Frenata dell’inflazione in Italia: +0,7%

A settembre l’inflazione scende a +0,7%, il livello più basso del 2024

Grafico inflazione Italia dal 2019 a settembre 2024
Grafico inflazione Italia dal 2019 a settembre 2024

Sono i beni energetici che spingono in basso l’inflazione con -8,7% da -6,1% di agosto, ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). La variazione rispetto ad Agosto scorso -0,2 per cento.

Tabella ultimi dati dell’inflazione in Italia

N Periodi Inflazione
annua
Inflazione
mensile
1 Gennaio-2023 Gennaio-2024 0,8% 0,3%
2 Febbraio-2023 Febbraio-2024 0,8% 0,1%
3 Marzo-2023 Marzo-2024 1,2% 0,0%
4 Aprile-2023 Aprile-2024 0,8% 0,1%
5 Maggio-2023 Maggio-2024 0,8% 0,2%
6 Giugno-2023 Giugno-2024 0,8% 0,1%
7 Luglio-2023 Luglio-2024 1,3% 0,4%
8 Agosto-2023 Agosto-2024 1,1% 0,2%
9 Settembre-2023 Settembre-2024 0,7% -0,2%
Variazione Media 0,9% 0,1%

L’inflazione media resta allo 0,9 per cento anche per settembre.

I prezzi degli alimentari però aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,0% da +0,6%).

A settembre l’inflazione di fondo scende a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi).

La serie storica dell’inflazione media in Italia

Italia: Inflazione settembre 2024 in discesa:+0,7%

A settembre 2024 l’inflazione in Italia ha registrato una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,7% su base annua.

Questo dato segna un rallentamento rispetto all’inflazione dell’1,1% di agosto, portando il tasso di crescita dei prezzi al livello più basso dall’inizio dell’anno.

Motivi del Rallentamento

La principale causa di questa decelerazione è stata la discesa dei prezzi dei beni energetici. I beni energetici regolamentati hanno visto una riduzione del tasso di crescita dal +14,3% di agosto al +10% di settembre. Ancora più marcata è stata la flessione dei beni energetici non regolamentati, come benzina e gasolio, i cui prezzi sono diminuiti dell’11,0%, contro il -8,6% di agosto.

Parallelamente, si è osservata una diminuzione nel ritmo di crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (dal +4,5% al +4,0%) e dei servizi relativi ai trasporti (dal +2,9% al +2,5%). Tuttavia, l’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari, sia lavorati che non, ha parzialmente compensato questo calo, con i beni non lavorati che sono passati da un -0,5% a un +0,3%, e i lavorati da un +1,5% a un +1,8%.

L’Inflazione di Fondo

Un altro indicatore significativo è l’inflazione di fondo, che esclude dal calcolo i beni energetici e alimentari freschi. A settembre, questo valore è sceso all’1,8%, leggermente inferiore rispetto all’1,9% di agosto. Se escludiamo solo i beni energetici, l’inflazione si attesta al 1,7%.

Settori in rallentamento e accelerazione

Contributo Alla Variazione Per Tipologia Di Prodotto

La dinamica dei prezzi dei beni e dei servizi mostra chiaramente il rallentamento dell’inflazione in determinati settori. La flessione è più evidente nei beni, dove si registra un calo dello 0,8%, rispetto al -0,5% del mese precedente. Anche i servizi, sebbene ancora in crescita, vedono una decelerazione (da +3,2% a +2,8%).

Un dato interessante riguarda il cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende i beni alimentari, per la casa e la persona. A settembre, questa categoria ha mostrato un’accelerazione dell’inflazione, passando da +0,6% ad +1,1%, riflettendo un incremento nei costi dei beni di uso quotidiano.

L’Inflazione acquisita per il 2024

Guardando al quadro generale del 2024, l’inflazione acquisita per l’intero anno si stima intorno all’1,0%. Questo dato riflette l’andamento medio dell’inflazione fino a settembre e potrebbe influenzare le politiche economiche dei prossimi mesi.

Analisi e riflessioni

La situazione dei prezzi al consumo in Italia a settembre 2024 mostra una dinamica di rallentamento dell’inflazione, principalmente trainata dal calo dei prezzi energetici, che continua a influenzare positivamente il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Tuttavia, la situazione rimane delicata. Il rialzo dei prezzi dei beni alimentari e di quelli per la casa e la persona rappresenta un problema, soprattutto per le fasce di reddito più basse, che risentono maggiormente di queste variazioni.

