Il dato ISTAT sui viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia è pari a 66 milioni e 347 mila, valore in leggera crescita rispetto al 2016 come risultato di un aumento dei viaggi per vacanza (+1,3 milioni) e una netta diminuzione dei viaggi di lavoro (-1 milione).
A gennaio 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto a dicembre 2017 e dello 0,8% su base annua (era +0,9% a dicembre 2017).
Mesi
Indici anno 2016
Indici anno 2017
Var%
annua
Var% mensile
Gennaio 2017
99,6
100,6
1,0%
0,3%
Febbraio 2017
99,4
101
1,6%
0,4%
Marzo 2017
99,6
101
1,4%
0%
Aprile 2017
99,5
101,4
1,9%
0,4%
Maggio 2017
99,8
101,2
1,4%
-0,2%
Giugno 2017
99,9
101,1
1,2%
-0,1%
Luglio 2017
100,1
101,2
1,1%
0,1%
Agosto 2017
100,3
101,5
1,2%
0,3%
Settembre 2017
100,1
101,2
1,1%
-0,3%
Ottobre 2017
100
101
1,0%
-0,2%
Novembre 2017
99,9
100,8
0,9%
-0,2%
Dicembre 2017
100,3
101,2
0,9%
0,4%
Media Annua (2017)
1,2%
Gennaio 2018
100,6
(*)101,4
0,8%
0,2%
L’inflazione come si vede dalla tabella sopra scende di 0,2 su base mensile (era 0,4 a dicembre 2017). La lieve frenata dell’inflazione dicono dall’ISTAT, si deve per lo più al rallentamento della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,1%, da +2,4% di dicembre 2017), dei Beni energetici non regolamentati (+2,5% da +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4% da +2,8%), mitigato dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (+2,3% da +0,8%) e degli Energetici regolamentati (+5,2% da +3,7% del mese precedente).
A gennaio, sia l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia quella al netto dei soli Beni energetici si attestano a +0,6% (la prima in salita di due decimi di punto percentuale e la seconda stabile rispetto al mese precedente).
Su base annua la crescita dei prezzi sia dei beni sia dei servizi conferma i valori di dicembre 2017 (rispettivamente +1,1% e +0,6%). Quindi, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni risulta negativo e pari a -0,5 punti percentuali.
L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,3% per l’indice generale e -0,1% per la componente di fondo.
Il dato di dicembre 2017 relativo all’indice FOI che è stato uguale a 0,8 per cento sarà utile anche per adeguare gli stipendi di collaboratrici domestiche e badanti.
La riunione del 17 gennaio scorso della Commissione Nazionale presso il Ministero del Lavoro con Fildaldo (Federazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, e le altre associazioni che la compongono (Assindatcolf, Nuova Collaborazione, A.D.L.D. e A.D.L.C.), e le rappresentanze sindacali ha stabilito le nuove tabelle, con l’adeguamento degli stipendi con il nuovo dato ISTAT, così come previsto dal Contratto Collettivo nazionale del settore.
Gli aumenti saranno minimi e per esempio per colf, badanti e baby sitter inquadrate nel livello B ( non conviventi, con esperienza) riceveranno in busta paga una variazione in più di 4 centesimi sulla retribuzione oraria, circa 5 euro mensili.
Per l’ assistenza a persone non autosufficienti in regime di convivenza, invece, lo stipendio mensile aumenterà di 6,18 euro.
Per chi varia lo stipendio?
Fidaldo precisa che l’aumento riguarda solo coloro che retribuiscono il proprio collaboratore in base alle tariffe sindacali. Per i datori di lavoro domestico che già corrispondono invece importi più elevati per la presenza di un superminimo assorbibile – precisa Fidaldo – la retribuzione non varierà”.
Si precisa che i nuovi importi vanno applicati già nella busta paga di gennaio 2018.
Inserisci qui sotto il tuo importo da aggiornare allo 0,8%
Novità del paniere Istat 2018 per misurare l’inflazione
Anche per il 2018 l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo finalizzata alla misura dell’inflazione.
Perché il paniere viene aggiornato ogni anno?
