A livello settoriale a preferire le donne sono soprattutto le industrie alimentari e delle bevande, il 35% delle entrate programmate sarà “rosa” mentre per il 48% degli ingressi previsti il genere viene giudicato indifferente. Seguono i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -tra cui attività immobiliari, di noleggio e attività per edifici e paesaggio- (25% le entrate femminili, 64% la quota di indifferenza tra generi), e dai servizi alle persone – tra cui istruzione, assistenza sociale e servizi culturali- (19% donne, 74% la quota di indifferenza).