La decelerazione dei prezzi dei servizi legati ai trasporti e alla cultura può sembrare una buona notizia, ma potrebbe nascondere dinamiche più complesse legate alla domanda debole o a condizioni economiche incerte. La flessione dei prezzi del trasporto aereo e marittimo, ad esempio, potrebbe indicare una diminuzione della domanda dovuta alla ridotta capacità di spesa delle famiglie, e non necessariamente un miglioramento della competitività di questi settori.

In generale, mentre il calo dell’inflazione offre sollievo rispetto agli aumenti dei mesi scorsi, è fondamentale monitorare l’evoluzione dei prezzi nel settore alimentare e dei beni di prima necessità. Un’inflazione troppo bassa, seppur rassicurante in superficie, può essere sintomo di stagnazione economica o di debolezza nella domanda interna.

Il futuro?

Le prospettive per i prossimi mesi dipenderanno molto dall’evoluzione dei prezzi energetici, che, se continueranno a calare, potrebbero mantenere l’inflazione sotto controllo. Tuttavia, un improvviso aumento dei costi dell’energia, legato a fattori geopolitici o a variazioni della domanda globale, potrebbe riportare rapidamente l’inflazione su livelli preoccupanti.

Le autorità economiche dovranno bilanciare con attenzione le politiche monetarie e fiscali per evitare di compromettere la ripresa economica, tenendo d’occhio la spesa delle famiglie e l’andamento dei salari, che in un contesto di bassa inflazione rischiano di rimanere stagnanti.


Il comunicato ufficiale Istat

L’Inflazione ultimi 2 anni in Italia

Inflazione ad agosto 2024 in calo: +1,1%

Segnali positivi per l’inflazione in Italia

L’indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua, in calo rispetto al +1,3% di luglio. L’inflazione acquisita per il 2024 è dell’1,1% per l’indice generale e del 2,1% per la componente di fondo. Confermata la stima di Agosto.

Indici nazionali dei prezzi al consumo-NIC con tabacchi – Gennaio 2024 – Agosto 2024

N Periodi Inflazione
annua
Inflazione
mensile
Inflazione Media
Valore parziale
Indice Dal Indice Al
1 Gennaio-2023 Gennaio-2024 0,8% 0,3% 0,8% 119,1 120,1
2 Febbraio-2023 Febbraio-2024 0,8% 0,1% 0,8% 119,3 120,2
3 Marzo-2023 Marzo-2024 1,2% 0,0% 0,9% 118,8 120,2
4 Aprile-2023 Aprile-2024 0,8% 0,1% 0,9% 119,3 120,3
5 Maggio-2023 Maggio-2024 0,8% 0,2% 0,9% 119,7 120,6
6 Giugno-2023 Giugno-2024 0,8% 0,1% 0,9% 119,7 120,7
7 Luglio-2023 Luglio-2024 1,3% 0,4% 0,9% 119,7 121,2
8 Agosto-2023 Agosto-2024 1,1% 0,2% 0,9% 120,1 121,4
Variazione Media 0,9% 0,2% —— —— ——

 

Inflazione Italia Gennaio 2022 – Agosto 2024

Il punto sul dato di Agosto

  • La media annua in Italia si conferma al 9,0% e comunque in calo rispetto a quella dello scorso anno con 5,7%
  • Beni energetici: La flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati si amplia da -6,0% a -8,6%. Al contrario, i Beni energetici regolamentati vedono un’accelerazione dei prezzi, passando da +11,7% a +14,3%.

  • Prezzi dei servizi: I Servizi relativi ai trasporti accelerano (da +2,2% a +2,9%), mentre i Servizi relativi all’abitazione rallentano (da +2,7% a +2,5%). Nel complesso, i servizi crescono del +3,2%, con un differenziale inflazionistico tra beni e servizi di +3,7 punti percentuali.

  • Beni durevoli e semidurevoli: I prezzi dei Beni durevoli scendono da -1,2% a -1,8%, mentre i Beni semidurevoli aumentano leggermente (da +1,1% a +1,3%).

  • Carrello della spesa: I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano (da +0,7% a +0,6%), mentre i prodotti ad alta frequenza di acquisto passano da +1,8% a +1,1%.

