Rispetto al 2010, nel 2014 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti dell’11,5% (+0,2% per le abitazioni nuove, -16,4% le esistenti).
Se avevate intenzione di comprare casa è arrivato il momento giusto: secondo un articolo pubblicato dal sito ISTAT
Se avevate intenzione di comprare casa è arrivato il momento giusto: secondo un articolo pubblicato dal sito ISTAT
L’ISTAT stima che l’inflazione a marzo 2015(indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività -NIC al lordo dei tabacchi), aumenta dello 0,1 per cento su base mensile e registra una diminuzione rispetto a marzo 2014 pari a -0,1 per cento, come a febbraio scorso.
La stabilità della flessione su base annua dell’indice generale è la sintesi da un lato del ridimensionamento del calo tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-9,0%, da -12,8% del mese precedente), dall’altro del rallentamento della crescita su base annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,6%, da +1,4% di febbraio).
L’inflazione di fondo scende a +0,4% (da +0,6% di febbraio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,5% (era +0,7% il mese precedente).
Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+3,9%), per effetto dei marcati rialzi dei carburanti; a contenere l’aumento è la diminuzione – influenzata da fattori stagionali – dei prezzi dei Vegetali freschi (-3,2%).
L’inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,1% (era -0,2% a febbraio).
Rispetto a marzo 2014, i prezzi dei beni fanno registrare un ulteriore ridimensionamento della flessione (-0,6%, da -0,9% di febbraio) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,5%, da +0,8% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a febbraio 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di sei decimi di punto percentuale.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a febbraio e crescono dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto – per effetto soprattutto dei rialzi dei carburanti -aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e fanno registrare un tasso tendenziale nullo (era -0,5% il mese precedente).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,0% su base mensile mentre diminuisce dello 0,1% su base annua, dopo la lieve ripresa rilevata a febbraio (+0,1%). Il rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali, di cui il NIC non tiene conto.
L’indice dei prezzi al consumo (inflazione) negli USA All Urban Consumers (CPI-U) rimane stabile rispetto a febbraio 2014.
L’indice per febbraio 2015 risulta 234,722 (1982-1984 = 100). Rispetto a gennaio 2015 l’indice è aumentato dello 0,4 per cento.
La crescita sta guadagnando slancio. La base per la ripresa economica nella zona euro si è chiaramente rafforzata”.
Nord
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna)
Nord-ovest
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Liguria)
– Nord-est
(Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna)
– Centro
(Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
– Centro-Nord
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
– Mezzogiorno
(Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
– Sud
(Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)
– Isole
(Sicilia, Sardegna)
– Regioni non Obiettivo 1
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo)
– Regioni Ob. Obiettivo 1
(Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
– Regioni Obiettivo . 1 (escl. Molise)
(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
– Ob. CONV
(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)
– Ob. CONV (escl. Basilicata)
(Campania, Puglia, Calabria, Sicilia)
– Ob. CRO
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna)
– Ob. CRO (escl. Sardegna)
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise)
– Regioni più sviluppate
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
– Regioni in transizione
(Abruzzo, Molise, Sardegna)
– Regioni meno sviluppate
(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)
Le province Italiane e la Popolazione residente media (a) (b) per l’anno 1995 e 2013 (fonte ISTAT)
In discesa le quotazioni Euribor del 19 marzo 2015 rispetto al 18 marzo 2015.
In particolare le quotazioni a 3 mesi scendono del -12.5% mentre quelle a 6 mesi del -5.32%
Qui le tabelle del 19 e 20 marzo 2015 con tutte le variazioni
In discesa le quotazioni Euribor del 19 marzo 2015 rispetto al 18 marzo 2015.
In particolare le quotazioni a 3 mesi scendono dello 4% mentre quelle a 6 mesi del -2.08%
Qui le tabelle del 18 e 19 marzo 2015 con tutte le variazioni
L’Euribor a 3 mesi resta stabile così come l’Euribor a 6 mesi rispetto alla quotazione precedente. Di seguito le tabelle 360 e 365 con tutti i dati. Leggi tutto