In questa prima parte stefano fiaschi ci parlerà del tfr: cos’è e che cosa prevede la riforma.
Il tfr è il “trattamento di fine rapporto” non è altro che una parte di salario che non viene ceduto al lavoratore mensilmente, ma trattenuto dall’azienda, che lo investe per poi liquidarlo al dipendente, sotto forma di capitale, al termine del rapporto di lavoro (licenziamento, dimissioni o pensionamento). questo precedentemente la riforma.
cosa prevede la riforma?
Prima di tutto c’è da dire che la riforma riguarda solo il tfr da maturare, per quello già maturato non cambierà nulla rispetto a quanto detto sopra. per il tfr da maturare la riforma apre nuove prospettive, i dipendenti ora potranno decidere che cosa fare del proprio tfr scegliendo tra varie opzioni. differenzia inoltre le imprese con più di 50 dipendenti da quelle con meno di 50 per quanto riguarda il caso in cui il dipendente decidesse di mantenere il proprio tfr allo stato attuale.
Le opzioni che i dipendenti possono scegliere per quella che viene definita liquidazione sono quattro:
Nel caso il dipendente, al 30 giugno 2007, non si fosse espresso in merito, il suo tfr da maturare verrebbe trasferito automaticamente ad un fondo di categoria scelto dall’impresa in accordo con in sindacati, nell’ulteriore caso in cui l’impresa non avesse stipulato alcun contratto in merito, il tfr verrebbe trasferito al fondo dell’inps
nella prossima puntata cercherò di approfondire l’argomento, valutando le varie opzioni e considerando diverse tipologie di lavoratori (precari, a tempo indeterminato, giovani, vicini al pensionamento, etc.)