Inflazione a luglio 2022. leggera discesa ma salgono gli alimentari
La stima dell’inflazione per Luglio 2022 comunicata dall’Istat è stata dello 0,4% e 7,9% rispettivamente come variazione mensile e annuale.
L’ultimo dato ufficiale era quello di Giugno 2022 ed era stata del 1,2% come variazione mensile e 8% annuale.
Mesi
Indici anno
Dal
Indici anno
Al
Var%
annua
Var%
mensile
Var% media
parziale
Gennaio 2022
103,3
108,3
4,8%
1,6%
4,8%
Febbraio 2022
103,4
109,3
5,7%
0,9%
5,3%
Marzo 2022
103,7
110,4
6,5%
1%
5,7%
Aprile 2022
104,1
110,3
6,0%
-0,1%
5,7%
Maggio 2022
104,1
111,2
6,8%
0,8%
6%
Giugno 2022
104,2
112,5
8,0%
1,2%
6,3%
Luglio 2022
104,7
(*)113,0
7,9%
0,4%
6,5%
* stima ISTAT
L’Istat precisa che il rallentamento dell’inflazione si deve da una parte al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa, in particolare, degli Energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in misura minore degli Energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%) e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%).
Quali sono i prezzi che aumentano a Luglio 2022?
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,6%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%.
Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%) mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali).
Dal 18 settembre 2019 che la BCE non rivedeva i tassi di interesse
I tassi di interesse nell’Area Euro passano dallo 0% allo 0,5%
Il Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde e il suo vice Luis de Guindos hanno comunicato alla stampa i motivi che hanno spinto la Banca Centrale all’aumento dei tassi di interesse.
Ecco di seguito le parole del Presidente:
“Oggi, in linea con il nostro forte impegno ad assolvere il mandato di preservare la stabilità dei prezzi, il Consiglio direttivo ha adottato ulteriori misure fondamentali per assicurare un ritorno dell’inflazione verso il nostro obiettivo del 2% a medio termine.Abbiamo deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE e abbiamo approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI).
Il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla nostra valutazione aggiornata dei rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal TPI a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso il nostro obiettivo di medio termine rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo.“
Dichiarazione al termine dell’incontro con il Presidente della Camera Roberto Fico
Ringrazio il Presidente della Camera dei Deputati per l’espletamento – impegnato, serio e imparziale – del mandato esplorativo che gli avevo affidato.
Il Presidente Sergio Mattarella mentre legge il comunicato alla stampa
Dalle consultazioni al Quirinale era emersa, come unica possibilità di governo a base politica, quella della maggioranza che sosteneva il Governo precedente. La verifica della sua concreta realizzazione ha dato esito negativo.
Vi sono adesso due strade, fra loro alternative.
Dare, immediatamente, vita a un nuovo Governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate.
Questa seconda strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia.
Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione.
Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale – e la conseguente riduzione dell’attività di governo – coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia.
Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale.
Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento tra lo Stato e le Regioni.
Sul versante sociale – tra l’altro – a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere da parte di un Governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale.
Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione Europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei; ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione. Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro Governo; con un mese ulteriore per il Consiglio Europeo per approvarlo. Occorrerà, quindi, successivamente, provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli.
Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto neppure potrebbe. E non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro.
Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere a quello delle elezioni sono necessari almeno sessanta giorni. Successivamente ne occorrono poco meno di venti per proclamare gli eletti e riunire le nuove Camere. Queste devono, nei giorni successivi, nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo, per operare a pieno ritmo, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere. Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari Ministeri.
Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi quattro mesi. Nel 2018 sono trascorsi cinque mesi.
Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali.
Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani.
Credo che sia giusto aggiungere un’ulteriore considerazione: ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.
Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature.
Inoltre la successiva campagna elettorale richiede – inevitabilmente – tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti.
In altri Paesi in cui si è votato – obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti – si è verificato un grave aumento dei contagi.
Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno – anche oggi – a registrare.
Avverto, pertanto, il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica
Conto, quindi, di conferire al più presto un incarico per formare un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato.
