’inflazione a livelli non superiore al 2%Lo slogan che capeggia nella home page del sito è: Manteniamo i prezzi stabili e il tuo denaro al sicuro

Proponiamo al riguardo un articolo pubblicato sul blog della BCE da parte di Christine Lagarde, Presidente della BCE: 25 years of euro unity By Christine Lagarde, President of the ECB

Potrebbe tornare utile consultare  la serie storica dell’inflazione media nell’area EuroTabella tasso di riferimento BCE

 

 

 

BCE vuole domare l’inflazione: tassi su al 3,75%

Le prospettive di inflazione in Area euro continuano a essere troppo elevate e da troppo tempo quindi su i tassi di interesse.

Alla luce delle perduranti alte pressioni inflazionistiche, il Consiglio direttivo ha deciso in data 4 maggio 2023 di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. La decorrenza sarà il 10 maggio pv.

L’inflazione complessiva ha registrato una riduzione negli ultimi mesi, sebbene le pressioni di fondo sui prezzi restino intense. La stima per Aprile 2023 è al 7% a marzo era 6,9%

Grafico-inflazione-area-euro-gennaio-2022-marzo-2023
Grafico-inflazione-area-euro-gennaio-2022-marzo-2023

Al tempo stesso, i passati incrementi dei tassi di interesse si stanno trasmettendo con vigore alle condizioni monetarie e di finanziamento nell’area dell’euro, mentre il ritardo e l’intensità della trasmissione all’economia reale rimangono incerti.

Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati per determinare livello e durata adeguati della restrizione.

In parallelo, il Consiglio direttivo continuerà a ridurre il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PAA) dell’Eurosistema a un ritmo misurato e prevedibile. Alla luce di tali principi, il Consiglio direttivo prevede di porre fine ai reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio 2023. Il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%, con effetto dal 10 maggio 2023.

Tassi di interesse di riferimento della BCE

Grafico tassi BCE dal 1958 a maggio 2023
Grafico tassi BCE dal 1958 a maggio 2023

La tabella aggiornata dei tassi BCE

Tassi di interesse e inflazione Italia dal 1958 al 2023

Confronto giornaliero dei tassi di interesse e dell’inflazione in Italia dal 1958 a marzo 2023

In questo breve post abbiamo messo a confronto i dati giornalieri dell’inflazione e i tassi di interesse della Banca D’Italia (ex TUS) e BCE (Tasso BCE) da gennaio 1959 a marzo 2023.

Cosa intendiamo per dato giornaliero? Per chiarire facciamo un esempio:

l’inflazione dal 01/01/1957  al 1/1/1958 è stata del 2,10%. Questo dato ovviamente è stato uguale fino al periodo 31/1/1957 – 31/1/1958. Quindi per i 31 giorni di gennaio  abbiamo confermato il dato dell’inflazione (2,10%). Stesso identico procedimento discorso per i tassi di interesse.

In questo modo abbiamo ottenuto un  confronto puntuale  che offre una lettura chiara del fenomeno.

Abbiamo messo a disposizione la serie storica, che troverete di seguito, con i dati sia dell’inflazione che dei tassi di interesse.

 

Tassi di Interesse(Tasso ufficiale di sconto e Tasso BCE) e inflazione Italia da gennaio 1958 a marzo 2023
Tassi di Interesse(Tasso ufficiale di sconto e Tasso BCE) e inflazione Italia da gennaio 1958 a marzo 2023

Qual è la differenza tra inflazione e tassi di interesse?

L’inflazione e il tasso d’interesse sono due indicatori chiave che gli economisti e gli investitori osservano attentamente per valutare la salute dell’economia.

L’inflazione si riferisce all’aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi nel tempo, mentre i tassi di interesse sono il costo del denaro per prestiti o investimenti.

La relazione tra l’inflazione e i tassi di interesse è complessa e spesso controversa, poiché può essere influenzata da molteplici fattori, come la politica monetaria, la politica fiscale, l’offerta e la domanda di beni e servizi e la situazione economica globale.

La BCE spiega in maniera chiara ed  esaustiva qual è il suo obiettivo: Il nostro obiettivo di stabilità dei prezzi e il riesame della strategia

Link utili su inflazione e interessi

Potrebbe tornare utile su inflazione e interessi

Confronto inflazione e prezzo del gasolio autotrazione

Il prezzo del gasolio dal 1996 al 2023 confrontato con l’inflazione

L’aumento dei prezzi dei carburanti causa l’inflazione?

