Inflazione marzo 2023 in rapida discesa: +7,6%

A marzo 2023 si registra la quarta discesa consecutiva dell’inflazione

Inflazione marzo 2023
Inflazione marzo 2023

In Italia il dato dell’inflazione scende per la quarta volta consecutiva. A marzo 2023 +7,6% in un anno e una diminuzione mensile uguale a -0,4%. La variazione mensile registrata a marzo con  -0,4% rispetto a febbraio, è la discesa maggiore rispetto al mese precedente mai registrata da ottobre 2020,  a settembre 2020 si arrivò a -0,7%.

 

I dati definitivi tra l’altro non confermano le previsioni che erano state comunicate dall’ISTAT con -0,3% per la variazione mensile e +7,7% per quella annuale.

Ultimi dati Inflazione ITALIA

Periodo Var%
Marzo-2021 Marzo-2022 6,5%
Aprile-2021 Aprile-2022 6%
Maggio-2021 Maggio-2022 6,8%
Giugno-2021 Giugno-2022 8%
Luglio-2021 Luglio-2022 7,9%
Agosto-2021 Agosto-2022 8,4%
Settembre-2021 Settembre-2022 8,9%
Ottobre-2021 Ottobre-2022 11,8%
Novembre-2021 Novembre-2022 11,8%
Dicembre-2021 Dicembre-2022 11,6%
Gennaio-2022 Gennaio-2023 10%
Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,1%
Marzo-2022 Marzo-2023 7,6%

Chi ha spinto la discesa dell’inflazione a marzo?

Il rientro dell’inflazione, come precisano dall’Istat è  spinto dalla dinamica dei prezzi dei Beni Energetici in netto calo: -8,9% rispetto a febbraio scorso e +5,5% rispetto all’anno precedente. I Beni alimentari ancora su; rispetto a febbraio +0,9% e 12,9% rispetto a marzo dello scorso anno.

Di seguito il prospetto (fonte ISTAT) per tipologia di prodotto con tutte le variazioni percentuali.

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO

 

Dalla tabella emerge nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei Beni alimentari non lavorati e dei Servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. Dopo la progressione che ha caratterizzato il 2022, l’inflazione di fondo si stabilizza al +6,3%.

Il carrello della spesa?

I prezzi del “carrello della spesa” rallentano su base tendenziale, scendendo a +12,6%.

Indice FOI per le rivalutazioni monetarie a Marzo 2023

L’indice FOI utile per adeguare periodicamente i valori monetari come per esempio  il canone di affitto o l’assegno dovuti al coniuge separato a Marzo 2023 segna un aumento annuo del 7,4% e una diminuzione rispetto a febbraio scorso uguale a -0,4%. Rispetto allo stesso periodo di due anni precedenti +14,2%. 

Per approfondire visita Serie storica indici ISTAT pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale

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Panoramica dell’inflazione in Italia

L’inflazione media in Italia

Il comunicato Istat (pdf) per marzo 2023

Confronto inflazione Italia vs USA

 

Inflazione Italia ottobre 2022 a +11,8%. Forte accelerazione

A ottobre 2002 è l’energia che spinge l’inflazione

Nel mese di ottobre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento del 3,4% su base mensile e dell’11,8% su base annua (da +8,9% del mese precedente); la stima preliminare era +11,9%.

Sono per lo più i Beni energetici, sia quelli regolamentati sia quelli non regolamentati, a spiegare la straordinaria accelerazione dell’inflazione di ottobre 2022.

Anche i prezzi dei Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) continuano ad accelerare, in un quadro di tensioni inflazionistiche che attraversano quasi tutti i comparti merceologici (frenano solo i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona).

È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” superiore a quella di ottobre 2022 e a marzo 1984 (quando fu +11,9%) per una variazione tendenziale dell’indice generale NIC superiore a +11,8%.