Il primo ministro italiano Conte ha illustrato il nuovo Decreto in vigore dal 4 dicembre 2020.
Nella serata del 3 dicembre 2020 in diretta al TG1 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, le nuove misure in vigore dal 4 dicembre 2020
Di seguito le slide proiettate in diretta al TG1.
Spostamenti vietati
Dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati gli spostamenti tra regioni e da/per le province autonome di Trento e Bolzano, anche per raggiungere le seconde case.
il 25,26 dicembre e l’1 gennaio vietati gli spostamenti tra Comuni.
Divieto di spostarsi in tutta Italia dalle ore 22 alle ore 5.
Il 31 dicembre divieto di spostarsi dalle ore 22 alle ore 7.
SPOSTAMENTI CONSENTITI
Per motivi di lavoro, necessità o salute (anche nelle ore notturne)
Per rientrare nel comune in cui si ha la residenza.
Per rientrare nella casa in cui si ha il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità.
RIENTRI DALL’ESTERO
Gli italiani che si troveranno all’estero per turismo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, al rientro dovranno fare la quarantena.
La quarantena è prevista anche per i turisti stranieri in arrivo in Italia nello stesso periodo.
IMPIANTI SCIISTICI E CROCIERE
Gli impianti sciistici restano chiusi fino al 6 gennaio.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese tutte le crociere in partenza, scalo o arrivo in porti italiani.
SCUOLA
Dal 7 gennaio ricomincia la didattica in presenza nelle scuole superiori.
In ogni scuola, nella prima fase, rientrerà almeno il 75% degli studenti.
BAR E RISTORANTI
Nelle aree arancioni e rosse, bar, ristoranti etc. restano aperti dalle ore 5 alle ore 22 solo per l’asporto.
La consegna a domicilio è sempre consentita.
HOTEL
Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia, ma la vigilia di Capodanno (il 31 sera) non sarà possibile organizzare veglioni e cene.
NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI
PIANO ITALIA CASHLESS
EXTRA CASKBACK DI NATALE
Fino al 31 dicembre per chi paga con Carte e App rimborso del 10% fino a 150 euro
Per partecipare occorre scaricare l’APP IO e identificarsi con la carta d’identità elettronica o tramite SPID
Bonus bici 2020:raddoppiato il fondo dal Ministero
Il fondo quasi raddoppiato ha tenuto a precisare il Ministro Costa tramite la sua pagina Facebook: – da 120milioni a 210milioni di euro proprio grazie ad un lavoro congiunto tra Governo e Parlamento.
Ministro Sergio Costa:pagina facebook-bonus mobilita 2020
Bonus mobilità 2020 dal 4 novembre 2020
Il Ministro Sergio Costa ha rotto gli indugi. Tramite la sua pagina Facebook (sotto) ha comunicato indirettamente la data di inizio per richiedere il bonus bici 2020.
Scrive: “Il decreto attuativo per il bonus mobilità è stato registrato domenica scorsa alla Corte dei Conti e sabato 5 settembre sarà finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dal 5 settembre partiranno i 60 giorni necessari alla società per finire il portale e per assicurare la possibilità di utilizzare queste risorse aggiuntive che grazie a un assestamento di bilancio – saranno operative affinché nessuno rimanga indietro.”
Perché aspettare il 4 novembre 2020?
Sessanta (60) giorni dal 5 settembre 2020, data di pubblicazione in GU, significherà arrivare al 4 novembre 2020 (aggiungi giorni può essere utile).
Quali documenti produrre per ottenere il bonus?
Il Ministro Costa ricorda anche i documenti che gli utenti dovranno possedere:
la fattura dell’acquisto (o in alternativa lo scontrino parlante)
Calcolo date di scadenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale relative ai bandi di concorso
Se nel bando di concorso è scritto “30 giorni dalla data di pubblicazione” oppure è scritto “30 giorni dal giorno successivo alla data di pubblicazione“, il termine decorre dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando.