  • Inflazione di fondo: Rimane stabile al +1,9%, escludendo gli energetici e gli alimentari freschi.

  • Indice armonizzato (IPCA): Scende dello 0,2% su base mensile (per via dei saldi estivi) e aumenta dell’1,2% su base annua, rispetto al +1,6% di luglio.

In sintesi, il rallentamento dell’inflazione è dovuto principalmente alla riduzione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e dei beni durevoli, mentre l’inflazione di fondo e i servizi continuano a sostenere la dinamica generale dei prezzi.

Euribor continua la sua discesa a settembre 2024

L’Euribor a 12 mesi continua la sua discesa. Oggi 11 settembre 2024  è sceso  per il sesto giorno consecutivo.

05-set-24 3,053%
06-set-24 3,025%
09-set-24 2,986%
10-set-24 2,97%
11-set-24 2,96%

Gli esperti sostengono  che sul mercato il tasso minimo è già fissato a meno del 2% per la fine dell’anno 2025. Tuttavia, le prospettive sui tassi di interesse avranno tempo per essere affinate molte più volte prima di allora. Dal grafico (fonte Bloomberg) che mettiamo in evidenza di seguito si nota come il trend del tasso Euribor 3 mesi con il passar del tempo scenda più dell’Euribor 6 mesi e 12 mesi. Questa potrebbe essere una buona notizia per coloro che hanno contratto un mutuo casa con un Euribor variabile.

Grafico e trend Euribor fino al 2028

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Inflazione in leggera discesa ad agosto 2024: +1,1%

Ad agosto 2024 l’inflazione in Italia con segnali contrastanti tra energia e alimentari

Ad agosto 2024, l’inflazione in Italia registra un lieve rallentamento, con un aumento dei prezzi al consumo dell’1,1% su base annua, in calo rispetto al +1,3% del mese precedente.

Il dato provvisorio di agosto  non cambia la media per l’anno 2024 che resta allo 0,9 per cento

Secondo i dati provvisori dell’ISTAT, questo rallentamento è principalmente dovuto alla maggiore flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e dei Beni durevoli, che hanno subito una significativa riduzione, rispettivamente dell’8,6% e dell’1,8%.

Parallelamente, i prezzi dei Servizi relativi all’abitazione hanno mostrato una leggera decelerazione, passando dal +2,7% di luglio al +2,5% di agosto.

Periodo Var.% mese Var% anno
Agosto(stima)2024 0,2% 1,1%
Luglio 2024 0,4% 1,3%
Giugno 2024 0,1% 0,8%
Maggio 2024 0,2% 0,8%
Aprile 2024 0,1% 0,8%
Marzo 2024 0% 1,2%
Febbraio 2024 0,1% 0,8%
Gennaio 2024 0,3% 0,8%
Dicembre 2023 0,2% 0,6%
Novembre 2023 -0,5% 0,7%
Ottobre 2023 -0,2% 1,7%
Settembre 2023 0,2% 5,3%
Agosto 2023 0,3% 5,4%

Tuttavia, nonostante il rallentamento complessivo, alcune componenti dell’inflazione mostrano segni di accelerazione.

I prezzi dei Beni energetici regolamentati, infatti, hanno registrato un incremento del 14,0%, mentre i Servizi relativi ai trasporti e i Beni alimentari lavorati hanno evidenziato un aumento rispettivamente del 2,9% e dell’1,8%. Questi settori, in particolare, hanno contribuito a sostenere l’indice generale dei prezzi, compensando parzialmente le flessioni in altri comparti.

L’inflazione di fondo, che esclude le componenti più volatili come energetici e alimentari freschi, ha segnato un leggero aumento, raggiungendo il +2,0% rispetto al +1,9% del mese precedente. Questo dato riflette un quadro inflazionistico più stabile, sebbene differenziato tra beni e servizi. In particolare, i prezzi dei beni hanno continuato a diminuire su base annua, accentuando il calo da -0,1% a -0,5%, mentre i servizi hanno visto un’accelerazione della loro crescita, portandosi a +3,2%.

Nel settore alimentare, i prezzi dei beni destinati alla cura della casa e della persona hanno mostrato una moderata accelerazione, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno rallentato, passando dal +1,8% di luglio all’1,1% di agosto.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che tiene conto dei saldi stagionali, ha invece registrato una lieve diminuzione dello 0,1% su base mensile, ma un aumento dell’1,3% su base annua, sebbene in rallentamento rispetto al +1,6% di luglio.