 
N Periodo Var.% mese Var% anno
1 Ottobre 2022 3,4% 11,8%
2 Settembre 2022 8,9% 0,3%
3 Agosto 2022 0,8% 8,4%
4 Luglio 2022 0,4% 7,9%
5 Giugno 2022 1,2% 8%
6 Maggio 2022 0,8% 6,8%
7 Maggio 2022 0,8% 6,8%
8 Aprile 2022 -0,1% 6%
9 Marzo 2022 1% 6,5%
10 Febbraio 2022 0,9% 5,7%
11 Gennaio 2022 1,6% 4,8%
12 Dicembre 2021 0,4% 3,9%
13 Novembre 2021 0,6% 3,7%
14 Ottobre 2021 0,7% 3%
15 Settembre 2021 -0,2% 2,5%
16 Agosto 2021 0,4% 2%
17 Luglio 2021 0,5% 1,9%
18 Giugno 2021 0,1% 1,3%
19 Maggio 2021 0% 1,3%
20 Aprile 2021 0,4% 1,1%
21 Marzo 2021 0,3% 0,8%
22 Febbraio 2021 0,1% 0,6%
23 Gennaio 2021 0,7% 0,4%
24 Dicembre 2020 0,2% -0,2%
25 Novembre 2020 -0,1% -0,2%
26 Ottobre 2020 0,2% -0,3%
27 Settembre 2020 -0,7% -0,6%
28 Agosto 2020 0,3% -0,5%

L’ultimo indice ISTAT dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC con tabacchi), uguale a 3,4% su base mensile e del 11,8% su base annua.

La raccolta degli indici ISTAT FOI,NIC e IPCA pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale


L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le rivalutazioni monetarie (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, è uguale a 3,3% come variazione rispetto al mese precedente e 11,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Inflazione agosto 2022:+8,4%. Il più alto da 36 anni

L’inflazione ad agosto aumenta dell’8,4% su base annua e dello 0,8% su base mensile 

Il dato comunicato dall’Istat conferma la stima preliminare e una ulteriore conferma è il record raggiunto dal dato annuale: erano 36 anni che non si registrava un valore così alto.

Tabella ultimi dati inflazione Italia

Periodo Var.% mese Var% anno
Agosto 2022 0,8% 8,4%
Luglio 2022 0,4% 7,9%
Giugno 2022 1,2% 8%
Maggio 2022 0,8% 6,8%
Maggio 2022 0,8% 6,8%
Aprile 2022 -0,1% 6%
Marzo 2022 1% 6,5%
Febbraio 2022 0,9% 5,7%
Gennaio 2022 1,6% 4,8%
Dicembre 2021 0,4% 3,9%
Novembre 2021 0,6% 3,7%
Ottobre 2021 0,7% 3%
Settembre 2021 -0,2% 2,5%
Agosto 2021 0,4% 2%

Energia e alimentari spingono l’inflazione ad agosto 2022

INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA
Agosto 2022, variazioni percentuali tendenziali

L’accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%), in particolare degli Energetici non regolamentati da +39,8% a +41,6%;

i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%), e dall’altra a quelli dei Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,4%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +4,2%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,1% a +4,4% e
quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +5,0%.

Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,1% a +11,8%) e, lievemente, quelli dei servizi (da +3,6% a +3,8%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,0 punti percentuali).

Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da+9,1% a +9,6%, mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,7%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, anche a causa di fattori stagionali), degli Alimentari lavorati (+1,1%), dei Beni durevoli (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%, anche a causa di fattori stagionali).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,0% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,9% su base mensile e del 9,1% su base annua (da +8,4% nel mese precedente); la stima preliminare era +9,0%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,1% su base annua.

La serie storica dell’inflazione

Raccolta degli indici ISTAT FOI,NIC e IPCA pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale

Aumenta l’inflazione. Ripercussioni su affitti e assegni al coniuge e figli.

Inflazione impazzita a febbraio 2022 in Italia con +5,7% rispetto allo scorso anno e un +0,9% rispetto a gennaio scorso.
Era dal dicembre 1995 che non si registrava un valore così alto.

Per quanto riguarda l’aumento relativo all’indice FOI senza tabacchi, che viene utilizzato per aggiornare affitti e assegni familiari si prevede che seguirà certamente lo stesso aumento dell’inflazione.

Da questa pagina si potrà constatare visivamente come il trend dei due indici prosegue con la stessa intensità.

Per conoscere immediatamente quanto sarà l’aumento del 5,7% di un importo relativo ad un assegno o affitto puoi utilizzare questa utilità

L’ultimo dato della stima Istat sull’inflazione per Febbraio 2022

Inflazione a Dicembre 2021 ancora su:+3,9% in un anno

Inflazione Dicembre 2021 uguale a 3,9%

L’inflazione per il periodo Dicembre 2021 è uguale a 0,4% come variazione mensile e 3,9% come variazione annuale.

La stima dell’inflazione per Dicembre 2021 era stata 0,4% e 3,9% come variazione mensile e annuale.

In media, nel 2021 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +1,9% (-0,2% nell’anno precedente). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,8% (+0,5% nel 2020) e al netto dei soli energetici a +0,7% (come nell’anno precedente).

