I detenuti nelle carceri italiane (dato Istat al 31 dicembre 2013)

Le tipologia più diffuse:produzione e spaccio di stupefacenti, rapina e furto

Le violazioni della normativa sugli stupefacenti rappresentano la tipologia più diffusa di reati per i detenuti presenti, con 24273 casi ( 38,8%).
Seguono i reati di rapina (18064 casi, pari all’ 28,9 per cento) e furto con 13531 (21,6%).

Il 95,7% dei detenuti è di sesso maschile, una quota stabile nel corso del tempo. Le detenute con prole al seguito sono ospitate in sezioni maggiormente idonee ai bambini. Al 31/12/2013 sono 40 e quasi tutte hanno un solo figlio con sé, mentre sono 17 le donne in gravidanza.

Le forme di protesta in carcere

Non mancano le forme di protesta: lo sciopero della fame è la più diffusa, 7851 casi nel 2013, seguono il rifiuto del vitto (1548 casi) e il danneggiamento degli oggetti (736 casi).

Inoltre nel corso del 2013 sono stati registrati 42 casi di suicidio tra i soli maschi (pari a 0,7 su 1.000 detenuti maschi mediamente presenti) e 1.067 di tentato suicidio, mentre gli atti di autolesionismo sono stati 6.902.

Il 64% dei detenuti è nato in Italia. I detenuti stranieri, pari al 34,9%, provengono per la maggior parte dall’Africa (46,3%), in particolare da Marocco e Tunisia (rispettivamente 18,6 e 12%), e dall’Europa (41,6%).