Stima inflazione Aprile 2023: 8,3% dal 7,6% di marzo scorso
L’Istat comunica che ad aprile 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Il mese scorso il dato era stato -0,4% e 7,6% come dato mensile e annuo.
L’accelerazione dell’inflazione ad aprile si deve principalmente all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%) e, in misura minore, a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,7%) e dei Servizi vari (da +2,5% a +2,9%).
Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -20,3% a -26,4%) e dal rallentamento di quelli degli Alimentari lavorati (da +15,3% a +14,7%), degli Alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%).
Quali sono i Beni energetici regolamentati e non regolamentati?
Beni energetici (Energia): includono i beni energetici regolamentati e quelli non regolamentati;
Beni energetici regolamentati: includono le tariffe per l’energia elettrica mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico;
Beni energetici non regolamentati: comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l’energia elettrica mercato libero;
L’inflazione di fondo è un’indicazione dell’inflazione che esclude i prezzi di alcuni beni e servizi volatili, come l’energia e gli alimentari freschi. Questo tipo di inflazione fornisce una visione più precisa delle tendenze sottostanti dell’inflazione, poiché i prezzi di questi beni possono variare molto nel breve termine a causa di fattori esterni come le condizioni meteorologiche o le fluttuazioni dei prezzi del petrolio.
In altre parole, l’inflazione di fondo misura l’aumento dei prezzi senza comprendere gli energetici e gli alimentari freschi.
Questo tipo di inflazione può fornire agli economisti informazioni importanti per distinguere aumenti o diminuzioni persistenti dei prezzi rispetto a fluttuazioni temporanee.
Il prezzo del gasolio dal 1996 al 2023 confrontato con l’inflazione
L’aumento dei prezzi dei carburanti causa l’inflazione?
Confronto prezzo gasolio e inflazione Italia gennaio 1996-marzo 2023
Il grafico e i dati del prezzo del gasolio e dell’inflazione in Italia affiancati evidenziano un andamento più o meno simile tra prezzo del gasolio e inflazione. Si nota come l’aumento dell’inflazione si verifichi con un ritardo di circa un mese dall’aumento del gasolio.
Solo nel periodo che va da aprile 2004 a aprile 2006 c’è una divergenza dei dati: il gasolio sale e l’inflazione, al contrario, è in netta discesa.
Dal 2006 al 2023 si evidenzia tra le due serie di dati una forte e decisa correlazione, e ciò fa pensare che il prezzo del gasolio sia molto influente sull’inflazione.
Questa potrebbe sembrare una riflessione ovvia, ma a volte l’ovvietà sfugge.
Al lettore lasciamo le dovute osservazioni.
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Inflazione Area euro a marzo 2023 scende al 6,9% , lo scorso mese era stato 8,5%
L’inflazione annua nell’Area euro nel mese di Marzo 2023 è risultata pari a 6,9% confermando la stima e in calo rispetto all’8,5% dello scorso mese di Febbraio.
Sempre a Marzo 2023 l’inflazione mensile rispetto al mese precedente (Febbraio 2023 ) registra una variazione uguale a 0,9%; a Febbraio 2023 era stata del 0,8%.
L’inflazione media per l’anno 2023 è uguale a 8%. Lo scorso anno fu del 8,3%
L’inflazione biennale rispetto a Marzo 2021 è risultata uguale a 14,8%, un anno fa a Marzo 2022 il dato era 7,4%.
I tassi annuali più bassi nell’Area euro sono stati rilevati in Lussemburgo (2,9%), Spagna (3,1%) e Paesi Bassi (4,5%). I tassi annuali più elevati sono stati registrati in Ungheria (25,6%), Lettonia (17,2%) e Cechia (16,5%). Paragonato a febbraio, l’inflazione annua è scesa in venticinque Stati membri ed è aumentata in due.
A marzo, il contributo maggiore al tasso di inflazione annuo dell’area dell’euro è venuto da generi alimentari, alcolici e tabacco , seguiti da servizi , beni industriali non energetici (+1,71 pp) ed energia.
Il trend dell’inflazione nell’Area Euro conferma il trend generale in quasi in tutti i paesi dell’Area, come specificato sopra ma in particolare si inizia a vedere il peso del cambio di passo sugli interessi imposti nei mesi scorso dalla BCE.
In definitiva la strategia di politica monetaria della BCE sta avendo i suoi frutti
Confronto dell’inflazione tra AREA Euro e US
Abbiamo confrontato i dati dell’inflazione tra Area Euro e US e ne è venuto fuori un grafico molto interessante. Quello che si evidenzia è che viene all’occhio è l’anticipo sia dell’innalzamento dell’inflazione negli USA e sia della diminuzione rispetto all’Area Euro. Verrebbe da pensare che forse sarebbe il caso di “guardare gli States” per capire cosa succederà da noi in Europa.