L’aggiornamento è necessario perché bisogna tener conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie italiane e in alcuni casi viene arricchita la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
Lo scorso anno ovvero nel 2017 entrarono nel paniere 12 nuovi beni e servizi:
i Preparati di carne da cuocere,
i Preparati vegetariani e/o vegani,
i Centrifugati di frutta e/o verdura al bar,
la Birra artigianale,
gli Smartwatch,
i Dispositivi da polso per attività sportive,
le Soundbar (barre amplificatrici di suoni),
l’Action camera,
le Cartucce a getto d’inchiostro,
le Asciugatrici,
le Centrifughe
i Servizi assicurativi connessi all’abitazione.
Ad uscire dal paniere furono le Videocamere tradizionali (sostituite dall’Action camera).
Quanti sono e quali sono i prodotti che entrano nel paniere e quali quelli che escono per il 2018?
La principale novità del 2018 è l’utilizzo dei prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) dei beni per la cura della casa e della persona, provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) del commercio al dettaglio (ipermercati e supermercati).
Nel paniere utilizzato nel 2018 per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1489 prodotti elementari (1481 nel 2017), raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 404 aggregati.
Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) viene impiegato un paniere di 1506 prodotti elementari (1.498 nel 2017), raggruppati in 923 prodotti e 408 aggregati.
L’aggiornamento del paniere tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
Chi entra e chi esce nel paniere ISTAT 2018
Nel 2018 entrano nel paniere cinque nuovi prodotti: l’Avocado, il Mango, i Vini liquorosi, la Lavasciuga e il Robot aspirapolvere. Escono dal paniere la Telefonia pubblica, il Canone Rai e il Lettore Mp4.
Su base annua, il costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta dello 0,7% (novembre 2016-novembre 2017).; lo comunica L’Istat. L’Istat precisa che a novembre 2017, l’aumento tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale è da attribuire all’ incremento dei costi dei materiali (+0,9 punti percentuali).
Tabella costo di costruzione di un fabbricato residenziale
Gennaio 2016 – Novembre 2017
L’indice dei prezzi al consumo negli US sono aumentati su base mensile dello 0,1% a dicembre su base destagionalizzata. Negli ultimi 12 mesi, l’indice è aumentato del 2,1 per cento in discesa rispetto a novembre 2017.
Lo ha comunicato oggi “the U.S. Bureau of Labor Statistics“
Tabella inflazione annua Dicembre 2016 – Dicembre 2017
L’inflazione annua dell’area dell’euro dovrebbe essere secondo le stime odierne dell’ufficio statistico dell’Unione europea dell’1,4% a dicembre 2017, in calo rispetto all’1,5% di novembre 2017.Leggi tutto
L’inflazione annuale per il mese di dicembre 2017 è stimata dall’ISTAT a 0,9 per cento, valore identico a quello di novembre 2017. L’aumento su base mensile è stato stimato uguale a 0,4% (da novembre 2017 a dicembre 2017) . Il valore di dicembre 2017 porta la media dell’anno 2017 a 1,2 per cento.
Tabella con le ultimi 11 variazioni mensili del 2017 per NIC con tabacchi, FOI senza tabacchi e IPCA
Calcolo rivalutazione monetaria interessi legali su arretrati stipendio
Il caso della sig.ra Rossi dipendente di una SRL che percepiva stipendio per inquadramento al III livello CCNL telecomunicazioni ma lavorava con competenze superiori.
La Sig.ra Rossi con ricorso al Giudice del Lavoro, ottiene con sentenza, il riconoscimento del IV livello CCNL a decorrere dall’aprile 2011 ed al conseguente trattamento economico proprio di tale livello, condannando la SRL al pagamento delle differenze retributive dall’aprile 2011 fino alla data del soddisfo, oltre interessi legali sulle somme via via rivalutate, provvedendo alla regolarizzazione contributiva e previdenziale”.
Calcolo rivalutazione e interessi legali
Il primo passo sarà quello del calcolo della nuova busta paga per il nuovo livello di inquadramento (al livello superiore) da parte del datore di lavoro oppure di un consulente del lavoro.
Una volta ottenuto il nuovo importo da percepire si dovrà calcolare la differenza tra la nuova busta paga e la vecchia.