In sintesi, il mese di agosto 2024 si presenta con un quadro inflazionistico complesso e articolato: se da un lato la diminuzione dei prezzi energetici non regolamentati contribuisce a frenare l’inflazione, dall’altro lato l’aumento dei costi nel settore dei trasporti e degli alimentari lavorati continua a esercitare pressioni al rialzo sui prezzi.

Il risultato è un’inflazione che, pur in leggera discesa, riflette tensioni differenziate all’interno dell’economia italiana.

Analisi andamento tassi Euribor fino al 16 agosto 2024

Analisi andamento dei tassi Euribor periodo Gennaio-Agosto 2024

Tassi Euribor da inizio 2024 al 16 agosto 2024

Tassi Euribor 16 Agosto e 15 Agosto 2024

  Fixing
16/8/2024
Fixing prec
15/8/2024
VAR% rispetto al
15/8/2024
Andamento 16/8/2023 VAR% rispetto al
16/8/2023
Euribor I settimana 3,621% 3,605% 0,444% In aumento 3,637% -0,44%
Euribor 1 mese 3,595% 3,599% -0,111% In diminuzione 3,623% -0,773%
Euribor 3 mesi 3,56% 3,549% 0,31% In aumento 3,798% -6,266%
Euribor 6 mesi 3,367% 3,375% -0,237% In diminuzione 3,964% -15,061%
Euribor 12 mesi 3,139% 3,117% 0,706% In aumento 4,116% -23,737%
  1. Tendenza generale dei tassi

  • All’inizio del periodo, i tassi Euribor per tutte le durate erano relativamente stabili, con valori che si aggiravano tra il 3,5% e il 4,0%.
  • Nel corso del tempo, c’è stato un graduale declino nei tassi, specialmente per l’Euribor a 12 mesi e a 1 settimana, che mostrano una discesa più marcata verso la fine del periodo.
  1. Divergenza tra le durate

  • L’Euribor a 12 mesi (linea viola) ha mostrato una discesa più ripida rispetto agli altri tassi, indicando una possibile aspettativa di riduzione dei tassi d’interesse a lungo termine.
  • L’Euribor a 1 settimana (linea blu) ha avuto anche una riduzione significativa, suggerendo un possibile calo della liquidità a breve termine o delle aspettative di politica monetaria a breve termine.
  1. Livello attuale dei tassi:

  • Verso la metà di agosto 2024, i tassi Euribor sembrano convergere verso un livello più basso, con l’Euribor a 12 mesi che scende sotto il 3,5%, mentre gli altri tassi sono rimasti leggermente al di sopra.
  1. Previsioni euribor

  • Possibile riduzione dei tassi d’interesse: La discesa dei tassi Euribor, soprattutto quello a 12 mesi, potrebbe indicare aspettative di una politica monetaria più espansiva da parte della BCE, o una riduzione delle pressioni inflazionistiche, che porterebbero a una riduzione dei tassi d’interesse a lungo termine.
  • Stabilità a breve termine: Anche se l’Euribor a 1 settimana mostra una discesa, gli altri tassi rimangono relativamente stabili, suggerendo che non ci si aspetta un cambiamento drastico della politica monetaria nel breve termine.

In generale, se questa tendenza al ribasso continua, potremmo assistere a un contesto di tassi d’interesse più bassi nel prossimo futuro (forse nella prossima riunione BCE di settembre?), il che potrebbe influenzare positivamente i mercati del credito e dei mutui casa.

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L’inflazione a Luglio torna a farsi sentire:+1,3%

L’inflazione torna a farsi sentire: i numeri di luglio

I dati Istat confermano un’impennata

Dopo un periodo di relativa calma, l’inflazione in Italia ha ripreso a correre. I dati diffusi dall’Istat a luglio 2024 mostrano un aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) dell’1,3% su base annua con un aumento rispetto a giugno scorso del +0,4%.

Un dato che, seppur non allarmante come in periodi passati, segnala una ripresa dei rincari, soprattutto in alcuni settori chiave.

