Calcolo dei gradi di parentela

Elenco completo dei gradi di parentela

1* grado: genitori e figli;

2° grado: nonni-nipote;

3° grado: bisnonni – pronipoti e zii – nipoti;

4° grado: cugini, prozii (fratelli dei nonni) e pronipoti (i figli dei nipoti);

5° grado: figli di cugini e cugini dei genitori;

6° grado: figli di figli di cugini e figli dei cugini dei genitori;

L’art. 77 c.c. dispone che: La legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati”

ChatGPT: perchè la cultura che l’uomo è forte e la donna debole?

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 25 novembre 2023
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 25 novembre 2023
 

Chiediamo a ChatGPT, da dove arriva la cultura che l’uomo è forte e la donna debole. Ma come è possibile questa violenza dell’uomo contro  la donna?

 
Risponde ChatGPT

La percezione che l’uomo sia forte e la donna debole è radicata in molte società e culture in tutto il mondo ed è il risultato di una lunga storia di costruzione sociale, influenze culturali, tradizioni e stereotipi di genere. Questa visione non è basata su differenze intrinseche di forza o debolezza tra uomini e donne, ma piuttosto su costruzioni sociali che sono state per lungo tempo perpetuate.

Ci sono diverse ragioni dietro questa percezione:

  1. Stereotipi di Genere:** Nel corso dei secoli, sono stati creati stereotipi di genere che attribuiscono certe caratteristiche agli uomini e alle donne. L’uomo è spesso associato alla forza, alla razionalità e all’aggressività, mentre la donna è vista come debole, emotiva e dipendente. Questi stereotipi influenzano la percezione delle persone e contribuiscono a mantenere ruoli di genere tradizionali.
  2. Tradizioni Culturali:** Molti sistemi di valori culturali hanno sottolineato la differenza di ruoli tra uomini e donne. Le tradizioni spesso attribuiscono agli uomini il ruolo di provider e protettore, mentre alle donne è assegnato il ruolo di prendersi cura della famiglia e dei figli. Queste divisioni possono portare a una percezione di superiorità o inferiorità basata sul genere.
  3. Strutture di Potere Patriarcali:** In molte società, le strutture di potere sono state storicamente patriarcali, con gli uomini che detengono il controllo e l’autorità. Questo può portare a dinamiche di potere sbilanciate e alla giustificazione della violenza o del controllo da parte degli uomini nei confronti delle donne.

La violenza di genere è un fenomeno complesso che non può essere spiegato da un singolo fattore. Coinvolge dinamiche culturali, economiche, sociali e politiche. La consapevolezza di queste questioni è un passo importante per affrontare e cambiare queste percezioni e comportamenti. Molti movimenti e organizzazioni si battono per l’uguaglianza di genere e per eliminare la violenza di genere, cercando di sensibilizzare le persone, cambiare le leggi e promuovere una cultura che rispetti e valorizzi tutti, indipendentemente dal genere.


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A ottobre l’inflazione evidenzia un netto calo: +1,7%

In Italia un dato così basso non si registrava da luglio 2021 quando il dato fu +1,9%

L’aumento mensile rispetto a settembre 2023 è risultata uguale a -0,2%. da sotto lineare che il dato definitivo è stato inferiore alla stima dell’inflazione per il mese di Ottobre 2023 comunicata dall’Istat il 31 ottobre scorso  che era stata uguale a -0,1% e 1,8% rispettivamente come variazione mensile e annuale.

Inflazione Italia da Gennaio 2020 a Ottobre 2023
Inflazione Italia da Gennaio 2020 a Ottobre 2023

 

Con il dato di ottobre 2023 l’inflazione media attuale in Italia per l’anno  2023 si porta al 6,7%mentre l’inflazione media degli ultimi 12 mesi da Novembre 2022 a Ottobre 2023 è del 7,5%. L’inflazione media per il 2022 (da gennaio a dicembre) fu uguale a 8,1%.

A cosa è dovuta la drastica discesa a ottobre 2023?

La drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto.

Anche un ridimensionamento  dei prezzi dei beni alimentari a contribuito  far scendere l’inflazione, il cui tasso tendenziale scende al +6,3%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+6,1%).

