Perchè Israele e Palestina sono in conflitto?

Il conflitto tra Israele e la Palestina è un complesso e lungo conflitto che ha radici storiche, politiche, religiose e territoriali.

Una panoramica generale delle principali ragioni del conflitto

    1. Disputa territoriale: Il cuore del conflitto è la disputa territoriale tra israeliani e palestinesi sulla terra che entrambi considerano la loro patria. Gli israeliani affermano di avere diritto a uno stato sulla base di antiche connessioni storiche e religiose con la terra, mentre i palestinesi rivendicano la stessa terra come la loro patria storica, sostenendo di essere stati lì per generazioni.
    2. Dichiarazione Balfour: Nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, il Regno Unito emise la Dichiarazione Balfour, nella quale si impegnava a sostenere la creazione di uno “stato ebraico” in Palestina. Questo ha innescato tensioni tra la comunità ebraica e quella palestinese.
    3. Conflitto arabo-israeliano: Dopo la fondazione dello stato di Israele nel 1948, i paesi circostanti arabi attaccarono Israele, dando inizio al primo conflitto arabo-israeliano. Israele riuscì a sopravvivere e a espandersi territorialmente, ma il conflitto non fu mai risolto.
    4. Occupazione israeliana: Nel 1967, durante la Guerra dei sei giorni, Israele occupò la Cisgiordania, la Striscia di Gaza, Gerusalemme Est e le alture del Golan. Questa occupazione è una delle principali fonti di tensione tra Israele e i palestinesi, dato che molte comunità palestinesi vivono sotto il controllo israeliano.
    5. Rivendicazioni di diritti nazionali e umani: I palestinesi chiedono l’indipendenza e l’autodeterminazione come stato. Allo stesso tempo, si scontrano con la costruzione di insediamenti israeliani in territori palestinesi occupati, restrizioni alla libertà di movimento e altre questioni legate ai diritti umani.
    6. Jerusalem: Gerusalemme è una città sacra per ebrei, cristiani e musulmani ed è una delle questioni più controverse nel conflitto. Entrambi gli israeliani e i palestinesi rivendicano Gerusalemme come capitale, il che rende difficile una soluzione accettabile per entrambe le parti.

 

I fattori chiave elencati sono solo alcuni di quelli  che contribuiscono al conflitto complesso tra Israele e la Palestina.

Quali sono le soluzioni proposte per terminare il conflitto?

Le soluzioni proposte per risolvere il conflitto variano, ma spesso coinvolgono negoziati diretti, la creazione di due stati indipendenti, o una soluzione che garantisca i diritti di entrambe le comunità.

Tuttavia, il conflitto persiste, con periodi di violenza e tensione che si alternano con tentativi di pace e dialogo.

L’ultimo attacco sferrato su Israele da Hamas è stato quello del 7 ottobre 2023

Molto utile sullo stesso argomento consigliamo la lettura su Geopop.it

La storia di Israele

Storia della Palestina

Stima inflazione luglio 2022: +0,4 in un mese e +7,9% annua

A luglio 2022 l’inflazione rallenta leggermente

Inflazione a luglio 2022. leggera discesa ma salgono gli alimentari
Inflazione a luglio 2022. leggera discesa ma salgono gli alimentari

La stima dell’inflazione per Luglio 2022 comunicata dall’Istat è stata dello 0,4%   e 7,9% rispettivamente come variazione mensile e annuale.

 

L’ultimo dato ufficiale era quello di Giugno 2022 ed era stata del 1,2% come variazione mensile e 8%   annuale.

Mesi Indici anno
Dal
Indici anno
Al
Var%
annua
Var%
mensile
Var% media
parziale
Gennaio 2022 103,3 108,3 4,8% 1,6% 4,8%
Febbraio 2022 103,4 109,3 5,7% 0,9% 5,3%
Marzo 2022 103,7 110,4 6,5% 1% 5,7%
Aprile 2022 104,1 110,3 6,0% -0,1% 5,7%
Maggio 2022 104,1 111,2 6,8% 0,8% 6%
Giugno 2022 104,2 112,5 8,0% 1,2% 6,3%
Luglio 2022 104,7 (*)113,0 7,9% 0,4% 6,5%

* stima ISTAT

L’Istat precisa che il rallentamento dell’inflazione si deve da una parte al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa, in particolare, degli Energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in misura minore degli Energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%) e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%).