Tabella dell’inflazione media dal 2019 al 2021

ANNOMedia annuaDettaglio anno
20211,9%Dettaglio
2020-0,2%Dettaglio
20190,6%Dettaglio
Tabella inflazione media dal 2019 al 2021

L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2,0%) sia non lavorati (da +1,5% a +3,6%), a quelli dei beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%); i prezzi dei beni energetici continuano a crescere in misura molto sostenuta, pur rallentando (da +30,7% a +29,1%), a causa di quelli della componente non regolamentata (da +24,3% a +22,0%), mentre la crescita dei prezzi della componente regolamentata rimane pressoché stabile (da +41,8% a +41,9%).

Tabella dati inflazione per l’anno 2021

PeriodoInflazione
annua
Dicembre 20213,9%
Novembre 20213,7%
Ottobre 20213,0%
Settembre 20212,5%
Agosto 20212,0%
Luglio 20211,9%
Giugno 20211,3%
Maggio 20211,3%
Aprile 20211,1%
Marzo 20210,8%
Febbraio 20210,6%
Gennaio 20210,4%
Inflazione Media1,9%

L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, registra una variazione tendenziale su base mensile uguale a 0,5% e 3,8% su base annua.

Raccolta degli indici ISTAT FOI,NIC e IPCA pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale

 

Inflazione media in italia

Comunicato Istat per Dicembre 2021 del 17 gennaio 2021

La stima ISTAT dell’inflazione annua a febbraio 2020 è +0,4%

La stima ISTAT nel mese di febbraio 2020 per l’inflazione in Italia  registra una variazione nulla su base mensile e un aumento dello 0,4% su base annua (da +0,5% del mese precedente).

Nel mese precedente il dato era stato uguale a 0,5% con un aumento mensile uguale a 0,1%. Sulla nostra pagina i dati con possibilità di effettuare la previsione dell’indice

La lieve decelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (che passa da +3,2% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +1,5%) e, in misura minore, dei Tabacchi (da +2,9% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +0,8% a +0,2%); tali andamenti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentati lavorati (da +0,6% a +1,1%) e dal ridursi dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -5,2% a -2,8%)

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rimangono entrambe stabili a +0,8%.

La variazione congiunturale nulla dell’indice generale è dovuta ad andamenti opposti: da un lato diminuiscono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%), mentre dall’altro aumentano i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%).

L’inflazione decelera lievemente per i beni (da +0,1% a -0,1%), mentre rimane stabile per i servizi (+1,0%); il differenziale inflazionistico è positivo e pari a +1,1 punti percentuali (era +0,9 a gennaio).

L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano in misura contenuta (da +0,6% di gennaio a +0,7%) mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +1,3% a +1,0%), registrando però in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,4% su base mensile, a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto. L’IPCA aumenta dello 0,3% su base annua, da +0,4% rispetto al mese precedente.

Inflazione a Gennaio 2020 allo 0,5% annuo e 0,1% mensile

A  gennaio 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (come nel mese di dicembre); la stima preliminare era +0,6%. L’inflazione biennale è dell’1,4% .

Di seguito la serie dell’inflazione da Gennaio 2018 – Gennaio 2020.  La variazione media in questo periodo è stata uguale a 0.9% con un  minimo di -0,6% e un massimo uguale a 0,4%

Periodo Var%
Gennaio-2017 Gennaio-2018 0,9
Febbraio-2017 Febbraio-2018 0,5
Marzo-2017 Marzo-2018 0,8
Aprile-2017 Aprile-2018 0,5
Maggio-2017 Maggio-2018 1
Giugno-2017 Giugno-2018 1,3
Luglio-2017 Luglio-2018 1,5
Agosto-2017 Agosto-2018 1,6
Settembre-2017 Settembre-2018 1,4
Ottobre-2017 Ottobre-2018 1,6
Novembre-2017 Novembre-2018 1,6
Dicembre-2017 Dicembre-2018 1,1
Gennaio-2018 Gennaio-2019 0,9
Febbraio-2018 Febbraio-2019 1
Marzo-2018 Marzo-2019 1
Aprile-2018 Aprile-2019 1,1
Maggio-2018 Maggio-2019 0,8
Giugno-2018 Giugno-2019 0,7
Luglio-2018 Luglio-2019 0,4
Agosto-2018 Agosto-2019 0,4
Settembre-2018 Settembre-2019 0,3
Ottobre-2018 Ottobre-2019 0,2
Novembre-2018 Novembre-2019 0,2
Dicembre-2018 Dicembre-2019 0,5
Gennaio-2019 Gennaio-2020 0,5

