Fondo monetario internazionale - Crescita nel MONDO

CRESCITA E' SOLIDA MA LA STABILITA' NON E' SCONTATA

 Roma, 10 ott. -(AGI)

La crescita economica mondiale negli ultimi anni si e' dimostrata solida e resistente agli shock, "nondimeno", avverte il Fondo monetario internazionale nei "capitoli analitici" del World economic outlook, "la stabilita' futura non deve essere data per scontata". I tecnici di Washington invitano a non abbassare la guardia.

 "Le recenti turbolenze sui mercati finanziari globali", si legge nel Rapporto, "mettono bene in evidenza che per conservare l'espansione i politici devono identificare e adattarsi ai nuovi rischi e alle nuove sfide che si presentano nel sistema economico globale".

Insomma, "e' cruciale che l'attuale prolungata fase di crescita non provochi una sorta di autocompiacimento".

L'analisi del Fondo suggerisce che il boom, simile per durata e intensita' a quello degli anni Sessanta ma meglio distribuito tra le varie regioni del Globo, ha origini ben precise e deriva innanzitutto da politiche monetarie e di bilancio "migliori" rispetto al passato.

Cio' non significa pero' che il sentiero di crescita dell'economia sia acquisito per sempre: "Il processo di globalizzazione commerciale e finanziaria", sottolinea l'Fmi, "ha generato nuovi rischi e nuove vulnerabilita'". E tra le possibili debolezze, il Fondo cita le maggiori disuguaglianze nella distribuzione del reddito che si registrano in quasi tutti i Paesi, con la sola eccezione di quelli piu' poveri. Secondo lo studio, sono stati "gli avanzamenti tecnologici" la maggior fonte di ineguaglianza negli ultimi due decenni.

Le nuove tecnologie hanno progressivamente eroso i redditi dei lavoratori meno qualificati.

 "Un ruolo importante", inoltre, e' stato giocato "pure dall'aumentata globalizzazione finanziaria e dagli investimenti esteri diretti in particolare. A differenza di quanto comunemente ritenuto", osserva il Rapporto, "l'accresciuta globalizzazione dei commerci ha invece ridotto le diseguaglianze".

La sfida ora e' "assicurare che i guadagni che derivano dalla globalizzazione e dagli avanzamenti tecnologici siano distribuiti in maniera piu' ampia all'interno della popolazione".

E per raggiungere questo obiettivo, conclude il Fondo, sono necessarie almeno tre linee di intervento: riforme per rafforzare l'istruzione e la professionalita' dei lavoratori, politiche che aiutino l'accesso al credito dei piu' poveri, un'ulteriore liberalizzazione dei commerci che favorisca l'esportazione dei prodotti agricoli dei paesi in via di sviluppo. (