Cos’è Il cuneo fiscale?

Il cuneo fiscale in dettaglio

Il cuneo fiscale è la differenza tra il costo totale sostenuto dal datore di lavoro e il netto ricevuto dal lavoratore in busta paga.

In sostanza, è la somma delle imposte dirette, indirette e previdenziali a carico sia del datore di lavoro che del lavoratore.

Quando si dice che lo stato italiano sta lavorando sul cuneo fiscale, cosa significa?

Significa che sta cercando di ridurre la differenza tra il costo totale sostenuto dal datore di lavoro e il netto ricevuto dal lavoratore in busta paga. In Italia, il peso del cuneo fiscale è del 46,5%, uno dei dati più alti tra i Paesi dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) secondo il Taxing Wages. Quindi, per ogni 100 euro pagati dall’azienda per il dipendente 46,50 euro sono impiegati per tasse e contributi.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE?

  1. Aumentare il netto ricevuto dal lavoratore in busta paga
  2. Ridurre il costo del lavoro per il datore di lavoro
Busta paga
Busta paga

In pratica il  cuneo fiscale

Supponiamo che il costo totale sostenuto dal datore di lavoro per un lavoratore sia di 3000€ al mese. Questo include lo stipendio lordo del lavoratore, i contributi previdenziali e le tasse. Supponiamo che il lavoratore riceva in busta paga 2000€ netti al mese. In questo caso, il cuneo fiscale sarebbe di 1000€ al mese (3000€ – 2000€).

Questo ovviamente è solo un esempio per illustrare come si calcola il cuneo fiscale. Le cifre reali possono variare a seconda delle circostanze specifiche.

Per approfondire sul cuneo fiscale

Confronto inflazione e prezzo del gasolio autotrazione

Il prezzo del gasolio dal 1996 al 2023 confrontato con l’inflazione

L’aumento dei prezzi dei carburanti causa l’inflazione?

Confronto prezzo gasolio e inflazione Italia gennaio 1996-marzo 2023

Il grafico e i dati del prezzo del gasolio e dell’inflazione in Italia affiancati evidenziano un andamento più o meno simile tra prezzo del gasolio e inflazione. Si nota come l’aumento dell’inflazione si verifichi con un ritardo di circa un mese dall’aumento del gasolio.

Solo nel periodo che va da aprile 2004 a aprile 2006 c’è una divergenza dei dati: il gasolio sale e l’inflazione, al contrario, è in netta discesa.

Dal 2006 al 2023 si evidenzia tra le due serie di dati una forte e decisa correlazione, e ciò fa pensare che il prezzo del gasolio sia molto influente sull’inflazione.

Questa potrebbe sembrare una riflessione ovvia, ma a volte l’ovvietà sfugge.

Al lettore lasciamo le dovute osservazioni.

 

Potrebbe essere utile sullo stesso argomento consultare:

La crisi energetica nel 1973

Sotto il grafico dell’inflazione in Italia dal 1965 al 1975. Si noti il picco raggiunto a novembre 1974 con 25,2%. Nello stesso periodo il Tasso ufficiale di sconto fissato dalla Banca d’Italia era dell’8% e raggiunse il massimo del 19% nel 1981.

Grafico inflazione Italia 1965-1975

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