La stabilità dell’inflazione è effetto di andamenti opposti: da un lato accelerano i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +1,6% a +3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,1% a +2,6%); dall’altro si amplia la flessione dei Beni energetici regolamentati (da -7,8% a -9,6%) e rallentano la loro crescita i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,3% a +0,9%).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base annua (stabili rispetto al mese precedente) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dell’1,3% (da +1,0% di dicembre), registrando in entrambi i casi una crescita maggiore di quella riferita all’intero paniere.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,8% su base mensile, per effetto dei saldi invernali prevalentemente di Abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto. L’IPCA aumenta dello 0,4% su base annua, in lieve rallentamento rispetto al mese precedente. La stima preliminare era +0,5%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% rispetto a gennaio 2019.

Può essere utile

Panoramica sull’inflazione

Calcolo arretrati (rivalutazione e interessi legali) su una somma pagata e mai rivalutata

Procedimento e soluzione di un caso classico

Leggi  il caso risolto sul calcolo degli arretrati per la  Rivalutazione di un assegno di mantenimento pagato e mai rivalutato.

Come operare per il calcolo

Nel calcolatore avanzato di Rivaluta.it (versione beta immagine sotto) e non nel calcolatore ufficiale che trovi in home page devi effettuare il log-in e successivamente al log-in eseguire le seguenti istruzioni. Nelle istruzioni sono stati inseriti dei valori di comodo come quelli esposti nell’esempio

  1. Inserire nel campo Dal 1/10/2003, nel campo Al 31/12/2007 e nel campo Importo 500,00
  2. Selezionare nel riquadro rosso evidenziato con New la checkbox Calcola gli arretrati su un importo pagato e mai rivalutato
  3. Clic su Calcola

Dopo aver cliccato su Calcola il conteggio degli arretrati verrà mostrato nell’ultima tabella in fondo nella nuova pagina creata da Rivaluta.it. 

La tabella, che potrà essere scarica su file csv,  conterrà tutti i calcoli utili. Ecco di seguito la tabella che verrà proposta.

Tabella del calcolo degli arretrati da pagare comprendente la rivalutazione monetaria e gli interessi legali

Dal Al Importo
non pagato
Num. mensilità Importo non pagato
x
Num. mensilità
Dal
(per calcolo arretrati)
Al
(per calcolo arretrati)
Var% ISTAT Totale Importo
non pagato
rivalutato
Interessi legali
sul Totale Importo
non pagato
rivalutato
Totali parziali
(Rivalutazione Istat+Interessi legali)
01/10/2004 01/10/2005 8,50 12 102 01/10/2004 31/12/2007 6,6 108,76 8,83 117,59
01/10/2005 01/10/2006 18,67 12 224,04 01/10/2005 31/12/2007 4,5 234,17 13,17 247,34
01/10/2006 01/10/2007 27,49 12 329,88 01/10/2006 31/12/2007 2,8 339,15 10,59 349,74
01/10/2007 31/12/2007 38,04 3 114,12 01/10/2007 31/12/2007 0,8 114,99 0,72 115,71
                797,07 33,31 830,38

Per utilizzare la versione Beta  è necessario  eseguire l’accesso. 

Consigliamo di leggere anche Simulazione di un pagamento mensile di un importo pagato ma mai rivalutato

ISTAT 2019 – Come aggiornare l’assegno di mantenimento o il canone di affitto per l’anno 2019

Come effettuare l’aggiornamento del nuovo assegno di mantenimento al coniuge o ai figli oppure come aggiornare l’affitto del canone per un immobile per l’anno 2019?

Cerchiamo di identificare le problematiche e di evidenziare le accortezze utili per non incorrere in errori.

Come già evidenziato in un nostro articolo dove veniva spiegata la rivalutazione monetaria per l’anno 2017 e 2018, per questo tipo di rivalutazioni si utilizza l’indice FOI (Famiglie Operai e Impiegati) al netto dei tabacchi; indichiamo la pagina con l’ultimo dato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale .

Rivalutazione di un assegno di mantenimento pagato e mai rivalutato

Come calcolo gli arretrati su un assegno  pagato e mai rivalutato?

Un caso classico

Il coniuge deve alla moglie dal 1/10/2003 un assegno di mantenimento di EURO 500,00 al mese, da rivalutare annualmente secondo gli indici Istat.