Quali sono i prezzi che aumentano a Luglio 2022?

Accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,6%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%).

La media annua sale al 6,5%

La media annua per il 2022 dell’inflazione in Italia, tenendo conto della stima di luglio 2022, sale dal 6,3% al 6,5%.

L’inflazione di fondo

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%.

Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%) mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali).


Potrebbe interessarti calcolare un aumento percentuale del 0,4% e del 7,9% per un valore? Puoi calcolare qui un aumento percentuale 

Utility per calcolare la previsione dell’inflazione

I prezzi dei carburanti aggiornati

Il tasso BCE sale da 0% a 0,5%

Dal 18 settembre 2019 che la BCE non rivedeva i tassi di interesse

I tassi di interesse nell’Area Euro passano dallo 0% allo 0,5%

Il Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde e il suo vice Luis de Guindos hanno comunicato alla stampa i motivi che hanno spinto la Banca Centrale all’aumento dei tassi di interesse.
 
Ecco di seguito le parole del Presidente:

Oggi, in linea con il nostro forte impegno ad assolvere il mandato di preservare la stabilità dei prezzi, il Consiglio direttivo ha adottato ulteriori misure fondamentali per assicurare un ritorno dell’inflazione verso il nostro obiettivo del 2% a medio termine. Abbiamo deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE e abbiamo approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI).

Il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla nostra valutazione aggiornata dei rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal TPI a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso il nostro obiettivo di medio termine rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo.

Qui il comunicato ufficiale del 21 luglio 2022

La serie storica dei tassi BCE e quelli dell’inflazione media in Italia

Dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Dichiarazione al termine dell’incontro con il Presidente della Camera Roberto Fico

Ringrazio il Presidente della Camera dei Deputati per l’espletamento – impegnato, serio e imparziale – del mandato esplorativo che gli avevo affidato.

Il Presidente Sergio Mattarella mentre legge il comunicato alla stampa

Dalle consultazioni al Quirinale era emersa, come unica possibilità di governo a base politica, quella della maggioranza che sosteneva il Governo precedente. La verifica della sua concreta realizzazione ha dato esito negativo.

Vi sono adesso due strade, fra loro alternative.

Dare, immediatamente, vita a un nuovo Governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate.

Questa seconda strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia.

Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione.

Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale – e la conseguente riduzione dell’attività di governo – coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia.

Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale.

Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento tra lo Stato e le Regioni.

Sul versante sociale – tra l’altro – a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere da parte di un Governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale.

Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione Europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei; ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione. Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro Governo; con un mese ulteriore per il Consiglio Europeo per approvarlo. Occorrerà, quindi, successivamente, provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli.

Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto neppure potrebbe. E non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro.

Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere a quello delle elezioni sono necessari almeno sessanta giorni. Successivamente ne occorrono poco meno di venti per proclamare gli eletti e riunire le nuove Camere. Queste devono, nei giorni successivi, nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo, per operare a pieno ritmo, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere. Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari Ministeri.

Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi quattro mesi. Nel 2018 sono trascorsi cinque mesi.

Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali.

Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani.

Credo che sia giusto aggiungere un’ulteriore considerazione: ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.

Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature.

Inoltre la successiva campagna elettorale richiede – inevitabilmente – tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti.

In altri Paesi in cui si è votato – obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti – si è verificato un grave aumento dei contagi.

Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno – anche oggi – a registrare.

Avverto, pertanto, il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica

Conto, quindi, di conferire al più presto un incarico per formare un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato.

Grazie e buon lavoro.

Palazzo del Quirinale, 02 febbraio 2021

Fonte: quirinale.it


Utile alla lettura

Costituzione della Repubblica Italiana  (file PDF)

DPCM di Natale 2020

Il primo ministro italiano Conte ha illustrato il nuovo Decreto in vigore dal 4 dicembre 2020.