Confronto prezzo gasolio e inflazione Italia gennaio 1996-marzo 2023
Confronto prezzo gasolio e inflazione Italia gennaio 1996-marzo 2023

Il grafico e i dati del prezzo del gasolio e dell’inflazione in Italia affiancati evidenziano un andamento più o meno simile tra prezzo del gasolio e inflazione. Si nota come l’aumento dell’inflazione si verifichi con un ritardo di circa un mese dall’aumento del gasolio.

Solo nel periodo che va da aprile 2004 a aprile 2006 c’è una divergenza dei dati: il gasolio sale e l’inflazione, al contrario, è in netta discesa.

Dal 2006 al 2023 si evidenzia tra le due serie di dati una forte e decisa correlazione, e ciò fa pensare che il prezzo del gasolio sia molto influente sull’inflazione.

Questa potrebbe sembrare una riflessione ovvia, ma a volte l’ovvietà sfugge.

Al lettore lasciamo le dovute osservazioni.

 

Potrebbe essere utile sullo stesso argomento consultare:

La crisi energetica nel 1973

Sotto il grafico dell’inflazione in Italia dal 1965 al 1975. Si noti il picco raggiunto a novembre 1974 con 25,2%. Nello stesso periodo il Tasso ufficiale di sconto fissato dalla Banca d’Italia era dell’8% e raggiunse il massimo del 19% nel 1981.

Grafico inflazione Italia 1965-1975
Grafico inflazione Italia 1965-1975

Leggi wikipedia.org 

La BCE porta i tassi al 3,5%. Decorrenza 22 marzo 2023

La BCE ha deciso oggi di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento

Gli “espertoni” parlavano di un aumento di 0,25 ma la BCE ha mantenuto la parola in  linea con la sua determinazione ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione nell’Area Euro all’obiettivo del 2% a medio termine. Un valore, quello del 2% che l’Area Euro aveva nel 2021.

Tassi di interesse di riferimento della BCE

Il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3,00%, con effetto dal 22 marzo 2023.

La BCE porta i tassi al 3,5%. Decorrenza 22 marzo 2023 2
Tassi BCE dal 22 marzo 2023

La presidente Lagarde precisa che il Consiglio direttivo segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro.

Lagarde rassicura i risparmiatori

Il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso, la BCE dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria.

Le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE sono state ultimate agli inizi di marzo, prima delle recenti tensioni emerse nei mercati finanziari. Tali tensioni comportano pertanto ulteriore incertezza riguardo alle valutazioni dello scenario di base per l’inflazione e la crescita. Prima di questi ultimi sviluppi, gli esperti della BCE avevano già rivisto al ribasso le proiezioni per l’inflazione complessiva nello scenario di base, soprattutto per effetto del minore contributo delle quotazioni energetiche rispetto alle attese precedenti.

Il futuro dell’inflazione in Eurpa?

Gli esperti della BCE indicano ora che l’inflazione si collocherebbe in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.

Per stimare l’inflazione in base all’aumento mensile prova Previsione inflazione media annuale e mensile per i prossimi mesi 

Allo stesso tempo, le pressioni di fondo sui prezzi restano intense. L’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari ha continuato ad aumentare a febbraio e gli esperti della BCE si attendono una media del 4,6% nel 2023, livello più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre. In seguito dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, via via che le spinte al rialzo derivanti dai passati shock dell’offerta e dalla riapertura delle attività economiche verranno meno e che la politica monetaria più restrittiva frenerà in misura crescente la domanda.

Le proiezioni per la crescita nel 2023 sono state corrette al rialzo nello scenario di base, collocandosi in media all’1,0% per effetto sia del calo delle quotazioni energetiche sia della maggiore tenuta dell’economia al difficile contesto internazionale. Gli esperti della BCE si attendono poi che la crescita aumenti ancora all’1,6% sia nel 2024 sia nel 2025, sostenuta dal vigore del mercato del lavoro, dal miglioramento del clima di fiducia e dalla ripresa dei redditi reali. Allo stesso tempo il rafforzamento della crescita nel 2024 e nel 2025 risulta inferiore rispetto alle proiezioni di dicembre, di riflesso alla politica monetaria più restrittiva.

