08 novembre 2007 - ore 5:00 PM - Francoforte
La Bce ha mantenuto invariato al 4% il tasso di rifinanzimento dell'Eurozona su uno scenario, a forte rischio inflazionistico, dominato da un greggio vicino ai 100 dollari al barile e da forti aumenti di altre materie prime, primi fra tutti i prodotti agricoli, mentre la crescita, pur restando su basi favorevoli, deve fare i conti con il supereuro e con le conseguenze, ancora poco chiare per l'economia reale del Vecchio Continente, della crisi del credito.
Si tratta del quinto mese consecutivo di pausa nella manovra restrittiva sul credito avviata dalla Bce nel dicembre 2005 con la quale, fino a giugno di quest'anno, ha aumentato il tasso di rifinanziamento in otto tappe per un totale di 200 punti base, per poi arrestarsi di fronte alla crisi dei mercati esplosa il 9 agosto. Nella conferenza stampa tenuta dopo la riunione del Consiglio direttivo, il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha spiegato che "quello che stiamo vedendo in queste settimane conferma la nostra assoluta determinazione a mantenere stabili le attese di inflazione". Sembra questa, piu' che il dato effettivo sull'inflazione, la bussola che guida al momento i 19 membri del Consiglio dell'Eurotower.
L'allerta suonata dalla Bce e' chiara: l'inflazione complessiva restera' superiore "in modo consistente" alla barra del 2% per diversi mesi a causa del confronto con l'anno scorso, quando i prezzi dell'energia erano in discesa, ma questo fenomeno, maggiorato, ha detto Trichet, di un altro 0,2-0,3% dalla fiammata di queste ultime settimane, "deve assolutamente restare transitorio e noi faremo in modo che sia cosi'".
Anche se il dato sull'inflazione di ottobre (2,6% annuo, un nuovo massimo dal 2005) e' "preoccupante", ha detto Trichet, nondimeno la stima dell'Eurotower resta di una "moderazione" nel corso del 2008.
Fino ad allora e fino a che non si sara' valutato "sulla base di dati supplementari" il vero impatto della crisi finanziaria sull'economia reale dell'Eurozona, la Bce "non tollerera' effetti secondari su salari e prezzi" e "un disallineamento delle attese inflazionistiche".
"La nostra prima responsabilita' - ha ribadito Trichet - che e' anche prevista dal nostro mandato, e' di garantire la stabilita' dei prezzi e di farlo in modo credibile" e questo "e' anche il compito che dobbiamo svolgere nei confronti dei cittadini europei".
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