Domande e risposte sulla cedolare secca sugli affitti

FAQ cedolare secca

1 - Quando deve essere inviata la raccomandata all'inquilino?

L’articolo 3, Dlgs 23/2011 non fissa un termine ma dice che la raccomandata va inviata «preventivamente». L'invio deve precedere la presentazione dei modelli Siria e 69 e raccordarsi con l'adeguamento Istat per comunicare che quest’ultimo viene sospeso.

Quando il regime transitorio consente di applicare la cedolare nel 730 o in Unico 2012, invece, l'invio dovrebbe avvenire prima del versamento del primo acconto (16 giugno o 30 novembre 2011).

  2 - La raccomandata deve essere  inviata anche in caso di contratti transitori che non prevedono aumenti del canone?

La legge  richiede l'invio della raccomandata a pena di inammissibilità al regime della cedolare secca. La formulazione generica lascia pensare che l'invio sia sempre necessario, anche per contratti sotto i 30 giorni, a meno che non vengano dettate eccezioni in considerazione della sostanziale inutilità della raccomandata.

3 - Come si sceglie la cedolare in caso di proroga del contratto?

Chi nel 2011, dopo il 7 aprile, effettua la proroga di un contratto, deve scegliere la cedolare con il modello 69. Chi invece aveva già un contratto in corso al 7 aprile e nel 2011 deve semplicemente versare l'annualità dell'imposta di registro, può applicare la cedolare nel 730 o in Unico 2012. La legge cita solo la «proroga» e non il «rinnovo automatico» di quattro anni tipico dei contratti a canone libero, il che fa pensare che le due situazioni siano assimilate. In attesa di conferme, chi affronta il rinnovo automatico farebbe meglio a utilizzare il modello 69, senza attendere Unico 2012.

 4 - L'aggiornamento Istat incassato nel 2011 prima di optare per la cedolare va restituito all'inquilino?

Dato che  l'opzione della circolare è esercitata su tutti i canoni percepiti nel 2011, anche il mancato incremento Istat dovrebbe riguardare tutti gli stessi canoni. Quindi i maggiori introiti andrebbero restituiti. Serve però una conferma ufficiale, anche per stabilire se gli adeguamenti Istat sospesi durante il periodo di opzione per la cedolare possano entrare a far parte del canone in caso di ripensamento del proprietario.

 5 - La società semplice può scegliere la cedolare?

La società semplice, per sua natura, non esercita attività commerciale ed è equiparabile alle persone fisiche (soggetto Irpef). Quindi dovrebbe poter optare per la cedolare. Certamente questo aspetto potrebbe essere chiarito dalle Entrate nella circolare di prossima emanazione.

 6 - Come si può applicare la cedolare in caso di alloggio di proprietà condominiale?

Il reddito derivante dagli immobili di proprietà comune va dichiarato pro quota da ogni condomino. È però difficile esercitare l'opzione in sede di registrazione del contratto, dato che nel contratto appare solo l'amministratore e il condominio ha un codice fiscale. La disciplina va integrata.

 7 - Come evitare la duplicazione tra acconto Irpef 2011 nel 730 e acconto sulla cedolare?

Il soggetto che presta assistenza fiscale, calcola l'acconto Irpef 2011 tenendo presenti i canoni da locazione del 2010.

Se il proprietario opta per la cedolare, deve versare l'acconto dell'85% sulla cedolare dovuta nel 2011 e rischia una duplicazione. Per evitarla, potrebbe indicare nel quadro F del 730 di voler versare un minor acconto Irpef, calcolato escludendo dall'imposta dovuta per il 2010 quella relativa al reddito dei fabbricati per i quali si opta per la cedolare secca. Sarebbe opportuna una conferma da parte dell'Agenzia della legittimità dell'autoriduzione. L'alternativa, in ogni caso, è versare l'intero acconto Irpef e farsi rimborsare l'eccedenza con il 730 del prossimo anno.

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