L’inflazione in Italia da Gennaio 2024 – Luglio 2024

Variazione media 0,9 Valore minimo 0,8% Valore massimo 1,3%

Periodo Var%
Luglio-2023 Luglio-2024 1,3%
Giugno-2023 Giugno-2024 0,8%
Maggio-2023 Maggio-2024 0,8%
Aprile-2023 Aprile-2024 0,8%
Marzo-2023 Marzo-2024 1,2%
Febbraio-2023 Febbraio-2024 0,8%
Gennaio-2023 Gennaio-2024 0,8%

Approfondisci su Panoramica dell’inflazione in Italia

Energia: il motore dell’inflazione

Come già anticipato dalle stime preliminari, è proprio il comparto energetico a trainare l’aumento dei prezzi. I beni energetici regolamentati, in particolare, hanno registrato un’impennata del +11,7% su base annua, pesando in modo significativo sul carrello della spesa delle famiglie italiane. Anche i beni energetici non regolamentati, pur mostrando un lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti, continuano a incidere sull’inflazione complessiva.

Alimentari: una tregua temporanea?

Una nota positiva arriva dal settore alimentare. Sebbene i prezzi dei beni alimentari lavorati abbiano registrato un lieve aumento, quelli dei beni alimentari non lavorati hanno mostrato una flessione. Questo significa che, almeno per il momento, il costo della spesa per la tavola potrebbe subire un rallentamento. Tuttavia, è importante monitorare l’andamento dei prossimi mesi, poiché fattori come la siccità e la guerra in Ucraina potrebbero influenzare la produzione agricola e, di conseguenza, i prezzi al consumo.

Cosa aspettarsi per il futuro?

L’inflazione è un fenomeno complesso, influenzato da una molteplicità di fattori, sia interni che esterni all’Italia. Le incertezze legate alla guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche e le turbolenze sui mercati finanziari potrebbero continuare a generare pressioni sui prezzi. Inoltre, la ripresa economica post-pandemica e le politiche monetarie delle banche centrali giocheranno un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’inflazione nei prossimi mesi.

In conclusione, i dati di luglio confermano un’accelerazione dell’inflazione in Italia, con l’energia che rimane il principale motore dei rincari. Tuttavia, la situazione non è uniforme in tutti i settori, e alcuni segnali positivi arrivano dal comparto alimentare. Per avere un quadro più completo della situazione, sarà necessario monitorare attentamente l’andamento dei prossimi mesi e le decisioni delle autorità economiche.

Grafico inflazione Indici nazionali dei prezzi al consumo-NIC con tabacchi Gennaio 2020 – Luglio 2024

Fonti:

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Inflazione AREA Euro a Luglio in leggera salita: +2,6%

L’aumento dell’inflazione nell’area euro, seppur modesto, merita attenzione

Inflazione annua Area Euro gennaio 2023 luglio 2024 (stima)

Il leggero incremento dall’inflazione generale riflette una tendenza preoccupante nel settore energetico, che ha visto una significativa crescita dallo 0,2% di giugno scorso al 1,3% di luglio.

Euro area annual inflation rate and its main components

Componente Peso 2024 (%o) Luglio 2023 Febbraio 2024 Marzo 2024 Aprile 2024 Maggio 2024 Giugno 2024 Luglio 2024
Indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) 1000 5,3 2,6 2,4 2,4 2,6 2,5 2.6e
IPCA esclusi:                
energia 900,9 6,7 3,3 2,9 2,7 2,8 2,8 2.7e
energia, alimenti non lavorati 857,4 6,6 3,3 3,1 2,8 2,9 2,8 2.8e
energia, alimenti, alcol e tabacco 706,2 5,5 3,1 2,9 2,7 2,9 2,9 2.9e
Alimenti, alcol e tabacco 194,7 10,8 3,9 2,6 2,8 2,6 2,4 2.3e
alimenti lavorati, alcol e tabacco 151,2 11,3 4,5 3,5 3,2 2,8 2,7 2.7e
alimenti non lavorati 43,5 9,2 2,1 -0,5 1,2 1,8 1,3 1.0e
Energia 99,1 -6,1 -3,7 -1,8 -0,6 0,3 0,2 1.3e
Beni industriali non energetici 257,3 5 1,6 1,1 0,9 0,7 0,7 0.8e
Servizi 448,8 5,6 4 4 3,7 4,1 4,1 4.0e
La colonna “e” rappresenta una stima.                