L’inflazione di fondo si attesta al +4,2%, più contenuta rispetto al dato dell’inflazione; a settembre era stata del 4,6%.

Inflazione annua e mensile con dettaglio degli indici Istat
Gennaio 2023 – Ottobre 2023

Periodi Inflazione annua Inflazione mensile
Gennaio-2022 Gennaio-2023 10,0% 0,1%
Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,1% 0,2%
Marzo-2022 Marzo-2023 7,6% -0,4%
Aprile-2022 Aprile-2023 8,2% 0,4%
Maggio-2022 Maggio-2023 7,6% 0,3%
Giugno-2022 Giugno-2023 6,4% 0,0%
Luglio-2022 Luglio-2023 5,9% 0,0%
Agosto-2022 Agosto-2023 5,4% 0,3%
Settembre-2022 Settembre-2023 5,3% 0,2%
Ottobre-2022 Ottobre-2023 1,7% -0,2%

L’ultimo indice nazionale dei prezzi al consumo per le rivalutazioni monetarie (FOI), al netto dei tabacchi, utile per aggiornare canone, assegni familiari e assegno di mantenimento al coniuge, è uguale a -0,1% come variazione rispetto al mese precedente e 1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ipotesi inflazione Italia per Novembre 2023

Novembre 2023 con un aumento mensile identico a quello ottenuto nel mese di Ottobre 2023 uguale a -0,2%, il valore dell’inflazione potrebbe essere uguale a 1% mentre con una variazione mensile uguale a 0,2% sarà del 1,3%.

La tabella completa con la previsione annuale dell’inflazione.

Il tool per prevedere l’inflazione.

Drastico calo dell’inflazione a ottobre 2023: +1,8%

Si passa dal 5,3% di settembre all’ +1,8 per cento

Grafico inflazione Italia ottobre 2023(stima)
Grafico inflazione Italia ottobre 2023(stima)

A ottobre 2023, secondo le stime preliminari dell’ISTAT, l’inflazione scende in picchiata. Si passa dal 5,3% del mese scorso all’ +1,8 per cento.
Questo dato è il valore più basso mai registrato da luglio 2021 (+1,9%). L’Istat precisa nella nota odierna, che la drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto.

Un contributo al ridimensionamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari, il cui tasso tendenziale scende al +6,5%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+6,3%). Infine, più contenuta è la flessione dell’inflazione di fondo, che a ottobre si attesta al +4,2% (dal 4,6% di settembre).

Potrebbe essere utile

L’inflazione attuale in Italia 

Calcolatore per l’inflazione

La serie storica delle stime ISTAT.

 

Quali sono i tre tassi della BCE?

La BCE utilizza tre principali tassi di interesse per influenzare l’economia nella zona dell’euro. Tasso di rifinanziamento principale, Tasso di rifinanziamento marginale (overnight) e Tasso di deposito overnight presso la banca centrale

  1. Tasso di rifinanziamento principale: questo è il tasso di interesse principale fissato dalla BCE e rappresenta il costo al quale le banche  possono prendere in prestito denaro dalla BCE. Il tasso di rifinanziamento principale viene utilizzato per influenzare il costo del denaro nell’intera economia della zona euro. Se la BCE aumenta questo tasso, le banche commerciali tenderanno a rendere più costoso il prestito ai loro clienti, il che potrebbe ridurre la spesa e frenare quindi l’inflazione nella zona Euro. Al contrario, se la BCE abbassa questo tasso, le banche commerciali potranno concedere prestiti a un costo inferiore, incoraggiando la spesa e la crescita economica.

  2. Tasso di rifinanziamento marginale (overnight): Questo tasso rappresenta il costo al quale le banche possono ottenere finanziamenti dalla BCE per un periodo molto breve, di solito per una notte. È più alto del tasso di rifinanziamento principale ed è utilizzato per le operazioni di rifinanziamento a breve termine. Le banche possono utilizzare questo tasso per coprire le loro esigenze di finanziamento quotidiano o risolvere eventuali squilibri di liquidità. Un aumento del tasso di rifinanziamento marginale rende più costoso il finanziamento a breve termine per le banche, il che può influire sulla loro capacità di concedere prestiti e sull’andamento complessivo dei tassi di interesse sul mercato interbancario.