Ipotizzando di ottenere una differenza pari a 100,00 euro (1100 nuovo importo 1000 vecchio importo) questo tramite l‘utility che trovate su RIVALUTA.itdovrà essere introdotto nella maschera nel campo Importo.
prima però si dovranno introdurre i periodi nei campi Dal e Al (1/4/2011 e 30/11/2017) poi si dovranno selezionare:
Calcola la rivalutazione
Calcola gli interessi sul capitale rivalutato
Periodo AL costante
Importo costante
Nella casella a discesa Sviluppa incrementando di selezionare 1 mese e per comodità visiva consigliamo di selezionare Non visualizzare nella tabella le colonne tecniche e infine cliccare su Calcola
Sotto proponiamo le prime e le ultime righe della tabella restituita.
Ricordiamo la possibilità di esportare su file EXCEL con possibilità quindi di rielaborare i propri calcoli.
N.
Dal
Al
Giorni
Coeff. (ISTAT)
Var. %(ISTAT)
Capitale iniziale
Capitale rivalutato
Diff. Importo
Interessi
% Int.
Totale
1
1/4/2011
1/5/2011
30
1,0010
0,1
100,00
100,10
0,10
0,1234
1,500
100,2234
2
1/5/2011
1/6/2011
31
1,0010
0,1
100,10
100,20
0,10
0,1277
1,500
100,3278
3
1/6/2011
1/7/2011
30
1,0029
0,3
100,20
100,49
0,29
0,1239
1,500
100,6145
4
1/7/2011
1/8/2011
31
1,0029
0,3
100,49
100,78
0,29
0,1284
1,500
100,9098
5
1/8/2011
1/9/2011
31
1,0000
0,0
100,78
100,78
0,00
0,1284
1,500
100,9084
6
1/9/2011
1/10/2011
30
1,0039
0,4
100,78
101,17
0,39
0,1247
1,500
101,2978
7
1/10/2011
1/11/2011
31
1,0010
0,1
101,17
101,27
0,10
0,1290
1,500
101,4002
8
1/11/2011
1/12/2011
30
1,0029
0,3
101,27
101,56
0,29
0,1252
1,500
101,6889
9
1/12/2011
31/12/2011
30
1,0000
0,0
101,56
101,56
0,00
0,1252
1,500
101,6852
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
65
1/8/2016
1/9/2016
31
0,9980
-0,2
104,91
104,70
-0,21
0,0178
0,200
104,7180
66
1/9/2016
1/10/2016
30
1,0000
0,0
104,70
104,70
0,00
0,0172
0,200
104,7172
67
1/10/2016
1/11/2016
31
1,0000
0,0
104,70
104,70
0,00
0,0178
0,200
104,7178
68
1/11/2016
1/12/2016
30
1,0030
0,3
104,70
105,01
0,31
0,0173
0,200
105,0314
69
1/12/2016
31/12/2016
30
1,0000
0,0
105,01
105,01
0,00
0,0173
0,200
105,0273
70
1/1/2017
1/2/2017
31
1,0040
0,4
105,01
105,43
0,42
0,0090
0,100
105,4390
71
1/2/2017
1/3/2017
28
1,0000
0,0
105,43
105,43
0,00
0,0081
0,100
105,4381
72
1/3/2017
1/4/2017
31
1,0030
0,3
105,43
105,75
0,32
0,0090
0,100
105,7553
73
1/4/2017
1/5/2017
30
0,9980
-0,2
105,75
105,54
-0,21
0,0087
0,100
105,5472
74
1/5/2017
1/6/2017
31
0,9990
-0,1
105,54
105,43
-0,11
0,0090
0,100
105,4434
75
1/6/2017
1/7/2017
30
1,0000
0,0
105,43
105,43
0,00
0,0087
0,100
105,4387
76
1/7/2017
1/8/2017
31
1,0040
0,4
105,43
105,85
0,42
0,0090
0,100
105,8607
77
1/8/2017
1/9/2017
31
0,9970
-0,3
105,85
105,53
-0,32
0,0090
0,100
105,5414
78
1/9/2017
1/10/2017
30
0,9980
-0,2
105,53
105,32
-0,21
0,0087
0,100
105,3276
79
1/10/2017
1/11/2017
31
0,9990
-0,1
105,32
105,21
-0,11
0,0089
0,100
105,2236
80
1/11/2017
30/11/2017
29
1,0000
0,0
105,21
105,21
0,00
0,0084
0,100
105,2184
da aprile 2011 a novembre 2017,
da maggio 2011 a novembre 2017
e così via fino all’ultima busta paga non aggiornata
Successivamente tutti gli importi rivalutati andranno sommati
Le prime tre lettere sono estratte dal cognome (in genere prima, seconda e terza consonante)
Le seconde tre dal nome (prima, terza e quarta consonante)
Le ultime due cifre dell’anno di nascita – una lettera per il mese (A = Gennaio, B=Febbraio, C=Marzo, D=Aprile, E=Maggio, H=Giugno, L=Luglio, M=Agosto, P=Settembre, R=Ottobre, S=Novembre, T = Dicembre)
Il giorno di nascita: in caso di sesso femminile bisogna aggiungere 40
Codice del Comune (quattro caratteri)
Carattere di controllo, per verificare la correttezza del CF.