Nella serata del 3 dicembre 2020 in diretta al TG1 il  Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, le nuove misure in vigore dal 4 dicembre 2020

Di seguito le slide proiettate in diretta al TG1.

Spostamenti vietati

Dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati gli spostamenti tra regioni e da/per le province autonome di Trento e Bolzano, anche per raggiungere le seconde case.

il 25,26 dicembre e l’1 gennaio vietati gli spostamenti tra Comuni.

Divieto di spostarsi in tutta Italia dalle ore 22 alle ore 5.

Il 31 dicembre divieto di spostarsi dalle ore 22 alle ore 7.

SPOSTAMENTI CONSENTITI

Per motivi di lavoro, necessità o salute (anche nelle ore notturne)

Per rientrare nel comune in cui si ha la residenza.

Per rientrare nella casa in cui si ha il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità.

RIENTRI DALL’ESTERO 

Gli italiani che si troveranno all’estero per turismo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, al rientro dovranno fare la quarantena.

La quarantena è prevista anche per i turisti stranieri in arrivo in Italia nello stesso periodo.

IMPIANTI SCIISTICI E CROCIERE

Gli impianti sciistici restano chiusi fino al 6 gennaio.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese tutte le crociere in partenza, scalo o arrivo in porti italiani.

SCUOLA 

Dal 7 gennaio ricomincia la didattica in presenza nelle scuole superiori.

In ogni scuola, nella prima fase, rientrerà almeno il 75% degli studenti.

BAR E RISTORANTI 

Nelle aree arancioni e rosse, bar, ristoranti etc. restano aperti dalle ore 5 alle ore 22 solo per l’asporto.

La consegna a domicilio è sempre consentita.

HOTEL

Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia, ma la vigilia di Capodanno (il 31 sera) non sarà possibile organizzare veglioni e cene.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI

PIANO ITALIA CASHLESS

EXTRA CASKBACK DI NATALE

Fino al 31 dicembre per chi paga con Carte e App rimborso del 10% fino a 150 euro

Per partecipare occorre scaricare l’APP IO e identificarsi con la carta d’identità elettronica o tramite SPID

Bonus bici 2020 dal 4 novembre 2020

Bonus bici 2020:raddoppiato il fondo dal Ministero

Il fondo quasi raddoppiato ha tenuto a precisare il Ministro Costa tramite la sua pagina Facebook: – da 120milioni a 210milioni di euro proprio grazie ad un lavoro congiunto tra Governo e Parlamento.

Ministro Sergio Costa:pagina facebook-bonus mobilita 2020

Bonus mobilità 2020 dal 4 novembre 2020

Il Ministro Sergio Costa ha rotto gli indugi. Tramite la sua pagina Facebook (sotto) ha comunicato indirettamente la data di inizio per richiedere il bonus bici 2020.

Scrive: “Il decreto attuativo per il bonus mobilità è stato registrato domenica scorsa alla Corte dei Conti e sabato 5 settembre sarà finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dal 5 settembre partiranno i 60 giorni necessari alla società per finire il portale e per assicurare la possibilità di utilizzare queste risorse aggiuntive che  grazie a un assestamento di bilancio – saranno operative affinché nessuno rimanga indietro.”

Perché aspettare il 4 novembre 2020?

Sessanta (60) giorni dal 5 settembre 2020, data di pubblicazione in GU, significherà arrivare al 4 novembre 2020 (aggiungi giorni può essere utile).

Quali documenti produrre per ottenere il bonus?

Il Ministro Costa ricorda anche i documenti che gli utenti dovranno possedere:

  1. la fattura dell’acquisto (o in alternativa lo scontrino parlante)
  2. lo SPID personale.

Ulteriori info sul sito del Ministero.

App o piattaforma web?

Tra le risposte che il Ministro ha dato nella chat, c’è stata anche quella relativa alla domanda: App  o piattaforma per comunicare i dati?