  3. Tasso di deposito overnight presso la banca centrale: Questo tasso rappresenta il tasso di interesse che le banche commerciali ricevono quando depositano denaro presso la BCE per la notte. Questo tasso è di solito inferiore al tasso di rifinanziamento principale. La BCE può utilizzare il tasso di deposito overnight per incentivare o disincentivare le banche a mantenere denaro presso di essa. Un tasso di deposito più basso incoraggerebbe le banche a cercare rendimenti migliori altrove, ad esempio concedendo prestiti ai consumatori o alle imprese, mentre un tasso di deposito più alto potrebbe spingere le banche a trattenere più denaro presso la BCE, riducendo la quantità di denaro disponibile per prestiti.

In sintesi, la BCE utilizza questi tre tassi di interesse per regolare il flusso di denaro nell’economia e controllare l’inflazione. Questo è l’obiettivo principale della Banca Centrale Europea :  mantenere stabili i prezzi, come ben specificato sulla pagina web del sito ufficiale della BCE.

Tabella Tassi di rifinanziamento marginale (overnight) e Tassi di deposito overnight presso la banca centrale

Data inizio validità Tasso di rifinanziamento marginale (overnight) Tasso di deposito overnight presso la banca centrale
12/06/2024 4,5 3,75
20/09/2023 4,75 4,00
02/08/2023 4,50 3,75
21/06/2023 4,25 3,50
10/05/2023 4,00 3,25
22/03/2023 3,75 3,00
08/02/2023 3,25 2,50
21/12/2022 2,75 2,00
02/11/2022 2,25 1,50
14/09/2022 1,50 0,75
27/07/2022 0,75 0,00
18/09/2019 0,25 -0,50
16/03/2016 0,25 -0,40
09/12/2015 0,30 -0,30
10/09/2014 0,30 -0,20
11/06/2014 0,40 -0,10
13/11/2013 0,75 0,00
08/05/2013 1,00 0,00
11/07/2012 1,50 0,00
14/12/2011 1,75 0,25
09/11/2011 2,00 0,50
13/07/2011 2,25 0,75
13/04/2011 2,00 0,50
13/05/2009 1,75 0,25
08/04/2009 2,25 0,25
11/03/2009 2,50 0,50
21/01/2009 3,00 1,00
10/12/2008 3,00 2,00
12/11/2008 3,75 2,75
09/10/2008 4,25 3,25
08/10/2008 4,75 2,75
09/07/2008 5,25 3,25
13/06/2007 5,00 3,00
14/03/2007 4,75 2,75
13/12/2006 4,50 2,50
11/10/2006 4,25 2,25
09/08/2006 4,00 2,00
15/06/2006 3,75 1,75
08/03/2006 3,50 1,50
06/12/2005 3,25 1,25
06/06/2003 3,00 1,00
07/03/2003 3,50 1,50
06/12/2002 3,75 1,75
09/11/2001 4,25 2,25
18/09/2001 4,75 2,75
31/08/2001 5,25 3,25
11/05/2001 5,50 3,50
06/10/2000 5,75 3,75
01/09/2000 5,50 3,50
09/06/2000 5,25 3,25
28/04/2000 4,75 2,75
17/03/2000 4,50 2,50
04/02/2000 4,25 2,25
05/11/1999 4,00 2,00
09/04/1999 3,50 1,50
22/01/1999 4,50 2,00
04/01/1999 3,25 2,75
01/01/1999 4,50 2,00

Potrebbe essere utile consultare la Tabella dei tassi BCE e l’inflazione nell’Area dell’Euro

