
Nel 2025, una nuova normativa sul settore dei buoni pasto entrerà in vigore, portando con sé importanti modifiche. La principale novità riguarda il limite del 5% sulle commissioni che le aziende emettitrici possono addebitare agli esercenti. Questa misura, parte del disegno di legge sulla concorrenza, ha come obiettivo quello di abbattere i costi di gestione per i ristoratori e altre attività che accettano buoni pasto. La legge avrà effetto dal settembre 2025, ma i contratti già stipulati continueranno a essere validi fino ad agosto 2025.
2. Cos’è il Buono Pasto e a Chi è Destinato
Il buono pasto è un beneficio che le aziende forniscono ai loro dipendenti per sostenere le spese alimentari. Si presenta generalmente sotto forma di voucher, che possono essere elettronici o cartacei, e consente ai lavoratori di fare acquisti in ristoranti, supermercati e negozi convenzionati. I buoni pasto non sono vincolati solo al pranzo e possono essere utilizzati per acquisti di generi alimentari in qualsiasi momento della giornata. Questo strumento di welfare aziendale, oltre a migliorare la qualità della vita dei dipendenti, offre vantaggi fiscali sia per i lavoratori che per i datori di lavoro.
3. Gli Attori Coinvolti nel Sistema dei Buoni Pasto
Il mondo dei buoni pasto coinvolge diversi attori:
- Società emettitrici: Si occupano di emettere e distribuire i buoni pasto, stabilendo contratti con esercenti e aziende.
- Esercenti: Ristoranti, bar, supermercati e negozi di alimentari che accettano i buoni pasto come pagamento.
- Imprese acquirenti: Aziende che acquistano i buoni pasto per distribuirli ai propri dipendenti.
- Lavoratori: I beneficiari finali che utilizzano i buoni pasto per i propri pasti o acquisti alimentari.
4. Cosa Cambia con il Tetto del 5%?
A partire dal 2025, le commissioni che le società emettitrici possono applicare agli esercenti saranno limitate al 5% del valore del buono pasto. Questo cambiamento risponde alle richieste degli esercenti che da tempo lamentavano l’alto costo di queste commissioni. La misura, che è stata già applicata nel settore pubblico nel 2022, verrà estesa anche al settore privato, con tutte le nuove convenzioni che dovranno rispettare questo limite. Tuttavia, i contratti in essere continueranno fino alla fine di agosto 2025, e le società emettitrici potrebbero rinegoziare alcuni accordi per far fronte alle nuove regole.
5. Rischi e Impatti della Riforma
Questa riforma potrebbe avere diverse conseguenze per gli attori coinvolti:
5.1 Le Società Emittenti
Le società che emettono i buoni pasto potrebbero vedere ridotti i loro margini di guadagno a causa della riduzione delle commissioni. Ciò potrebbe comportare una revisione dei loro investimenti in tecnologie e servizi, nonché dei rapporti con gli esercenti convenzionati.
5.2 Le Imprese Acquirenti
Le aziende che acquistano i buoni pasto potrebbero essere costrette a rivedere i loro contratti con le società emettitrici. Questo potrebbe comportare variazioni nei costi e nei servizi offerti. Inoltre, alcune aziende potrebbero decidere di ridurre l’importo dei buoni concessi ai dipendenti per contenere le spese.
5.3 Gli Esercenti
Gli esercenti, i principali beneficiari della riduzione delle commissioni, potrebbero trarre vantaggio dalla misura. Con una riduzione dei costi, più attività potrebbero accettare i buoni pasto, ampliando le opzioni per i lavoratori. Tuttavia, potrebbero sorgere problemi se le società emettitrici, per far fronte alla diminuzione dei margini, riducessero la qualità dei servizi offerti.
5.4 I Lavoratori
I lavoratori, sebbene non direttamente coinvolti nelle modifiche normative, potrebbero risentire degli effetti della riforma. Se le aziende riducessero il valore dei buoni pasto o se le società emettitrici diminuissero la qualità del servizio, i benefici per i lavoratori potrebbero risultare inferiori, incidendo sulla loro esperienza d’uso.
In definitiva
Il tetto del 5% sulle commissioni dei buoni pasto rappresenta una significativa evoluzione del settore. Gli esercenti potrebbero beneficiare di minori costi, ma le società emettitrici dovranno adattare i loro modelli per rimanere competitive. Le imprese dovranno anche affrontare il possibile aumento dei costi per mantenere inalterato il valore del beneficio per i dipendenti. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi nei prossimi anni per capire come questa riforma influenzerà tutti gli attori coinvolti e la sostenibilità del sistema dei buoni pasto.