Questo aumento potrebbe indicare una ripresa dei prezzi energetici, che storicamente hanno un impatto rilevante sul costo della vita e sulla produzione industriale.

D’altro canto, la riduzione dei tassi di inflazione in settori come i servizi e alimentari, alcol e tabacco, potrebbe suggerire un rallentamento delle pressioni inflazionistiche in quei settori specifici. Tuttavia, la persistenza di un alto tasso nei servizi implica che il costo della manodopera e altri fattori legati ai servizi continuano a sostenere livelli elevati di inflazione.

In sintesi, mentre l’inflazione complessiva rimane relativamente contenuta, le dinamiche interne mostrano segni di volatilità che potrebbero complicare le politiche economiche e monetarie della BCE nei prossimi mesi.

Gli ultimi dati dell’inflazione AREA EURO

Brusca accelerazione in Italia dell’inflazione a Luglio

Un aumento dell’ 1,3% annuo ci riporta indietro fino a ottobre 2023 (1,7%)

Inflazione Italia da Gennaio 2000 a Luglio 2024 (Stima Istat)

Un aumento mensile dello 0,5% rispetto a giugno scorso, come quello comunicato dalla stima Istat, è il più alto mai visto da novembre 2022. Allora si registrò lo stesso aumento mensile; in quel periodo l’inflazione annua era dell’11,8%.

Gli ultimi dati dell’inflazione per l’anno 2024

Periodo Var% annua
gen-24 0,80%
feb-24 0,80%
mar-24 1,20%
apr-24 0,80%
mag-24 0,80%
giu-24 0,80%
lug-24(stima) 1,30%

Scarica altri dati da questa utilità

Cosa ha procurato questo brusco aumento dell’inflazione?

L’ accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici  che passano a -4,1% dal -8,6% di giugno scorso, a causa sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Di contro, nel settore alimentare i prezzi dei prodotti non lavorati, come anche quelli dei beni lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento del tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+0,8% da +1,2%). Nel mese di luglio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).

Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei Beni durevoli (da -1,0% a      -1,2%).

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno).

Leggi i dati storici medi dell’inflazione in Italia oppure utilizza il calcolatore gratuito per aggiornare importi in base all’inflazione

L’inflazione in Italia a giugno 2024 stabile a + 0,8%

A giugno l’inflazione si mantiene sullo stesso livello di aprile e maggio scorso con + 0,8% confermando la stima.

Inflazione Italia Gennaio 2014 – Giugno 2024

La stabilizzazione del ritmo di crescita si deve principalmente al leggero aumento degli alimentari non lavorati (+0,3% da +2,2% di maggio), i cui effetti compensano l’attenuazione delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore energetico, dove i prezzi tendono a risalire, pur restando su valori ampiamente negativi (-8,6% da -11,6% del mese precedente).

Prosegue, come nei mesi precedenti  la fase di rallentamento del tasso di crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,2% da +1,8%), come anche dell’inflazione di fondo (a +1,9% da +2,0%).

La media dell’inflazione da Gennaio a Giugno 2024 è uguale a 0,9% lo scorso anno la media nello stesso periodo da Gennaio a Giugno era di 8,1 per cento.

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +0,8% di maggio), confermando la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento dello 0,8% su base annua.

Nel secondo trimestre 2024 l’inflazione, misurata dall’IPCA, diminuisce per le famiglie con minore capacità di spesa mentre aumenta per quelle con livelli di spesa più elevati (rispettivamente -0,4% e +1,6%).

Ultimo comunicato ISTAT dei prezzi al consumo per Giugno 2024 – Dati definitivi


Giugno 2024, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)

  Indici Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
  Giugno
2024
Giu-2024
Mag-2024
Giu-2024
Giu-2023
Indice nazionale per l’intera collettività NIC 120,7 0,1% 0,8%
Indice armonizzato IPCA 122,9 0,2% 0,9%
Indice per le famiglie di operai e impiegati FOI (senza tabacchi) 119,5 0% 0,8%

Inflazione Area Euro Giugno 2024 scende a 2,5%

L’inflazione annuale nell’Area Euro dovrebbe attestarsi al 2,5% a giugno 2024, in calo rispetto al 2,6% di maggio.

L’inflazione in Area Euro scende da 2,6% a 2,5%

Oggi Eurostat ha comunicato la stima per il mese di giugno 2024 per l’Area Euro. Stima che l’aumento dei prezzi da maggio 2024 a giugno 2024 sia dello 0,2%.