La politica monetaria della BCE

Ultimi dati Inflazione Italia

Tabella Inflazione Italia

NPeriodoVar%
1Giugno 20240,8%
2Maggio 20240,8%
3Aprile 20240,8%
4Marzo 20241,2%
5Febbraio 20240,8%
6Gennaio 20240,8%
7Dicembre 20230,6%
8Novembre 20230,7%
9Ottobre 20231,7%
10Settembre 20235,3%
11Agosto 20235,4%
12Luglio 20235,9%
13Giugno 20236,4%
14Maggio 20237,6%
15Aprile 20238,2%
16Marzo 20237,6%
17Febbraio 20239,1%
18Gennaio 202310%
19Dicembre 202211,6%
20Novembre 202211,8%
21Ottobre 202211,8%
22Settembre 20228,9%
23Agosto 20228,4%
24Luglio 20227,9%
25Giugno 20228%
26Maggio 20226,8%
27Aprile 20226%
28Marzo 20226,5%
29Febbraio 20225,7%
0,8|0,1|Giugno 2023|Giugno 2024|Maggio 2024|Giugno 2024|0,3;0,1;0;0,1;0,2;0,1|0,8;0,8;1,2;0,8;0,8;0,8|0,9|Gennaio;Febbraio;Marzo;Aprile;Maggio;Giugno|1/06/2023|1/06/2024
Var è: 0,1
Il prossimo valore dell'inflazione se l'aumento mensile sarà uguale a quello del mese scorso uguale a 0,1% sarà 0,9%
Array ( [0] => 0,8 [1] => 0,1 [2] => Giugno 2023 [3] => Giugno 2024 [4] => Maggio 2024 [5] => Giugno 2024 [6] => 0,3;0,1;0;0,1;0,2;0,1 [7] => 0,8;0,8;1,2;0,8;0,8;0,8 [8] => 0,9 [9] => Gennaio;Febbraio;Marzo;Aprile;Maggio;Giugno [10] => 1/06/2023 [11] => 1/06/2024 )

Inflazione US Agosto 2023: +3,7%

Il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha comunicato il dato dell’inflazione per Agosto 2023.

Inflazione US Agosto 2023: +3,7% 1

L’aumento rispetto a Luglio 2023 è stato uguale a 0,4 per cento.

L’indice dei prezzi al consumo per tutti i consumatori urbani (CPI-U) è aumentato dello 0,6% ad agosto 2023 su base stagionale base corretta, dopo un aumento dello 0,2% a luglio. Negli ultimi 12 mesi, l’indice globale delle voci è aumentato del 3,7% prima della destagionalizzazione.

L’indice della benzina ha contribuito maggiormente all’aumento mensile di tutte le voci, oltre la metà dell’aumento. All’aumento mensile di agosto ha contribuito anche il continuo avanzamento nell’indice dei “rifugi”, che è aumentato per il 40esimo mese consecutivo. L’indice energetico è cresciuto del 5,6%.

Ad Agosto sono aumentati  tutti i principali indici della componente energetica. L’indice alimentare è aumentato dello 0,2%.

L’indice relativo a tutte le voci, esclusi cibo ed energia, è aumentato dello 0,3% in agosto, dopo lo 0,2% aumento  di luglio. 

Estrai la serie storica dei dati inflazione US tra due periodi

Consulta i dati ufficiali dell’inflazione US dal sito U.S. Bureau of Labor Statistics

 

Ricevuta di Accettazione e Ricevuta di Consegna nella PEC

Tutto ciò che devi sapere sulle ricevute di accettazione e consegna in una comunicazione PEC

PEC consegna e accettazione.png

La ricevuta di accettazione e la ricevuta di consegna nelle comunicazioni tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) hanno scopi diversi e vengono considerate in momenti diversi nel processo di invio di documenti tramite PEC.

Ricevuta di accettazione 

Quando l’utente invia il messaggio riceve, da parte del proprio Gestore di PEC, la ricevuta di accettazione con attestazione temporale. La ricevuta è una prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio ma non della consegna presso la casella PEC del destinatario.

La ricevuta di accettazione conterrà la data e l’ora (hh:mm:ss,ms) del server gestore di chi ha inviato la PEC.

L’Art. 3 “Trasmissione del documento informatico” del DPR 11 febbraio 2005, n. 68 è chiaro al riguardo:

Il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mittente se inviato al proprio gestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibile all’indirizzo elettronico da questi dichiarato, nella casella di posta elettronica del destinatario messa a disposizione dal gestore.