È possibile che due persone abbiano lo stesso codice fiscale?
È possibile che due persone abbiano lo stesso CF ma, in questo caso, l’Agenzia delle Entrate provvede a sostituire alcuni caratteri per risolvere il problema.
Ricorda che il CF è un codice utilizzato ai fini fiscali ed amministrativi per identificare in modo univoco tutti i cittadini italiani.
E’ un codice alfanumerico di 16 caratteri, generato da un semplice algoritmo ed introdotto nel 1973 da un decreto del Presidente della Repubblica (Decreto 605 del 29/09/1973)
L’inflazione in Italia per il 2018 sarà in salita o in discesa?
Intanto vediamo cosa succederà per il 2017. Siamo al termine del 2017 e i dati ci dicono che l’anno che sta arrivando al capolinea avrà quasi certamente un’inflazione media tra 1,1 e 1,3 per cento. Vediamo in dettaglio e con i numeri ipotizzati degli aumenti mensili.
Se l’aumento da novembre 2017 a dicembre 2017 sarà uguale allo +0,2 avremo una inflazione annuale pari a 0,7 per cento (indice NIC con tabacchi) e una inflazione media per il 2017 uguale a 1,2%. Il valore definitivo per il 2017 lo trovi qui. Per provare la previsione dell’inflazione usa la nostra utility.
Il dato definitivo dell’inflazione media in Italia è stato del 1,2%.
I dati reali ci dicono che da Gennaio 2017 a Novembre 2017 il tasso medio annuo è pari a 1,3 mentre da Novembre 2016 a Novembre 2017 il valore è stato 1,1 per cento.
C’è da dire che il valore medio per il 2017 che si andrà a consolidare (questo sarà possibile saperlo solo dopo il 15° giorno del mese di Gennaio 2018 quando l’ISTAT diffonderà il valore per dicembre 2017) potrebbe essere il più alto registrato dal 2013 (si veda la tabella sotto).
Per il 2018 gli economisti cosa si aspettano relativamente all’inflazione?
Intanto abbiamo una comunicazione ufficiale dell’ISTAT del 30 maggio 2017, dove l’Istituto comunica per gli anni 2013-2016 gli scostamenti tra realizzazione e previsione
dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, nonché la previsione di questo stesso indicatore per gli anni 2017-2020. Per il 2018 viene ben scritto che l’indice IPCA passerà dall’1,1 % del 2017 all’1,3 per cento per il 2018 quindi 0,2 punti in più!
C’è da dire però che le loro previsioni non sono mai state rispettate. questo è ben visibile sulla loro comunicazione.
Il 2018 sarà un anno di “inflazione vivace” visto che i costi di benzina, gasolio auto, elettricità e del metano sono pervasivi e si scaricano sui prezzi finali di quasi tutti i prodotti e i servizi comprati e venduti; si parla poi di rincari del 5% sulle bollette del gas dal mese di gennaio e di 3,5% su quelle della luce. Non si dimentica che molte tariffe sono regolate dal tasso di inflazione programmatoattualmente fissato dal Ministero al 1,7 per cento
In generale il costo di tutta l’energia sarà in crescita – Questo è quello che affermano l’Adusbef e Nomisma Energia – elettricità e metano costeranno 68 euro in più, e l’acqua 45 euro in più.