La serie storica dei tassi BCE aggiornata 

Tassi Euribor aggiornati all’ultima rilevazione

Calcolo della cedola BTP Italia 2028

Vediamo di seguito alcuni esempi utili.

Calcolo della cedola nel caso di una  inflazione del 5%

Se al termine del 1° semestre l’aumento dell’inflazione misurata con l’indice FOI senza tabacchi dal 22/11/2022 al 22/5/2022 fosse del 5% dobbiamo aumentare del 5% il numero indice ufficiale: 113,41000

Aumentando del 5% il valore 113,41 significherebbe che l’indice dei prezzi giornaliero di riferimento valido per il calcolo della prima cedola (22/05/2022) sarebbe pari a circa 119,08. 

Il Coefficiente di Indicizzazione (CI) utilizzato sarebbe pertanto pari a

CI = 119,08/113,41= 1,05000.

Considerando che il tasso cedolare annuo è stato fissato pari all’1,6%, con un capitale investito pari a 1.000 quanto sarà la remunerazione che il risparmiatore riceverebbe al termine del primo semestre?

Calcolo della cedola (C) 

C = Tasso cedolare reale annuo/2 * Capitale Nominale Sottoscritto*CI

ossia,

C = 1,6%/2 * 1000 * 1,05 = 0,8% * 1050 = € 8,40

Il capitale rivalutato (CR) viene invece calcolato come segue:

CR = Capitale Nominale Sottoscritto * (CI – 1) = 1000 * (1,05 – 1) = 50€

In definitiva, la remunerazione complessiva del titolo a fine del primo semestre ( 22/5/2022 ) al lordo delle imposte sarebbe pari a €58,40

Questo totale è dato dagli interessi cedolari (8,40) e dalla rivalutazione semestrale del capitale dovuta all’inflazione ( 50,00).

Utile sull’argomento

Calcolo aumento percentuale di un valore

Calcola variazione percentuale tra due valori 

Utile per la consultazione sui rendimenti dei BTP

Il tasso BCE sale da 0% a 0,5%

Dal 18 settembre 2019 che la BCE non rivedeva i tassi di interesse

I tassi di interesse nell’Area Euro passano dallo 0% allo 0,5%

Il Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde e il suo vice Luis de Guindos hanno comunicato alla stampa i motivi che hanno spinto la Banca Centrale all’aumento dei tassi di interesse.
 
Ecco di seguito le parole del Presidente:

Oggi, in linea con il nostro forte impegno ad assolvere il mandato di preservare la stabilità dei prezzi, il Consiglio direttivo ha adottato ulteriori misure fondamentali per assicurare un ritorno dell’inflazione verso il nostro obiettivo del 2% a medio termine. Abbiamo deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE e abbiamo approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI).

Il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla nostra valutazione aggiornata dei rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal TPI a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso il nostro obiettivo di medio termine rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo.

Qui il comunicato ufficiale del 21 luglio 2022

La serie storica dei tassi BCE e quelli dell’inflazione media in Italia

Emergenza Covid: sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa

Firmato il decreto per l’estensione dell’operatività del Fondo Solidarietà per i mutui sulla prima casa.

Il calcolo percentuale

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto a firma del Ministro Gualtieri che integra il regolamento del Fondo di Solidarietà (il cd fondo Gasparrini) per i mutui per l’acquisto della prima casa.

I titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa che siano nelle situazioni di temporanea difficoltà previste dal regolamento possono beneficiare della sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi.

Possono accedervi anche i lavoratori dipendenti in cassa integrazione per un periodo di almeno 30 giorni e i lavoratori autonomi che abbiano subito un calo del proprio fatturato superiore al 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019.

Non è più richiesta la presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)

Inoltre, per tutte le ipotesi di accesso al Fondo non è più richiesta la presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) ed è stato previsto che il Fondo sopporti il 50% degli interessi che maturano nel periodo della sospensione.

Come ottenere la sospensione del mutuo

Per ottenere la sospensione del mutuo, il cittadino in possesso dei requisiti previsti per l’accesso al Fondo deve presentare la domanda alla banca che ha concesso il mutuo e che è tenuta a sospenderlo dietro presentazione della documentazione necessaria.

Dove posso prendere la modulistica da presentare in banca per la sospensione del mutuo?

Per quest’ultima occorre fare riferimento alla modulistica che è stata aggiornata e semplificata rispetto alla precedente ed è disponibile da lunedì 30 marzo sul sito internet del Ministero dell’Economia e delle finanze.