Ricevuta di consegna o ricevuta di avvenuta consegna

Quando il messaggio arriva nella casella del destinatario, il server che riceve la  PEC invia al mittente la ricevuta di avvenuta o mancata consegna, con l’indicazione di data ed orario, indipendente dalla visualizzazione del messaggio da parte del destinatario.

Questa ricevuta attesta che il messaggio è stato consegnato con successo al server della casella di posta elettronica del destinatario. La data e l’ora di riferimento per questa ricevuta sono quelle in cui il server di posta del destinatario ha accettato il messaggio. Questa ricevuta dimostra solo che il messaggio è stato recapitato al server del destinatario ma non implica che il destinatario abbia effettivamente letto o aperto il messaggio.

Nel caso di invio di una PEC (ad esempio, un Bando del tipo “Clic Day”) presso un ufficio pubblico, la data e l’ora di arrivo presso l’indirizzo dell’ente pubblico  (Art. 3 DPR 11 febbraio 2005, n. 68 ) sarà la data e l’ora in cui il server del mittente ha preso in carico il messaggio da inviare. La ricevuta di consegna è solitamente considerata come prova che il messaggio è stato consegnato con successo al server del destinatario ma la data e l’ora di riferimento di arrivo è quella comunicata dal server del mittente.

Si raccomanda di conservare entrambe le ricevute (Accettazione e Consegna) perché costituiranno prove legali.

Mercato energia elettrica: significato di PUN

Nel mercato dell’energia elettrica in Italia, PUN è l’acronimo di “Prezzo Unico Nazionale.” In inglese, è tradotto come “Single National Price” o “Uniform National Price.” Il PUN rappresenta il prezzo unico al megawattora (MWh) dell’energia elettrica nel mercato all’ingrosso, ed è calcolato sulla base delle offerte e delle domande di energia elettrica provenienti dai diversi produttori e distributori.

Il PUN è un indicatore importante nel mercato dell’energia elettrica in Italia perché influisce sul prezzo dell’energia elettrica per i consumatori finali e per le imprese. Cambiamenti nel PUN possono essere causati da vari fattori, come la disponibilità delle risorse energetiche, la domanda di elettricità, i prezzi delle materie prime e altri fattori economici.

Monitorare il PUN è essenziale per i partecipanti del mercato energetico, come produttori, distributori e fornitori, poiché influisce sulle loro strategie di acquisto e vendita di energia elettrica. Inoltre, le autorità di regolamentazione utilizzano il PUN per garantire un funzionamento efficiente e competitivo del mercato elettrico.

Dati di sintesi MPE-MGP – riepilogo

Inflazione USA in discesa a giugno 2023: +3,0%

Undicesima discesa consecutiva dell’inflazione USA

Discesa iniziata a luglio 2022 quando il valore passo dal 9,1% di giugno all’8,5%. Un valore così basso non si vedeva da marzo 2021 quando l’inflazione annua era del 2,6%.

 

Il commento dell’istituto di statistica USA

L’aumento mensile rispetto a maggio scorso è stato dello 0,3% quello annuale come già detto del 3%. L’indice per il riparo è stato il maggior contributore all’aumento mensile di tutte le voci.

Impatta per oltre il 70 per cento dell’incremento, cui contribuisce anche l’indice delle assicurazioni auto.
L’indice alimentare è aumentato dello 0,1% a giugno dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente. L’indice del cibo da asporto è rimasto invariato nel mese mentre mangiare  fuori casa è salito
0,4 per cento a giugno.

L’indice energetico è salito dello 0,6% a giugno a maggio era uguale a -3,6%.

L’indice per tutti gli articoli meno cibo ed energia è aumentato dello 0,2 per cento a giugno. Gli indici che sono aumentati a giugno includono riparo, motore
assicurazione del veicolo, abbigliamento, attività ricreative e cura della persona. Gli indici delle tariffe aeree,
la comunicazione, le auto e i camion usati, l’arredamento e le operazioni domestiche erano tra questi
che è diminuito nel corso del mese.