Inflazione Area Euro Gennaio 2021 – Giugno 2024

I servizi registrano il tasso annuo più elevato a giugno (4,1%, stabile rispetto a maggio), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (2,5%, rispetto al 2,6% di maggio), beni industriali non energetici (0,7%, stabile rispetto a maggio) ed energia (0,2%, rispetto allo 0,3% di maggio).

Il  dato dell’inflazione di Giugno 2024 in discesa, speriamo sia gradito alla BCE affinché possa applicare una ulteriore limatura ai tassi di interesse nella riunione del 18 luglio prossimo.

L’inflazione un anno fa in Area Euro

A giugno 2023, l’inflazione annua nell’Area Euro era pari al 5,5%, in calo rispetto al 6,1% registrato a maggio 2023. La variazione mensile dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) era dello 0,3%. La media annua dell’inflazione fino a giugno 2023 era del 7,1%, con una riduzione continua fino a raggiungere il 5,5% a giugno. Da segnalare che l’inflazione nell’Area Euro, dopo il picco raggiunto a ottobre 2022 con il 10,6%, non ha mai smesso di diminuire. Questo anche grazie alla politica rigorosa della BCE, che iniziò ad aumentare i tassi di interesse da luglio 2022 (tabella tassi BCE), passando rapidamente dallo 0,5% di luglio 2022 fino al 4,5% a settembre 2023. Solo il 12 giugno scorso la BCE applicò una lieve diminuzione dei tassi portandoli al 4,25 per cento.

La serie storica dell’inflazione media annua in Area Euro

Inflazione Area Euro a maggio in leggero aumento: +2,6%

L’inflazione annua in Area Euro, comunicata da Eurostat, è risultata uguale a 2,6% a maggio 2024, in aumento rispetto al 2,4% di aprile scorso. Lo scorso anno nello stesso periodo l’inflazione era del 6,1%.

Grafico inflazione Area Euro da Giugno 2023 a Maggio 2024

Ad oggi il valore medio annuo in Area Euro, da Gennaio a Maggio 2024 è uguale a 2,5 lo scorso per lo stesso periodo era del 7,4 per cento. Questi dati sono pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.

I tassi annuali più bassi sono stati registrati in Lettonia (0,0%), Finlandia (0,4%) e Italia (0,8%). I tassi annuali più elevati sono stati registrati in Romania (5,8%), Belgio (4,9%) e Croazia (4,3%). Rispetto ad aprile, l’inflazione annua è scesa in undici Stati membri, è rimasta stabile in due ed è aumentata in quattordici.

A maggio, il contributo più elevato al tasso annuo di inflazione dell’area euro è venuto dai servizi (+1,83 punti percentuali, pp), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+0,51 pp), beni industriali non energetici (+0,18 pp) ed energia. (+0,04 pp).

Inflazione annuale nell’area dell’euro e i suoi componenti principali- pesi per il 2024 e tassi per maggio 2023 e dicembre 2023-maggio 2024

Inflazione giù negli US a Maggio 2024: +3,3%

L’inflazione su base annua negli Stati Uniti è inaspettatamente rallentata 

Il valore di maggio è il più basso degli ultimi tre mesi, rispetto al 3,4% di aprile e alle previsioni del 3,4%. Il valore medio da gennaio a maggio

L’inflazione è diminuita per i generi alimentari (2,1% contro 2,2%), alloggi (5,4% contro 5,5%), trasporti (10,5% contro 11,2%) e abbigliamento (0,8% contro 1,3%) e i prezzi hanno continuato a scendere per i veicoli nuovi (-0,8% vs -0,4%) e auto e camion usati (-9,3% vs -6,9%).

Sono aumentati maggiormente i costi dell’energia (3,7% contro 2,6%), vale a dire la benzina (2,2% contro 1,1%), il servizio del gas (0,2% contro -1,9%) e l’olio combustibile (3,6% contro -0,8%).

Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato, il minimo da luglio 2022, rispetto alle previsioni di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,3% ad aprile. Il calo dei prezzi della benzina è stato compensato dall’aumento dei costi dei rifugi.