L’inflazione 2018 aiuterà la rivalutazioni delle pensioni
Per il 2018 l’inflazione darà una mano ai pensionati? Si è così. Dal prossimo gennaio 2018 le pensioni si rivalutano dell’1,1 per cento. Dopo due anni a inflazione zero dove le pensioni erano ferme, per il 2018 si vedrà un leggero aumento annuo.
La circolare INPS stabilisce i valori provvisori per l’IMPORTO DELLE PENSIONI PER L’ANNO 2018
relativamente a Trattamenti minimi, Assegni vitalizi e assegni sociali.
La rivalutazione delle pensioni verrà effettuata sulla base dell’indice di rivalutazione calcolato sui dati Istat definitivi del 2017 e sull’indice di rivalutazione provvisorio per il 2018, con una percentuale di variazione per il calcolo della perequazione sulle pensioni dell’1,1% a partire dal 1° gennaio 2018.
Nei calcoli bancari il conto o il calcolo dei giorni tra due periodi può avvenire con l’inclusione del giorno iniziale, con l’esclusione del giorno iniziale oppure con l’esclusione di quello finale.
Precisiamo che i giorni effettivi nelle formule per l’anno civile sono 365 mentre per quello commerciale sono 360 giorni.
Qui sotto un esempio di conto Scalare interessi con il relativo calcolo degli interessi.
Si noti la differenza dei giorni tra la prima riga (20/11/2015) e la seconda (1/12/2015). La differenza come specificato in tabella è 11 giorni.
Esempio conto scalare interessi
Valuta
Giorni
Causale
Movimenti
Saldo
Numeri debitori
Numeri creditori
20/11/2015
11
Apertura conto
8000
8000
88000
01/12/2015
4
Prelevamento
-5000
3000
12000
05/12/2015
19
Versamento
3500
6500
123500
24/12/2015
7
Versamento
4500
11000
77000
Totale numeri
300500
Una volta calcolati i NUMERI è possibile procedere alla determinazione degli interessi e al riepilogo delle competenze e delle spese.
A questo scopo è necessario considerare che i “numeri” precedentemente calcolati non sono altro che la somma dei diversi capitali a disposizione moltiplicati per il numero dei giorni in cui sono stati a disposizione.
Pertanto
C è il capitale
r è il tasso
g è il tempo espresso in giorni
365giorni in un anno
interessi = C x r/100 x g/ 365
Che possiamo scrivere anche come
interessi = C x r x g/ 36500
Quindi è possibile calcolare gli interessi nel seguente modo: 300500 ∙ 0,25 / 36500
Gli interessi attivi sono pari a: 2,06 euro
Altro esempio con l’esclusione del giorno iniziale
Esempio di calcolo
Data iniziale: 21/3/2017
Data finale: 31/8/2017
Differenza giorni tra Data finale e Data iniziale = 163
Prestito di EURO 6.000,00 tasso = 15%
Sotto i calcoli per l’anno civile e per l’anno commerciale
Calcolo con anno civile = 6.000 x 15 x 163/36500=401,92
Calcolo con anno commerciale = 6.000 x 15 x 163/36000=397,50
Inclusione del giorno iniziale nei calcoli degli interessi
Per un esempio con l’inclusione del giorno iniziale facciamo riferimento ad una tabella (immagine originale sotto) dal sito della Banca D’Italia su Dati sui tassi di interesse per la riserva obbligatoria pubblicata in data 19/12/2017. Si osservi come il conteggio del numero dei giorni sia effettuato con l’inclusione del giorno iniziale.
Nella prima riga la differenza tra la data iniziale 01/11/2017 e quella finale 19/12/2017 riporta 49 giorni. Se avessimo applicato il metodo precedente avremmo ottenuto 48 come differenza giorni.
Il Costo di costruzione del fabbricato residenziale a ottobre 2017 su base annua aumenta dello 0,7 per cento
L’Istat comunica che ad ottobre 2017, l’aumento tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale su base annua aumenta dello 0,7 per cento e su base mensile dello 0,1.
Questo aumento è da attribuire, come precisano gli esperti dell’ISTAT, all’incremento dei costi dei materiali (+0,9 punti percentuali).
Qui sotto la tabella con gli ultimi dati (variazioni mensili e annuali) per il 2017