Per quanto concerne  l’indice complessivo meno l’indice alimentare ed energetico è aumentato del 4,8% negli ultimi 12 mesi. L’indice energetico è diminuito del 16,7% nell’anno e l’indice alimentare è aumentato del 5,7 per cento nell’ultimo anno.

Consulta la serie storica dei dati dell’inflazione USA

Stima inflazione Area euro maggio 2023: +6,1%

L’inflazione annua dell’area dell’euro dovrebbe essere del 6,1% a maggio 2023, in calo rispetto al 7,0% di aprile 2023. Tra aprile e maggio la variazione stimata è nulla a differenza dello scorso mese che era stata +0,6%.

L’energia nell’Area euro registra un -1,7%

Guardando alle principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, Eurostat stima che cibo, alcol e tabacco registreranno il tasso annuo più elevato a maggio (12,5%, rispetto al 13,5% di aprile), seguiti dai beni industriali non energetici (5,8%, rispetto al 6,2% ad aprile), servizi (5,0%, rispetto al 5,2% di aprile) ed energia (-1,7%, rispetto al 2,4% di aprile).

Inflazione Area Euro da Gennaio 2022 a Maggio 2023(Stima)

Periodo Inflazione annua Inflazione mensile
Aprile-2022  Aprile-2023 7,00% 0,60%
Maggio-2022  Maggio-2023 6,00% 0,0%
Marzo-2022  Marzo-2023 6,90% 0,90%
Febbraio-2022  Febbraio-2023 8,50% 0,80%
Gennaio-2022  Gennaio-2023 8,60% -0,20%
Dicembre-2021  Dicembre-2022 9,20% -0,40%
Novembre-2021  Novembre-2022 10,10% -0,10%
Ottobre-2021  Ottobre-2022 10,60% 1,50%
Settembre-2021  Settembre-2022 9,90% 1,20%
Agosto-2021  Agosto-2022 9,10% 0,60%
Luglio-2021  Luglio-2022 8,90% 0,10%
Giugno-2021  Giugno-2022 8,60% 0,80%
Maggio-2021  Maggio-2022 8,10% 0,80%
Aprile-2021  Aprile-2022 7,40% 0,60%
Marzo-2021  Marzo-2022 7,40% 2,40%
Febbraio-2021  Febbraio-2022 5,90% 0,90%
Gennaio-2021  Gennaio-2022 5,10% 0,30%

Ad aprile 2023 l’inflazione in Italia riparte: +8,2%

Ad aprile 2023 l’inflazione in Italia in aumento dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua

A marzo scorso  in Italia il dato annuo era stato +7,6% mentre la stima preliminare per aprile fu dell’ 8,3%.

N Periodo Var.% mese Var% anno
1 Aprile 2023 0,4% 8,2%
2 Marzo 2023 -0,4% 7,6%
3 Febbraio 2023 0,2% 9,1%
4 Gennaio 2023 0,1% 10%
5 Dicembre 2022 0,3% 11,6%
6 Novembre 2022 0,5% 11,8%
7 Settembre 2022 8,9% 0,3%
8 Agosto 2022 0,8% 8,4%
9 Luglio 2022 0,4% 7,9%
10 Giugno 2022 1,2% 8%
11 Maggio 2022 0,8% 6,8%
12 Maggio 2022 0,8% 6,8%
13 Aprile 2022 -0,1% 6%

Ad aprile 2023, l’indice dell’inflazione è aumentato principalmente a causa di un nuovo rialzo dei prezzi dei Beni Energetici non regolamentati, i quali hanno seguito un andamento in crescita mensile del 2,3% rispetto al calo del -3,9% registrato ad aprile 2022. Questo evidenzia una forte correlazione tra l’aumento dei prezzi e quello degli energetici, che rappresentano una voce di costo fondamentale per molte attività.Pompa di benzina

Tuttavia, nel settore alimentare, si è registrato un rallentamento della crescita dei prezzi dei prodotti lavorati e non lavorati, contribuendo a moderare l’inflazione di fondo, che si attesta attualmente al +6,2%. Inoltre, si nota una decelerazione sulla tendenza annuale dei prezzi del “carrello della spesa”, scesi al +11,6%.