La Gazzetta Ufficiale

Qui puoi  scaricare il nuovo modello di domanda

Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate mutui prima casa

Come si contano i giorni nei calcoli bancari?

Nei calcoli bancari il conto o il calcolo dei giorni tra due periodi può avvenire con l’inclusione del giorno iniziale, con l’esclusione  del giorno iniziale oppure con l’esclusione di quello finale.

Precisiamo che i giorni effettivi nelle formule per l’anno civile sono 365 mentre per quello commerciale sono 360 giorni.

Qui sotto un esempio di conto Scalare interessi con il relativo calcolo degli interessi.
Si noti la differenza dei giorni tra la prima riga (20/11/2015) e la seconda (1/12/2015). La differenza come specificato in tabella è 11 giorni.

Esempio conto scalare interessi 

Valuta Giorni Causale Movimenti Saldo Numeri debitori Numeri creditori
20/11/2015 11 Apertura conto 8000 8000   88000
01/12/2015 4 Prelevamento -5000 3000   12000
05/12/2015 19 Versamento 3500 6500   123500
24/12/2015 7 Versamento 4500 11000   77000
Totale numeri         300500

Una volta calcolati i NUMERI è possibile procedere alla determinazione degli interessi e al riepilogo delle competenze e delle spese.

A questo scopo è necessario considerare che i “numeri” precedentemente calcolati non sono altro che la somma dei diversi capitali a disposizione moltiplicati per il numero dei giorni in cui sono stati a disposizione.
Pertanto

  • C è il capitale 
  • r è il tasso 
  • g è il tempo espresso in giorni
  • 365 giorni in un anno

interessi = C x r/100 x g/ 365

Che possiamo scrivere anche come

interessi = C x r x g/ 36500

Quindi è possibile calcolare gli interessi nel seguente modo: 300500 ∙ 0,25 / 36500

Gli interessi attivi sono pari a: 2,06 euro


Altro esempio con l’esclusione del giorno iniziale

Esempio di calcolo

Data iniziale: 21/3/2017

Data finale: 31/8/2017

Differenza giorni tra Data finale e Data iniziale = 163

Prestito di  EURO  6.000,00 tasso  = 15%

Sotto i calcoli per l’anno civile e  per  l’anno commerciale

Calcolo con anno civile = 6.000 x 15 x 163/36500=401,92

Calcolo con anno commerciale = 6.000 x 15 x 163/36000=397,50

Potrebbe tornare utile Calcolo dei giorni tra due date


Inclusione del giorno iniziale nei calcoli degli interessi

Per un esempio con l’inclusione del giorno iniziale facciamo riferimento ad una tabella (immagine originale sotto) dal sito della Banca D’Italia su Dati sui tassi di interesse per la riserva obbligatoria pubblicata in data 19/12/2017. Si osservi come il conteggio del numero dei giorni sia effettuato con l’inclusione del giorno iniziale.

Nella prima riga la differenza tra la data iniziale 01/11/2017 e quella finale 19/12/2017 riporta 49 giorni. Se avessimo applicato il metodo precedente avremmo ottenuto 48 come differenza giorni. 

Per avere una controprova si usi  aggiungi giorni ad una data nota

Dati sui tassi di interesse per la riserva obbligatoria
Dati sui tassi di interesse per la riserva obbligatoria

Interessi legali per il 2018

Saggio interesse legale anno 2018 uguale a 0,3%

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto il 13 dicembre  2017 il nuovo saggio di interesse legale. Il nuovo valore del saggio degli interessi è stato fissato (Art.1 del Decreto) a 0,3 per cento in ragione d’anno, con decorrenza 1 gennaio 2018.

Il precedente valore, quello in vigore dal 1 gennaio 2017 al 31 gennaio 2017 era pari allo 0,1 per cento; un aumento  pari a 0,2 punti percentuali.

La pubblicazione del nuovo tasso è sulla GU Serie Generale n.292 del 15-12-2017

La tabella aggiornata con la serie storica  dei tassi legali e qui il decreto.

 

IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE: variazione saggio legale anno 2017

Visto l‘art. 2, comma 185, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, recante «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica» che, nel fissare al 5 per cento il saggio degli interessi legali di cui all’art. 1284, primo comma, del codice civile, prevede che il Ministro dell’economia e delle finanze puo’ modificare detta misura sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno; Leggi tutto