Per comunicare i dati, precisa personalmente il Ministro, ci sarà una piattaforma dedicata.

La  pagina facebook del Ministro Sergio Costa

Calcolo date di scadenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale

Casi specifici sul calcolo delle scadenze

Calcolo date di scadenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale relative ai bandi di concorso

Se nel bando di concorso è scritto “30 giorni dalla data di pubblicazione” oppure è scritto “30 giorni dal giorno successivo alla data di pubblicazione“, il termine decorre dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando.

Quindi in pratica se il bando è stato pubblicato in data  1 gennaio 2019 il termine dei 30 giorni  decorre dal 2 gennaio 2019. In definitiva se è stato specificato 30 giorni dalla data di pubblicazione i 30 giorni partiranno dal 2 gennaio 2019 fino al  31 gennaio 2019.

Dies a quo non computatur in termino

Questa locuzione latina si traduce approssimativamente in italiano come “giorno da cui non si computa nel termine”. Questa espressione viene utilizzata nel contesto giuridico per indicare un giorno da cui non si inizia a calcolare un determinato periodo di tempo. In altre parole, è un giorno che non viene incluso nel conteggio del termine o del periodo di tempo stabilito per una determinata azione legale o un obbligo.

Questa espressione è spesso utilizzata per chiarire quando inizia a decorrere un termine e per evitare confusione nel calcolo dei giorni previsti per l’adempimento di obblighi contrattuali o di altre disposizioni giuridiche.

Un altro caso 

Se nel bando è scritto “entro 30 giorni“, il termine decorre dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando.

In pratica se il bando è stato pubblicato in data  1 gennaio 2019 il termine dei 30 giorni  decorre dal 2 gennaio 2019.

In definitiva  i 30 giorni partiranno dal 2 gennaio 2019 fino al  31 gennaio 2019.

Per aiutarti abbiamo pubblicato sotto una tabella con il numero del giorno e data, questa tabella torna utile per capire. Spesso un errore che viene commesso è quello di sommare (per esempio con Excel) 30 giorni al 2 gennaio. Questo porterebbe il limite superiore al 1 febbraio 2019 e non al 31 gennaio 2019.

Data di Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 01/01/2019
1 02/01/2019
2 03/01/2019
3 04/01/2019
4 05/01/2019
5 06/01/2019
6 07/01/2019
7 08/01/2019
8 09/01/2019
9 10/01/2019
10 11/01/2019
11 12/01/2019
12 13/01/2019
13 14/01/2019
14 15/01/2019
15 16/01/2019
16 17/01/2019
17 18/01/2019
18 19/01/2019
19 20/01/2019
20 21/01/2019
21 22/01/2019
22 23/01/2019
23 24/01/2019
24 25/01/2019
25 26/01/2019
26 27/01/2019
27 28/01/2019
28 29/01/2019
29 30/01/2019
30 31/01/2019

Quindi se una domanda per un presunto Bando di concorso dovesse arrivare presso l’amministrazione in data 1 febbraio 2019 sarebbe scartata perché arrivata oltre i termini.

Dalla Gazzetta Ufficiale viene anche specificato che se nel bando non ci sono indicazioni, la scadenza è di n. 30 gg a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando (D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487, art. 4);
nel caso in cui le Amministrazioni intendano derogare all’art. 4 D.P.R. 487/1994 riportando esattamente la data di scadenza nel testo dell’avviso, verranno adottate le indicazioni dell’autorità emanante;

Caso in cui la scadenza del bando coincide con i giorni festivi

Se la data di scadenza coincide con un giorno festivo, è indicata tale data lasciando al lettore l’applicazione del principio della posticipazione ‘ipso iure’ ex art. 2963 c.c. e 155 c.p.c.;

Caso in cui la Pubblicazione bando è sul “sito internet” dell’amministrazione

Se nel bando si fa riferimento alla pubblicazione sul “sito internet”, la data di scadenza non è riportata; per chiarimenti si legga la FAQ  su Gazzetta Ufficiale

Attenzione!
L’unica data ufficiale è quella ricavabile dal testo del Bando


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