A marzo 2023 si registra la quarta discesa consecutiva dell’inflazione
Inflazione marzo 2023
In Italia il dato dell’inflazione scende per la quarta volta consecutiva. A marzo 2023 +7,6% in un anno e una diminuzione mensile uguale a -0,4%. La variazione mensile registrata a marzo con -0,4% rispetto a febbraio, è la discesa maggiore rispetto al mese precedente mai registrata da ottobre 2020, a settembre 2020 si arrivò a -0,7%.
Il rientro dell’inflazione, come precisano dall’Istat è spinto dalla dinamica dei prezzi dei Beni Energetici in netto calo: -8,9% rispetto a febbraio scorso e +5,5% rispetto all’anno precedente. I Beni alimentari ancora su; rispetto a febbraio +0,9% e 12,9% rispetto a marzo dello scorso anno.
Di seguito il prospetto (fonte ISTAT) per tipologia di prodotto con tutte le variazioni percentuali.
INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Dalla tabella emerge nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei Beni alimentari non lavorati e dei Servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. Dopo la progressione che ha caratterizzato il 2022, l’inflazione di fondo si stabilizza al +6,3%.
Il carrello della spesa?
I prezzi del “carrello della spesa” rallentano su base tendenziale, scendendo a +12,6%.
Indice FOI per le rivalutazioni monetarie a Marzo 2023
L’indice FOI utile per adeguare periodicamente i valori monetari come per esempio il canone di affitto o l’assegno dovuti al coniuge separato a Marzo 2023 segna un aumento annuo del 7,4% e una diminuzione rispetto a febbraio scorso uguale a -0,4%. Rispetto allo stesso periodo di due anni precedenti +14,2%.
La banca centrale ha cercato di riportare sotto controllo gli aumenti dei prezzi per poco più di un anno, alzando i tassi di interesse a quasi il 5% da quasi zero fino a marzo 2022.
La FED ora sta valutando come funzionano i loro cambiamenti politici e cercano di valutare quanto altro devono fare per garantire che gli aumenti dei prezzi siano completamente sotto controllo.
Ci sarà un ulteriore inasprimento dei tassi? Lo vedremo nelle prossime settimane.
L’inflazione negli USA si sta moderando dopo aver raggiunto il picco a giugno 2022 con 9,1%. Questa è stata la nona discesa consecutiva.
Da sottolineare che a marzo 2020 eravamo a 0,1% !
Entrando nel dettaglio dei dati diffusi oggi dal Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti si evidenzia un netto calo degli energetici diminui del 3,5% nel corso del mese. Anche gli altri principali indici delle componenti energetiche sono diminuiti.
L’indice del cibo è rimasto invariato a marzo con l’indice del cibo da asporto in calo dello 0,3%.
Gli indici che sono aumentati a marzo includono rifugi, assicurazioni autoveicoli, tariffe aeree, mobili e operazioni domestiche e veicoli nuovi. L’indice per le cure mediche e l’indice per auto usate e autocarri sono tra quelli che sono diminuiti nel corso del mese.
L’inflazione è l’aumento generale dei prezzi dei beni e dei servizi in un’ economia. Ciò significa che, nel tempo, lo stesso importo di denaro può acquistare meno beni e servizi rispetto a prima a causa dell’aumento dei prezzi.
L’inflazione avvantaggia i debitori, vale a dire coloro che hanno preso in prestito denaro, perché il valore reale del loro debito diminuisce nel tempo.
Quando una persona o un’azienda prende in prestito denaro, di solito si impegna a restituire una somma di denaro specifica in futuro. Questo importo, tuttavia, vale meno in termini di potere d’acquisto se l’inflazione aumenta nel frattempo. Vediamo perché.
Supponiamo che un’azienda abbia preso in prestito 100.000 euro e che l’inflazione sia del 2% all’anno. Dopo un anno, l’azienda deve ancora restituire 100.000 euro, ma quegli stessi 100.000 euro ora possono acquistare solo il 98% di ciò che potevano acquistare un anno prima a causa dell’aumento dei prezzi. In questo modo, l’azienda ha effettivamente beneficiato di un tasso di interesse negativo del 2%, poiché la somma che deve restituire vale meno in termini di potere d’acquisto rispetto a quando ha preso in prestito i soldi.