Quindi in pratica se il bando è stato pubblicato in data 1 gennaio 2019 il termine dei 30 giorni decorre dal 2 gennaio 2019. In definitiva se è stato specificato 30 giorni dalla data di pubblicazione i 30 giorni partiranno dal 2 gennaio 2019 fino al 31 gennaio 2019.
Dies a quo non computatur in termino
Questa locuzione latina si traduce approssimativamente in italiano come “giorno da cui non si computa nel termine”. Questa espressione viene utilizzata nel contesto giuridico per indicare un giorno da cui non si inizia a calcolare un determinato periodo di tempo. In altre parole, è un giorno che non viene incluso nel conteggio del termine o del periodo di tempo stabilito per una determinata azione legale o un obbligo.
Questa espressione è spesso utilizzata per chiarire quando inizia a decorrere un termine e per evitare confusione nel calcolo dei giorni previsti per l’adempimento di obblighi contrattuali o di altre disposizioni giuridiche.
Un altro caso
Se nel bando è scritto “entro 30 giorni“, il termine decorre dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando.
In pratica se il bando è stato pubblicato in data 1 gennaio 2019 il termine dei 30 giorni decorre dal 2 gennaio 2019.
In definitiva i 30 giorni partiranno dal 2 gennaio 2019 fino al 31 gennaio 2019.
Per aiutarti abbiamo pubblicato sotto una tabella con il numero del giorno e data, questa tabella torna utile per capire. Spesso un errore che viene commesso è quello di sommare (per esempio con Excel) 30 giorni al 2 gennaio. Questo porterebbe il limite superiore al 1 febbraio 2019 e non al 31 gennaio 2019.
Data di Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
01/01/2019
1
02/01/2019
2
03/01/2019
3
04/01/2019
4
05/01/2019
5
06/01/2019
6
07/01/2019
7
08/01/2019
8
09/01/2019
9
10/01/2019
10
11/01/2019
11
12/01/2019
12
13/01/2019
13
14/01/2019
14
15/01/2019
15
16/01/2019
16
17/01/2019
17
18/01/2019
18
19/01/2019
19
20/01/2019
20
21/01/2019
21
22/01/2019
22
23/01/2019
23
24/01/2019
24
25/01/2019
25
26/01/2019
26
27/01/2019
27
28/01/2019
28
29/01/2019
29
30/01/2019
30
31/01/2019
Quindi se una domanda per un presunto Bando di concorso dovesse arrivare presso l’amministrazione in data 1 febbraio 2019 sarebbe scartata perché arrivata oltre i termini.
Dalla Gazzetta Ufficiale viene anche specificato che se nel bando non ci sono indicazioni, la scadenza è di n. 30 gg a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando (D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487, art. 4);
nel caso in cui le Amministrazioni intendano derogare all’art. 4 D.P.R. 487/1994 riportando esattamente la data di scadenza nel testo dell’avviso, verranno adottate le indicazioni dell’autorità emanante;
Caso in cui la scadenza del bando coincide con i giorni festivi
Se la data di scadenza coincide con un giorno festivo, è indicata tale data lasciando al lettore l’applicazione del principio della posticipazione ‘ipso iure’ ex art. 2963 c.c. e 155 c.p.c.;
Caso in cui la Pubblicazione bando è sul “sito internet” dell’amministrazione
Se nel bando si fa riferimento alla pubblicazione sul “sito internet”, la data di scadenza non è riportata; per chiarimenti si legga la FAQ su Gazzetta Ufficiale
Attenzione!
L’unica data ufficiale è quella ricavabile dal testo del Bando
Svelato dal Presidente del Senato Pietro Grasso il logo di Liberi Uguali con PIETRO GRASSO
Durante la trasmissione di Fabio Fazio su RAI 1 il Presidente del Senato Pietro Grasso ha mostrato in diretta TV e in anteprima il logo di
Liberi Uguali con PIETRO GRASSO
Qui sotto l’immagine in diretta presentata in TV dal Presidente Grasso nel programma Che tempo che fa nella puntata di domenica 10 dicembre 2017 alle ore 21.00.