La Banca Centrale Europea parla di una dinamica del mercato mondiale che potrebbe portare ad aumenti

In piazza lo sciopero della pastasciutta - sui prezzi alimentari l'allarme della Bce. La Banca Centrale Europea parla di una dinamica del mercato mondiale che potrebbe portare ad aumenti del 30%. Rischi dai cambiamenti climatici 

Fonte: Repubblica.it


"Negli ultimi mesi la dinamica dei prezzi degli alimentari è aumentata, con un incremento in agosto del 30 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". A rilevarlo è la Banca Centrale Europea, nel bollettino di settembre, che, pur cercando di ridimensionare l'allarme sugli elevati aumenti dei prezzi dei beni alimentari nei paesi dell'area euro, ammette che "le prospettive per i prezzi degli alimentari sia mondiali sia interni rimangono caratterizzate da una elevata incertezza".

Gli aumenti sono decisamente marcati per quanto riguarda i cereali, i cui prezzi sono cresciuti, secondo la Commissione Europea, del 50 per cento nel giro di un anno. Tanto che Bruxelles ha disposto la riattivazione dei terreni agricoli fino ad oggi obbligati a restare improduttivi, in modo da poter avere per il prossimo anno 17 milioni di tonnellati di cereali nelle riserve, oggi estremamente ridotte.

L'allarme europeo dà ulteriore fondamento alla protesta indetta per oggi dalle associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, con presidi in oltre cento piazze italiane, a cominciare da Montecitorio. A conferma degli aumenti spropositati dei generi di prima necessità oggi anche i dati Istat, che attestano una crescita dei prezzi di pane e cereali ad agosto del 2,9 per cento su base annua, contro il 2,5 per cento di luglio. In particolare, il prezzo del pane è aumentato del 4,2 per cento negli ultimi dodici mesi, quello della pasta del 3 per cento.

La frutta è invece aumentata del 6,1 per cento, e sono in lieve aumento anche i prezzi della carne, il cui ritmo di crescita su base annua è salito al 2,4 per cento dal 2,3 per cento di luglio.

"La partecipazione è massiccia, ad iniziare da Roma - assicura il presidente della Federconsumatori Rosario Trefiletti - I cittadini hanno capito che è una giornata importante su un tema decisivo per la vita delle famiglie". "La situazione delle famiglie non è più sostenibile - ha aggiunto il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti - e questo governo deve intervenire con i fatti, sorvegliando, ma anche prevedendo forme di risarcimento sociale già dalla prossima finanziaria".

Secondo le quattro associazioni, il 67 per cento degli intervistati fuori dai grandi centri commerciali in sei città campione non ha infatti acquistato alcun pacco di pasta, con l'intento di partecipare alla protesta. Il dato, confermato anche da un sondaggio telefonico svolto dalle stesse associazioni, è stato contestato da commercianti e ristoratori, secondo i quali le adesioni allo sciopero sono state decisamente più basse.

Questa crescita dei prezzi a tassi davvero elevati, lamenta la Coldiretti, riguarda solo i prezzi al consumo, e dunque non favorisce affatto i coltivatori. In Italia "i prezzi aumentano in media di cinque volte dal campo alla tavola", denuncia la Coldiretti, che proprio per questo aderisce oggi allo 'sciopero della pastasciutta' indetto dalle quattro associazioni dei consumatori. Alla protesta ha aderito, oltre la Coldiretti, anche la Cia.

Fra l'altro gli aumenti dei prezzi scoraggiano i consumi: gli acquisti in quantità della pasta sono calati del 5,6 per cento e quelli del pane del 6,1 per cento senza attendere lo sciopero della spesa, secondo i dati Ismea - Ac Nielsen relativi ai primi cinque mesi del 2007.

Anche per la Coldiretti alla base dei prezzi ci sono speculazioni, e cita una serie di comparazioni dei prezzi alla produzione e al consumo a sostegno di questa tesi: dal grano (0,22 euro/kg) al pane (2,7 euro/kg) l'aumento del prezzo è del 1100 per cento, dal grano (0,22 euro/Kg) alla pasta fresca (4,5 Euro/Kg) la crescita è del 1900 per cento, dal latte fresco alla stalla (0,35 euro/litro) a quello nella tazza (1,4 euro/litro) l'incremento è del 300 per cento.

Mentre Confindustria denuncia al contrario il forte aumento delle materie prime, che si riversa poi sul prezzo finale dei beni alimentari. "Il sensibile rialzo dei prezzi di grano, semola e derivati, registrato in questi ultimi mesi, non danneggia soltanto i consumatori, ma sta minacciando la solidità di un comparto come quello dei pastifici, che è uno dei più rilevanti del settore agroalimentare della nostra provincia e della nostra regione", spiega in un comunicato l'associazione degli industriali.

"Lo sciopero della spesa colpisce l'obiettivo sbagliato - spiega il presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Bari Gaetano Dentamaro - i produttori di pasta subiscono gli aumenti dei prezzi delle materie prime alla pari dei consumatori. Sono costretti ad aumentare i prezzi della pasta poichè i prezzi delle materie prime sono aumentati in brevissimo tempo del 70 per cento".

Analoga la posizione di Confcommercio, che dice "no a una protesta senza fondamento": "Sul versante delle materie prime internazionali si registra, tra agosto 2006 ed agosto 2007, un incremento dei prezzi dei cereali del 31 per cento. Sui mercati italiani i prezzi all'origine dei cereali hanno registrato nello stesso periodo una variazione superiore al 55 per cento. In particolare per il frumento duro ed il frumento tenero gli aumenti negli ultimi 12 mesi sono di oltre il 70 per cento".

Alla base degli aumenti dei prezzi degli alimenti, secondo il bollettino della Bce, ci sono però soprattutto ragioni più ampie, di ordine globale. A livello mondiale, spiegano gli analisti di Francoforte, "i recenti rincari degli alimentari sono stati determinati in larga misura dall'aumento dei prezzi di beni energetici e fertilizzanti, dai bassi livelli delle scorte, dalla scarsità di alcuni raccolti - soprattutto a causa di fattori legati alle condizioni climatiche, come la siccità in Australia - e dal forte aumento della domanda di raccolti".

Per il futuro, rileva la Bce, "non è ancora chiaro in che misura le varizioni climatiche potranno contribuire all'andamento dei prezzi degli alimentari".