Visco prepara un decreto per frenare i prezzi

La denuncia del ministro Bersani, che nei giorni scorsi aveva parlato di una "forbice" ingiustificata fra i prezzi dei carburanti in Italia e quelli del resto d'Europa 

10 agosto 2007

La denuncia del ministro Bersani, che nei giorni scorsi aveva parlato di una "forbice" ingiustificata fra i prezzi dei carburanti in Italia e quelli del resto d'Europa, e il conseguente appello a favorire la concorrenza nel settore, stanno avendo i loro frutti: l'esempio dell'Agip, che era stata la prima compagnia a tagliare di 2 centesimi il prezzo della benzina e di 1 quello del gasolio, è stato seguito da Erg, Esso e Tamoil con riduzioni comprese fra 1 e 3 centesimi al litro.

 Infine, hanno ridotto i loro prezzi anche i distributori Api-Ip.

La soluzione di Visco. Ora, mentre si aspetta l'incontro di venerdì 10 agosto e compagnie petrolifere e l'Unione Petrolifera di venerdì, il viceministro per le finanze Vincenzo Visco ha reso noto di aver incaricato i propri uffici di verificare la possibilità di una sterilizzazione dell'Iva in caso di aumenti dei prezzi internazionali dei carburanti, per ridurre l'impatto sui prezzi al consumo della benzina.

 Il Governo prova così a mettere un freno seguendo la via già battuta nel 1999: allora, tramite decreto, venne sterilizzata l'Iva sui prodotti petroliferi in presenza di aumenti dei prezzi internazionali del greggio. In pratica, visto che l'imposta si calcola seguendo l'andamento del prezzo della benzina, se resta fissa, non aumenta proporzionalmente all'aumento dei prezzi. D'altra parte, le compagnie petrolifere da tempo lamentano un eccessivo carico fiscale sulla benzina.

Venerdì l'incontro fra governo e petrolieri. Venerdì mattina il Consigliere del Ministro dello Sviluppo economico per le questioni petrolifere, Umberto Carpi, e le compagnie petrolifere e l'Unione Petrolifera, si incontreranno per valutare le ragioni alla base dell'incremento del divario tra i prezzi medi industriali italiani ed europei dei carburanti. Nel corso della riunione saranno anche analizzati gli ultimi dati relativi all'andamento dei prezzi industriali che il ministero riceverà da Bruxelles. «Il calo del prezzo della benzina è un segnale positivo, un avvio - ha commentato Carpi - ma un differenziale medio di 4-5 centesimi con l'Europa, seppure attenuato, continua ad esistere. Studieremo le soluzioni per eliminarlo. E parleremo di prezzi industriali», sottolinea, spiegando che «il nostro faro è la media Ue». In merito è ancora più esplicito Sergio D'Antoni, vice del ministro Bersani: nell'incontro di venerdì, ha affermato, il governo chiederà alle compagnie petrolifere di «comportarsi come le altre compagnie europee, di abbassare il prezzo della benzina e del gasolio a livello dell'Europa».

Le accuse dei consumatori.

Le associazioni dei consumatori continuano ad essere sul piede di guerra.

Il Codacons ha addirittura intenzione di presentare un esposto alle Procure della Repubblica e all'Antitrust «sullo scandalo della speculazione sulla pelle dei vacanzieri italiani». In generale, le associazioni si scagliano contro i petrolieri, accusati di speculazione, costi industriali alti e rete di distribuzione di fatto ancora chiusa alla grande distribuzione. Ma propongono anche la loro ricetta per risparmiare ben 13-15 centesimi per ogni litro di carburante: una razionalizzazione degli impianti, un aumento dei self-service ma anche dalla trasformazione in "utili buoni sconto" degli "inutili gadget" che le compagnie regalano ai clienti più affezionati.