Pertanto, quando l’inflazione aumenta, i debitori possono beneficiare della diminuzione del valore reale del loro debito nel tempo, poiché la somma che devono restituire vale meno in termini di potere d’acquisto. Al contrario, i creditori, come i risparmiatori o le banche, subiscono una perdita di potere d’acquisto poiché il valore reale del denaro che hanno prestato diminuisce con l’aumento dell’inflazione.
I perdenti con inflazione alta: risparmiatori e Banche
Se un risparmiatore ha risparmiato € 10.000 a un tasso di interesse del 2% e l’inflazione come quella Italiana nel 2022 in Italia uguale all’8,1% il valore effettivo del suo denaro diminuirà nel tempo. Ciò significa che il potere d’acquisto dei suoi risparmi diminuirà a causa dell’aumento dei prezzi. Guadagnerà il 2% di interesse ma perderà una fetta ampia del di circa 6% a causa dell’aumento dei prezzi.
In sintesi, l’inflazione avvantaggia i debitori perché diminuisce il valore effettivo del loro debito nel tempo, mentre penalizza i creditori perché diminuisce il valore effettivo del loro denaro nel tempo.
Quali strategie applicare in periodi di alta inflazione
A marzo 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,3% su base mensile e un aumento del 7,7% su base annua, da +9,1% del mese precedente.
Era da Settembre 2020 (-0,7%) che non si registrava una diminuzione mensile così forte. Qui i dati
N
Periodo
Var.%
mese
Var%
anno
1
Marzo 2023 (STIMA)
-0,3%
7,7%
2
Febbraio 2023
0,3%
9,2%
3
Gennaio 2023
0,2%
10,1%
4
Dicembre 2022
0,3%
11,6%
5
Novembre 2022
0,5%
11,8%
6
Ottobre 2022
3,4%
11,9%
7
Settembre 2022
0,3%
8,9%
8
Settembre 2022
0,3%
8,9%
9
Agosto 2022
0,8%
8,4%
10
Luglio 2022
0,4%
7,9%
11
Giugno 2022
1,2%
8%
12
Maggio 2022
0,9%
6,9%
13
Aprile 2022
0,2%
6,2%
L’Istat precisa nel comunicato diramato in data odierna che – il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, alla decelerazione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei Beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei Tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%).
Prosegue quindi la fase di rapido rientro dell’inflazione (scesa a +7,7%), guidata dalla dinamica dei prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale). Continuano, di contro, le tensioni al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari non lavorati, dei Tabacchi e dei Servizi, che portano a una nuova accelerazione dell’inflazione di fondo (salita a +6,4%), la cui dinamica tuttavia sembra perdere lo slancio che aveva contraddistinto i mesi precedenti. Infine, i prezzi del “carrello della spesa” rimangono stabili su base tendenziale a +12,7%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) segna un +0,8% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e del 8,2% su base annua (in netto rallentamento da +9,8% di gennaio).
Da sottolineare che anche la stima dell’inflazione in Area Euro che ha registrato un netto calo nel mese di marzo 2023 rispetto al dato precedente: +6,9% rispetto al dato di Febbraio scorso del 8,5%
L’inflazione da marzo 2013 a marzo 2023 (stima) nell’Area Euro
L’inflazione USA registra l’ottava discesa consecutiva:+6,0%
L’inflazione mensile rispetto a Gennaio scorso è aumentata dello 0,4% a febbraio su base stagionale, dopo un aumento dello 0,5% a gennaio.
L’indice per l’alloggio è stato il maggior contributore all’aumento mensile di tutti gli articoli, rappresentando oltre il 70% dell’aumento, con gli indici per il cibo, il tempo libero e l’arredamento domestico.
L’indice per il cibo è aumentato dello 0,4% nel mese, con l’indice per il cibo portato a casa in aumento dello 0,3%.
Come si noterà dai dati elencati in tabella e dal grafico, il dato di febbraio 2023 ( 6,0%) è stato il minimo aumento di 12 mesi da settembre 2021. l’indice per il cibo è aumentato del 9,5% nell’ultimo anno.
Quale sarà il dato di Marzo 2023 se dovesse essere confermata la variazione mensile di febbraio 2023?
Se l’aumento mensile sarà uguale a 0,4% l’inflazione US a marzo 2023 potrebbe essere uguale a 4,8%.
Ecco la tabella con la previsione di marzo 2023.