Il marito paga regolarmente EURO 500,00 ogni mese fino al 31/12/2007, omettendo di rivalutare  annualmente, tramite l’indice Istat, la somma in base a quanto previsto nell’atto di separazione.

Il calcolo degli arretrati dell’assegno: rivalutazione Istat e interessi legali sugli importi omessi dal marito

Analizziamo il primo anno: 1/10/2003 – 1/10/2004.

La tabella con il pagamento anticipato e regolare per i primi 12 mesi.

N. Rata Data
Scadenza
Rata da pagare per l’assegno di mantenimento Totale
parziale
1 01/10/2003 500 500
2 01/11/2003 500 1000
3 01/12/2003 500 1500
4 01/01/2004 500 2000
5 01/02/2004 500 2500
6 01/03/2004 500 3000
7 01/04/2004 500 3500
8 01/05/2004 500 4000
9 01/06/2004 500 4500
10 01/07/2004 500 5000
11 01/08/2004 500 5500
12 01/09/2004 500 6000

Dopo le prime dodici rate da € 500,00 l’ importo della 13° rata (la 1° dell’anno successivo) doveva essere rivalutata in base all’indice Istat del periodo  1/10/2003 – 1/10/2004  uguale a 1,7%.

L’aumento Istat dell’importo sarebbe stato uguale a € 8,50  per un importo aggiornato finale di € 508,50

Il marito ha omesso di pagare l’aumento di € 8,50.

Tabella con lo sviluppo del pagamento regolare comprensivo delle rivalutazioni Istat per tutti i periodi

N. Dal Al Giorni Coeff. (ISTAT) Var.% (ISTAT) Capitale iniziale (Importo Dal) Capitale rivalutato (Importo Al) Diff. Importo Periodi Importo Dal x Periodi TOTALE Periodi
1 1/10/2003 1/10/2004 366 1,0173 1,7 500,00 508,50 8,50 12 6000 6.000,00
2 1/10/2004 1/10/2005 365 1,0202 2,0 508,50 518,67 10,17 12 6102 12.102,00
3 1/10/2005 1/10/2006 365 1,0167 1,7 518,67 527,49 8,82 12 6224,04 18.326,04
4 1/10/2006 1/10/2007 365 1,0203 2,0 527,49 538,04 10,55 12 6329,88 24.655,92
5 1/10/2007 31/12/2007 91 1,0076 0,8 538,04 542,34 4,30 3 1614,12 26.270,04

Nei calcoli degli arretrati si dovrà tener conto della differenza non pagata. 

Quindi

508,50-500,00=8,50   è la differenza non pagata che dovrà essere moltiplicata per tutte le mensilità che sono 12.

In definitiva 8,50 * 12= 102,00

L’importo di 102,00 è importo  non pagato nel periodo 1/10/2004-1/10/2005.

Il calcolo può essere analizzato nella tabella arretrati di seguito, dove si noterà la rivalutazione monetaria di 102 a 108,76 fino al momento del soddisfo 31/12/207 con  l’aggiunta anche degli interessi legali sulla somma di 108,76 dal 1/10/2004 al 31/12/2007 uguali a € 8,83 per un totale di € 117,59 .
Il procedimento sopra esposto dovrà essere ripetuto per tutti gli anni perché il marito ha reiterato l’errore fino al 31/12/2007.

Di seguito la tabella completa del calcolo degli arretrati da pagare comprendente sia la rivalutazione monetaria che gli interessi legali

Tabella del calcolo degli arretrati da pagare comprendente la rivalutazione monetaria e gli interessi legali

Dal Al Importo
non pagato
Num. mensilità Importo non pagato
x
Num. mensilità
Dal
(per calcolo arretrati)
Al
(per calcolo arretrati)
Var% ISTAT Totale Importo
non pagato
rivalutato
Interessi legali
sul Totale Importo
non pagato
rivalutato
Totali parziali
(Rivalutazione Istat+Interessi legali)
01/10/2004 01/10/2005 8,50 12 102 01/10/2004 31/12/2007 6,6 108,76 8,83 117,59
01/10/2005 01/10/2006 18,67 12 224,04 01/10/2005 31/12/2007 4,5 234,17 13,17 247,34
01/10/2006 01/10/2007 27,49 12 329,88 01/10/2006 31/12/2007 2,8 339,15 10,59 349,74
01/10/2007 31/12/2007 38,04 3 114,12 01/10/2007 31/12/2007 0,8 114,99 0,72 115,71
                797,07 33,31 830,38

In definitiva il coniuge dovrà alla moglie un totale di 830,38 Euro come arretrati non pagati


Per calcolare in automatico gli arretrati potrai  utilizzare il  calcolatore avanzato di RIVALUTA.it.

