Nel 2015 L’ISTAT stima che il 28,7% delle persone residenti in Italia sia a rischio di povertà o esclusione sociale ovvero, secondo la definizione adottata nell’ambito della
, si trovano almeno in una delle seguenti condizioni: rischio di povertà, grave deprivazione materiale, bassa intensità di lavoro.
Si ricorda, come ben definito all’interno del documento:
che La soglia di povertà nazionale corrisponde al 60% del reddito medio disponibile in ciascuno Stato membro.
La quota è sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%) a sintesi di un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (da 12,1% a 11,7%); resta invece invariata stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%).
Il Mezzogiorno è ancora l’area più esposta al rischio di povertà