Stima inflazione a Febbraio 2023 +0,3% mensile e +9,2% annua
L’ISTAT ha precisato che il rallentamento del tasso di inflazione è dovuto principalmente alla diminuzione dei prezzi dei beni energetici regolamentati e alla riduzione della crescita dei prezzi degli energetici non regolamentati. Tuttavia, questa diminuzione è stata solo parzialmente compensata dall’aumento dei prezzi degli alimentari, sia lavorati che non lavorati, dei tabacchi, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti.
La stima annua dell’inflazione per Febbraio 2023 uguale a 10%
La stima dell’inflazione (indice NIC con tabacchi) per Febbraio 2023 comunicata dall’Istat il 02/03/2023 è uguale a 0,3% come variazione mensile e 9,2% come variazione annuale. Puoi calcolare gli aggiornamenti di un importo per le percentuali sopradette tramite Calcolo aumento o diminuzione percentuale.
La stima dell’inflazione per il periodo precedente (Gennaio 2023) fu 0,2% come variazione mensile e 10,1% come variazione annuale.
Il dato ufficiale dell’inflazione a Gennaio 2023 è stato del 10% e 0,1% quello mensile.
Tabella ultimi dati inflazione
Periodo
Inflazione
annua
Febbraio 2023
9,2% (STIMA)
Gennaio 2023
10,0%
Dicembre 2022
11,6%
Novembre 2022
11,8%
Ottobre 2022
11,8%
Settembre 2022
8,9%
Agosto 2022
8,4%
Luglio 2022
7,9%
Giugno 2022
8,0%
Maggio 2022
6,8%
Aprile 2022
6,0%
Marzo 2022
6,5%
Febbraio 2022
5,7%
Stima Febbraio 2023 indici FOI senza tabacchi) per aggiornare canone affitto o assegno
Nel periodo Febbraio 2023 la variazione annua (Indici FOI senza tabacchi) per aggiornare il canone d’affitto o l’assegno dovuto al coniuge separato, se segue l’aumento del NIC con tabacchi (+0,3% mensile) potrebbe risultare pari al 9% rispetto a febbraio 2022.
A gennaio 2023 con + 10% si verifica la terza flessione del tasso di inflazione
Il carrello della spesa
Discesa dell’inflazione i Italia iniziata nel mese di novembre 2022.
A cosa si deve questa discesa?
L’Istat precisa che la causa principale è il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -12,0%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,3%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni durevoli (da +6,4% a +6,8%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,7%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
Da precisare che la stima per gennaio era stata superiore al dato definitivo:10,1%
A gennaio, l’inflazione evidenzia un netto rallentamento. Come già sottolineato la discesa risente dell’andamento delle componenti più volati dell’indice dei prezzi al consumo, fortemente condizionato dall’inversione di tendenza dei Beni energetici regolamentati (-12,0% su base annua).
Restano diffuse, tuttavia, le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali:
alimentari lavorati
gli altri beni (durevoli e non durevoli)
servizi dell’abitazione
che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo.
N
Periodo
Var.% mese
Var% anno
1
Gennaio 2023
0,1%
10%
2
Dicembre 2022
0,3%
11,6%
3
Novembre 2022
0,5%
11,8%
4
Settembre 2022
8,9%
0,3%
5
Agosto 2022
0,8%
8,4%
6
Luglio 2022
0,4%
7,9%
7
Giugno 2022
1,2%
8%
8
Maggio 2022
0,8%
6,8%
9
Maggio 2022
0,8%
6,8%
10
Aprile 2022
-0,1%
6%
11
Marzo 2022
1%
6,5%
12
Febbraio 2022
0,9%
5,7%
13
Gennaio 2022
1,6%
4,8%
14
Dicembre 2021
0,4%
3,9%
15
Novembre 2021
0,6%
3,7%
16
Ottobre 2021
0,7%
3%
17
Settembre 2021
-0,2%
2,5%
18
Agosto 2021
0,4%
2%
19
Luglio 2021
0,5%
1,9%
20
Giugno 2021
0,1%
1,3%
21
Maggio 2021
0%
1,3%
22
Aprile 2021
0,4%
1,1%
23
Marzo 2021
0,3%
0,8%
24
Febbraio 2021
0,1%
0,6%
25
Gennaio 2021
0,7%
0,4%
26
Dicembre 2020
0,2%
-0,2%
27
Novembre 2020
-0,1%
-0,2%
28
Ottobre 2020
0,2%
-0,3%
Ipotesi inflazione Italia per Febbraio 2023
A Febbraio 2023 con un aumento mensile uguale a quello ottenuto nel mese di Febbraio 2023 uguale a 0,1%, il valore dell’inflazione potrebbe essere uguale a 9,1%.
La tabella completa con la previsione annuale dell’inflazione.