L’inflazione core è scesa al 3,4% annuo, il tasso più basso da aprile 2021 e inferiore al consenso del 3,5%. Anche il tasso mensile di inflazione core è sceso dallo 0,3% allo 0,2%, meglio dello 0,3% previsto. 

La serie storica dell’inflazione media negli US

Il comunicato Ufficiale  a cura di U.S. Bureau of Labor Statistics

Tasso di interesse per le rateazioni dei debiti contributivi e assicurativi

Modifica del tasso di interesse di rateazione e della misura delle sanzioni civili

La Banca centrale europea (BCE), con la decisione di politica monetaria del 6 giugno 2024, ha fissato al 4,25% il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema.

Tassi di interesse e inflazione in Area Euro

Pertanto, i piani di ammortamento relativi a istanze di rateazione dei debiti per premi assicurativi e accessori, presentate dal 12 giugno 2024, sono determinati applicando il tasso di interesse pari al 10,25%. Per le rateazioni in corso restano validi i piani di ammortamento già determinati.

Le sanzioni civili ex articolo 116, comma 8, lettera a) e b) secondo periodo e comma 10 della legge 388/2000 sono determinate applicando un tasso in ragione d’anno pari al 9,75% a decorrere dal 12 giugno 2024.

Per un approfondimento relativo alla variazione  dell’interesse per la rateazione  dei debiti dei premi assicurativi e accessori consigliamo di consultare il sito INAIL dove è stata pubblicata la Circolare Inail n. 13 dell’11 giugno 2024

Potrebbe essere utile consultare Calcolo degli interessi su un una somma tra due periodi

Tassi giù dello 0,25% in Area Euro: l’ha deciso la BCE

Riduzione dei tassi di interesse della BCE: Un passo verso la stabilità economica

Oggi la presidente della BCE Christine Lagarde e il vicepresidente Luis de Guindos hanno illustrato le decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo.

La decisione della Banca Centrale di abbassare i tassi di interesse era nell’aria. I detentori dei mutui accettano con gioia questa decisione. Tassi giù dello 0,25% si passa da 4,5% valore di settembre 2023 al 4,25%. In pratica si torna al valore del 2 agosto 2023.

Questa misura arriva dopo un’accurata valutazione delle prospettive di inflazione, delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria. L’obiettivo è moderare il grado di restrizione della politica monetaria, mantenuto stabile negli ultimi nove mesi.

Tassi di interesse e inflazione in Area Euro

Dettagli sulla decisione

Riduzione dei tassi di interesse chiave:

Questi cambiamenti entreranno in vigore il 12 giugno 2024.

Contesto economico e previsioni

Dalla riunione del settembre 2023, l’inflazione è scesa di oltre 2,5 punti percentuali, con un notevole miglioramento delle prospettive future. Anche l’inflazione di fondo si è attenuata, segnalando un indebolimento delle pressioni sui prezzi e un calo delle aspettative di inflazione su tutti gli orizzonti. Tuttavia, le pressioni interne sui prezzi rimangono forti, principalmente a causa della crescita salariale elevata.

Le proiezioni attuali per l’inflazione sono:

  • 2,5% nel 2024
  • 2,2% nel 2025
  • 1,9% nel 2026

Per l’inflazione core (al netto di energia e alimentari), le previsioni sono:

  • 2,8% nel 2024
  • 2,2% nel 2025
  • 2,0% nel 2026

La crescita economica è prevista aumentare progressivamente:

  • 0,9% nel 2024
  • 1,4% nel 2025
  • 1,6% nel 2026

Programmi di acquisto di asset e PEPP

Il Consiglio direttivo ha confermato la riduzione del portafoglio dell’Eurosistema nell’ambito del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) di 7,5 miliardi di euro al mese nella seconda metà dell’anno. Questo sarà in linea con le modalità seguite per il programma di acquisto di asset (APP). La BCE continuerà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza acquistati nell’ambito del PEPP fino alla fine di giugno 2024, con l’intenzione di interrompere i reinvestimenti entro la fine del 2024.

Considerazioni finali

Il Consiglio direttivo rimane fermo nel garantire che l’inflazione ritorni al suo obiettivo di medio termine del 2%. La politica monetaria continuerà ad essere basata su dati economici aggiornati e valutata riunione per riunione. Inoltre, la BCE è pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti per assicurare la stabilità dei prezzi e preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria.

Potrebbe essere utile consultare i dati dell’inflazione in AREA EURO