In sintesi, l’aumento dei prezzi dei Beni Energetici non regolamentati rappresenta la principale causa dell’attuale inflazione, mentre nel settore alimentare si registra un rallentamento della crescita dei prezzi, il che contribuisce a moderare l’indice di inflazione.

Confronto inflazione e prezzo del gasolio autotrazione

Il prezzo del gasolio dal 1996 al 2023 confrontato con l’inflazione

L’aumento dei prezzi dei carburanti causa l’inflazione?

Confronto prezzo gasolio e inflazione Italia gennaio 1996-marzo 2023
Confronto prezzo gasolio e inflazione Italia gennaio 1996-marzo 2023

Il grafico e i dati del prezzo del gasolio e dell’inflazione in Italia affiancati evidenziano un andamento più o meno simile tra prezzo del gasolio e inflazione. Si nota come l’aumento dell’inflazione si verifichi con un ritardo di circa un mese dall’aumento del gasolio.

Solo nel periodo che va da aprile 2004 a aprile 2006 c’è una divergenza dei dati: il gasolio sale e l’inflazione, al contrario, è in netta discesa.

Dal 2006 al 2023 si evidenzia tra le due serie di dati una forte e decisa correlazione, e ciò fa pensare che il prezzo del gasolio sia molto influente sull’inflazione.

Questa potrebbe sembrare una riflessione ovvia, ma a volte l’ovvietà sfugge.

Al lettore lasciamo le dovute osservazioni.

 

Potrebbe essere utile sullo stesso argomento consultare:

La crisi energetica nel 1973

Sotto il grafico dell’inflazione in Italia dal 1965 al 1975. Si noti il picco raggiunto a novembre 1974 con 25,2%. Nello stesso periodo il Tasso ufficiale di sconto fissato dalla Banca d’Italia era dell’8% e raggiunse il massimo del 19% nel 1981.

Grafico inflazione Italia 1965-1975
Grafico inflazione Italia 1965-1975

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  10. Torna sulla pagina di ChatGPT clic su Try ChatGPT e …buon lavoro su ChatGPT.

Potrebbe tornare utile sapere

VPN: cos’è, come funziona e a cosa serve una Virtual Private Network

Rallenta l’inflazione in Italia a febbraio 2023:+9,1%

Quello di febbraio con 9,1% è il valore più basso registrato da ottobre 2022

Nel mese di febbraio 2023 l’inflazione registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, da +10,0% nel mese precedente.

Inflazione: carrello della spesa in aumento a Febbraio 2023

La stima preliminare era stata uguale a 0,3% quella mensile e 9,2% il dato annuale.

 

La tabella con le ultime tredici rilevazioni dell’inflazione

N Periodo Var.% mese Var% anno
1 Febbraio 2023 0,2% 9,1%
2 Gennaio 2023 0,1% 10%
3 Dicembre 2022 0,3% 11,6%
4 Novembre 2022 0,5% 11,8%
5 Settembre 2022 8,9% 0,3%
6 Agosto 2022 0,8% 8,4%
7 Luglio 2022 0,4% 7,9%
8 Giugno 2022 1,2% 8%
9 Maggio 2022 0,8% 6,8%
10 Maggio 2022 0,8% 6,8%
11 Aprile 2022 -0,1% 6%
12 Marzo 2022 1% 6,5%
13 Febbraio 2022 0,9% 5,7%

La flessione, precisa l’Istat, è frutto dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Tuttavia, ancora al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari, lavorati e non, dei Tabacchi e dei Servizi, quasi tutti in accelerazione tendenziale.

Come conseguenza di tali andamenti, si accentua la crescita su base annua della componente di fondo (+6,3%) e quella del cosiddetto “carrello della spesa”, che risale a +12,7%, dopo il rallentamento osservato a gennaio.

Anche per l’indice FOI, utile per le rivalutazioni monetarie c’è stata una discesa decisa: +8,9% rispetto al 9,8 di gennaio scorso.

Potrebbe essere utile sullo stesso argomento consultare l’inflazione media in Italia e il Calcolatore dell’inflazione