A gennaio 2023 è 6,4%. Lo scorso dicembre il dato annuo era 6,5%
Inflazione USA Gennaio 2023- Home page NYT
La notizia sull’inflazione USA di gennaio potrebbe sembrare un dato positivo. Se l’obiettivo dei governi e delle banche centrali americane ed europee era quello di far scendere l’inflazione sembrerebbe che l’obiettivo sarebbe vicino o comunque sia sulla giusta strada. Il grafico lo evidenzia.
La nota stonata è l’aumento rispetto a dicembre scorso che è stato uguale a 0,5% superiore a quello di dicembre e a quello di novembre rispettivamente dello 0,1 e 0,2%.
La tabella qui di seguito il trend dei soli aumenti mensili da luglio scorso ad oggi
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
0.0
0.2
0.4
0,5
0.2
0.1
0,5
L’inflazione negli USA ha avuto il suo picco a giugno 2022 con 9,1% e dopo sei discese consecutiva oggi vale (gennaio 2023) 6,4%. Da sottolineare che questo è il valore più basso da ottobre 2021 quando l’inflazione segnava il valore di 6,2%.
Tabella dei annuali e mensili dell’inflazione USA da Gennaio 2022 – Gennaio 2023
L’indice per il riparo è stato di gran lunga il contributo maggiore all’aumento mensile di tutti gli articoli, rappresentando quasi la metà dell’aumento mensile di tutti gli articoli, con il contributo anche degli indici per cibo, benzina e gas naturale.
L’indice del cibo è aumentato dello 0,5% nel corso del mese, con l’indice del cibo da asporto in aumento dello 0,4%.
L’indice energetico è aumentato del 2,0% durante il mese poiché tutti i principali indici dei componenti energetici sono aumentati durante il mese.
L’indice per tutti gli articoli meno cibo ed energia è aumentato dello 0,4% a gennaio. Le categorie che sono aumentate a gennaio includono gli indici di ricovero, assicurazione autoveicoli, ricreazione, abbigliamento e mobili per la casa e operazioni.
Gli indici per auto e camion usati, cure mediche e tariffe aeree erano tra quelli che sono diminuiti nel corso del mese.
L’indice energetico è aumentato dell’8,7% per il 12 mesi terminanti a gennaio e l’indice alimentare è aumentato del 10,1% nell’ultimo anno.
Previsione inflazione US per Febbraio 2023
Nell’ipotesi che il dato mensile +0,5% dovesse essere riconfermato anche a febbraio prossimo ci sarà un netto calo dell’inflazione annua che passera dall’attuale 6,4% al 5,6%
Immagina che tu abbia una borsa piena di soldi. Con questi soldi, puoi comprare le cose di cui hai bisogno, come caramelle, gelati, giocattoli o vestiti. Cosa succede se i prezzi delle cose che vuoi comprare aumentano? Questo significa che per comprare lo stesso numero di cose, devi avere più soldi nella tua borsa. Questo aumento dei prezzi è chiamato inflazione.
L’inflazione è un fenomeno che accade quando c’è troppo denaro in circolazione e non c’è abbastanza di quelle cose che la gente vuole comprare. Quando c’è troppo denaro, i prezzi delle cose che compriamo diventano più alti.
Mio papà dice che l’inflazione aumenta perché aumenta il prezzo del carburante. È vero?
Sì, a volte l’aumento del prezzo del carburante (come la benzina) può essere una delle cause dell’inflazione. Questo accade perché il costo del trasportare le merci aumenta, quindi i prezzi di molti prodotti aumentano.
Ma ci sono anche altre cause di inflazione, come l’aumento della domanda per un determinato prodotto o servizio, l’aumento dei costi per produrre questi prodotti o servizi, o la scarsità di alcune risorse importanti.
In ogni caso, l’inflazione significa che i prezzi delle cose che compriamo aumentano, il che significa che i tuoi soldi in borsetta valgono meno. È importante essere consapevoli dell’inflazione e capire come influisce sul valore dei soldi che abbiamo.
Quali sono i cibi che hanno subito un aumento maggiore negli ultimi anni?
Un tool fantastico prodotto da Eurostat per monitorare il prezzo degli alimenti in Area euro nel tempo.
Cosa permette di fare questo Food price monitoring tool?
La nostra necessità potrebbe essere quella di controllare come sia cambiato nel tempo il prezzo del pane o delle uova in Italia e poi confrontarlo con quello rilevato nell’Area Euro o ancora con il prezzo rilevato in Germania o Francia. Tutto questo è possibile tramite questo tool Food price monitoring tool Price trends along the food supply chain