Consigliamo di leggere l’help sull’uso del calcolatore avanzato per il calcolo degli arretrati

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Un esempio pratico sulla procedura e sui passaggi da seguire per rivalutare un importo relativo a un canone di affitto. Le indicazioni sono quelle che saranno utili nell’uso della procedura di Rivalutazione Monetaria utilizzata su RIVALUTA.it

Il sig.Rossi deve rivalutare un affitto annuo di euro 1000 (rata mensile) dal 1/2/2002 al 1/ 2/2003

PROCEDIMENTO

Introdurre nel campo Dal: 1/2/2002 e nel campo Al: 1/2/2003 Nel campo Importo: 1000
Selezionare:
– Calcola la rivalutazione
– Nella casella a discesa (Sviluppa incrementando di) selezionare INTERO.

Deselezionare tutti i restanti flag:

Cliccare sul pulsante Calcola

Qui  puoi effettuare i tuoi calcoli

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Inflazione ancora su in Italia ad agosto 2018. La stima ISTAT dice 0,5% su base mensile e 1,7% su base annua

Secondo le stime preliminari ISTAT, nel mese di agosto 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’1,7% su base annua (da +1,5% di luglio).

Tabella con gli ultimi indici per l’anno 2018

Mesi Indici anno 
2017
Indici anno 
2018
Var%
annua
Var%
mensile
Var% media
parziale
Gennaio 2018 100,6 101,5 0,9% 0,3% 0,9%
Febbraio 2018 101 101,5 0,5% 0% 0,7%
Marzo 2018 101 101,8 0,8% 0,3% 0,7%
Aprile 2018 101,4 101,9 0,5% 0,1% 0,7%
Maggio 2018 101,2 102,2 1,0% 0,3% 0,7%
Giugno 2018 101,1 102,4 1,3% 0,2% 0,8%
Luglio 2018 101,2 102,7 1,5% 0,3% 0,9%
Agosto 2018 101,5 (*)103,2 1,7% 0,5% 1%

(*) Indici stimati con uno aumento mensile di 0,5%

L’accelerazione dell’inflazione si deve in prevalenza ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (il cui tendenziale si porta da +1,7% di luglio a +2,9%) e dei Beni alimentari lavorati (da +1,8% a +2,3%); al contrario registrano un rallentamento della crescita i prezzi dei Beni energetici (da +7,9% del mese precedente a +7,6%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +3,0%).

Panoramica dell’inflazione in Italia


Inflazione media anno 2016 -0,1% Vai al dettaglio
Inflazione media anno 2017 1,2% Vai al dettaglio
Inflazione media anno 2018 0,9% Vai al dettaglio

Locazione giugno e luglio 2018. Rivalutiamo in maniera corretta il canone

Tra breve arriveremo nel periodo utile per aggiornare e quindi rivalutare con gli indici ISTAT  il canone di locazione per i mesi di giugno e luglio 2018.

Come effettuo la rivalutazione per il canone di giugno e luglio 2018?

La prima cosa da fare è prendere dimestichezza con la procedura che ti consentirà l’aggiornamento automatico. Trovi la procedura su questa pagina.

Se desideri fari meno passaggi, da questa pagina potrai aggiornare annualmente la locazione  all’ultimo indice ISTAT (FOI senza tabacchi). 

Da sapere assolutamente che l’ISTAT pubblicherà l’indice di giugno 2018 in data 17 luglio 2018(martedì) e quello di luglio 2018 in data 13 agosto 2018 (lunedì)

Se volessi anticipare i tempi sappi che L’ISTAT darà una stima per l’indice di giugno 2018 in data 28 giugno 2018 e per luglio 2018 la stima verrà comunicata in data 31 luglio 2018. Qui trovi il calendario dei comunicati ISTAT per il 2018

Da sapere e lo riteniamo fondamentale che Rivaluta.it ha creato una potente utility per cercare di prevedere e stimare l’indice. 

Potrai trovarla su questa pagina con tutte le informazioni utili per usarla al meglio e quindi ottenere il l’indice che ti permetterà di effettuare una rivalutazione (stima!) prima che l’ISTAT pubblichi il dato ufficiale.

Ecco di seguito alcuni link utili

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