Stima inflazione Italia mese di maggio 2017

A maggio 2017 la stima ISTAT  dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e registra un aumento dell’1,4% rispetto a maggio 2016 (era +1,9% ad aprile).

Tabella inflazione Italia anno 2017 da gennaio ad aprile

Periodo INDICI Var.% rispetto al
corrispondente periodo dell’anno precedente
Var.% rispetto a
due anni
precedenti
Gennaio 2017 100,6 1,0% 1,3%
Febbraio 2017 101 1,6% 1,3%
Marzo 2017 101 1,4% 1,2%
Aprile 2017 101,4 1,9% 1,4%

L’ISTAT precisa che il rallentamento dell’inflazione è dovuto soprattutto ai prezzi di alcune tipologie di prodotto, la cui crescita si riduce di ampiezza pur rimanendo sostenuta. È il caso degli Energetici non regolamentati (+6,8%, da +9,1% di aprile), dei Servizi relativi ai trasporti (+3,2%, da +5,5%) e degli Alimentari non lavorati (+3,7%, da +4,7%).

L’ attenuazione della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti è la ragione prevalente del ridimensionamento dell’inflazione di fondo”, sia al netto degli energetici e degli alimentari freschi (+0,8% da +1,1% di aprile) sia al netto dei soli Beni energetici, che si attesta a +1,0% (da +1,3%).

 

Coefficiente di Trattamento di fine rapporto(TFR) per novembre 2016

A novembre 2016 il coefficiente per rivalutare le quote di Tfr  accantonate al 31 dicembre 2015 risulta uguale a 1,445093.

Come è noto l’articolo 2120 del codice civile stabilisce che alla fine di ogni anno la quota di Tfr accantonata deve essere rivalutata utilizzando l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati diffuso ogni mese dall’Istat, nel nostro caso quello “senza tabacchi lavorati”; il noto indice FOI

Come si calcola il coefficiente per rivalutare il TFR?

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Stima inflazione novembre 2016

Nel mese di novembre 2016 la stima dell’inflazione comunicata dall’ISTAT ( l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività -NIC- al lordo dei tabacchi) diminuisce dello 0,1% su base mensile e registra un aumento dello 0,1% rispetto ad un anno fa  (novembre 2015) (era -0,2% a ottobre).

L’ISTAT comunica che la lieve ripresa dell’inflazione è dovuta soprattutto agli andamenti dei prezzi dei servizi, tra i quali spiccano la ripresa dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%, la variazione era nulla a ottobre) e l’accelerazione della crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0, da +0,6% di ottobre). Tra i beni, contribuiscono al ritorno in territorio positivo dell’inflazione sia i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+0,3%, da -0,9% di ottobre) sia quelli, degli Alimentari non lavorati (+0,2%, da -0,4%), bilanciati però dal rallentamento dei prezzi dei Beni durevoli (+0,2% da +0,6%).

Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni raddoppia rispetto a ottobre 2016 portandosi a un punto percentuale, con i prezzi dei beni che fanno registrare una flessione pari a -0,4% come quella di ottobre, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale a +0,6, da +0,1% del mese precedente.

Sia l'”inflazione di fondo”, calcolata al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, sia l’inflazione al netto dei beni energetici, segnano un’accelerazione della crescita attestandosi entrambe a +0,4%, da +0,2% di ottobre.

L’inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,2% (era -0,1 a ottobre).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,4% su base mensile e registrano una diminuzione dello 0,1% su base annua (era -0,2% a ottobre).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,4% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua dello 0,6% dal +0,2% del mese precedente.

Secondo le stime preliminari, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,1% su base annua, (da -0,1% di ottobre).