L’ISTAT comunica che nel mese di aprile 2015, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e registra una variazione nulla rispetto ad aprile 2014 (era -0,1% a marzo).
Categoria: Economia
Prezzi in calo nel 2014 rispetto al 2010. Comprare casa conviene
Rispetto al 2010, nel 2014 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti dell’11,5% (+0,2% per le abitazioni nuove, -16,4% le esistenti).
Se avevate intenzione di comprare casa è arrivato il momento giusto: secondo un articolo pubblicato dal sito ISTAT
Stima inflazione Italia marzo 2015
L’ISTAT stima che l’inflazione a marzo 2015(indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività -NIC al lordo dei tabacchi), aumenta dello 0,1 per cento su base mensile e registra una diminuzione rispetto a marzo 2014 pari a -0,1 per cento, come a febbraio scorso.
La stabilità della flessione su base annua dell’indice generale è la sintesi da un lato del ridimensionamento del calo tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-9,0%, da -12,8% del mese precedente), dall’altro del rallentamento della crescita su base annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,6%, da +1,4% di febbraio).
L’inflazione di fondo scende a +0,4% (da +0,6% di febbraio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,5% (era +0,7% il mese precedente).
Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+3,9%), per effetto dei marcati rialzi dei carburanti; a contenere l’aumento è la diminuzione – influenzata da fattori stagionali – dei prezzi dei Vegetali freschi (-3,2%).
L’inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,1% (era -0,2% a febbraio).
Rispetto a marzo 2014, i prezzi dei beni fanno registrare un ulteriore ridimensionamento della flessione (-0,6%, da -0,9% di febbraio) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,5%, da +0,8% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a febbraio 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di sei decimi di punto percentuale.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a febbraio e crescono dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto – per effetto soprattutto dei rialzi dei carburanti -aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e fanno registrare un tasso tendenziale nullo (era -0,5% il mese precedente).
IPCA
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,0% su base mensile mentre diminuisce dello 0,1% su base annua, dopo la lieve ripresa rilevata a febbraio (+0,1%). Il rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali, di cui il NIC non tiene conto.
Inflazione US mese di febbraio 2015
L’indice dei prezzi al consumo (inflazione) negli USA All Urban Consumers (CPI-U) rimane stabile rispetto a febbraio 2014.
L’indice per febbraio 2015 risulta 234,722 (1982-1984 = 100). Rispetto a gennaio 2015 l’indice è aumentato dello 0,4 per cento.
Il presidente della BCE Draghi sostiene che tassi bassi Quantitative easing aiuteranno gli investimenti e la crescita
La crescita sta guadagnando slancio. La base per la ripresa economica nella zona euro si è chiaramente rafforzata”.

Le ripartizioni e degli aggregati territoriali in ITALIA
Nord
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna)
Nord-ovest
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Liguria)
– Nord-est
(Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna)
– Centro
(Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
– Centro-Nord
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
– Mezzogiorno
(Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
– Sud
(Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)
– Isole
(Sicilia, Sardegna)
– Regioni non Obiettivo 1
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo)
– Regioni Ob. Obiettivo 1
(Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
– Regioni Obiettivo . 1 (escl. Molise)
(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
– Ob. CONV
(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)
– Ob. CONV (escl. Basilicata)
(Campania, Puglia, Calabria, Sicilia)
– Ob. CRO
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna)
– Ob. CRO (escl. Sardegna)
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise)
– Regioni più sviluppate
(Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
– Regioni in transizione
(Abruzzo, Molise, Sardegna)
– Regioni meno sviluppate
(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)
Le province Italiane e la popolazione residente media per l’anno 1995 e 2013
Le province Italiane e la Popolazione residente media (a) (b) per l’anno 1995 e 2013 (fonte ISTAT)
Quotazioni Euribor 20 marzo 2015
In discesa le quotazioni Euribor del 19 marzo 2015 rispetto al 18 marzo 2015.
In particolare le quotazioni a 3 mesi scendono del -12.5% mentre quelle a 6 mesi del -5.32%
Qui le tabelle del 19 e 20 marzo 2015 con tutte le variazioni
Quotazioni Euribor 19 marzo 2015
In discesa le quotazioni Euribor del 19 marzo 2015 rispetto al 18 marzo 2015.
In particolare le quotazioni a 3 mesi scendono dello 4% mentre quelle a 6 mesi del -2.08%
Qui le tabelle del 18 e 19 marzo 2015 con tutte le variazioni
Euribor 18 marzo 2015
L’Euribor a 3 mesi resta stabile così come l’Euribor a 6 mesi rispetto alla quotazione precedente. Di seguito le tabelle 360 e 365 con tutti i dati. Approfondisci