Ue, in Italia Pil in calo nel 2008. Inflazione al 2%. Scende il debito pubblico

Ue, in Italia Pil in calo nel 2008. Inflazione al 2%. Scende il debito pubblico

Inflazione in Italia sotto la media di Eurolandia


Bruxelles, 9 novembre 2007


L'Italia proseguira' il risanamento dei conti pubblici anche se la crescita del Pil, gia' al di sotto della media Ue nel 2006, scendera' dall'1,7% del 2007 all'1,4% nel 2008 per risalire all'1,6% nel 2009.

Secondo la relazione economica annuale della Commissione Europea, il deficit di bilancio, a politiche immutate, rimarra' invece stabile al 2,3% sia nel 2008 che nel 2009.


Gli economisti di Bruxelles sottolineano tuttavia, nelle tre pagine dedicate all'Italia, che per il 2008, ci sono rischi di un aumento del deficit ma anche prospettive di un calo.

Il tasso di inflazione dell'Italia si attestera' sull'1,9% nel 2007 e al 2% nel 2008. Le previsioni della Commissione Ue pongono il nostro Paese sotto la media di Eurolandia (2% nel 2007 e 2,1% il prossimo).

 Questo - spiega Bruxelles - "grazie a un impatto piu' basso dei prezzi dell'energia e ad alcune misure di liberalizzazione adottate di recente, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni".

Il debito pubblico italiano scendera' al 104,3% nel 2007 e al 102,9% nel 2008. Sono queste le nuove previsioni della Commissione Ue, migliori sia delle precedenti stime di Bruxelles (105% e 103,1%) sia di quelle del governo italiano contenute nella Finanziaria (105% e 103,5%).
"Il debito pubblico italiano - spiega ancora la Commissione Ue - e' previsto leggermente in calo anche nel 2009, al 101,2%".

Nel 2008 la crescita economica in eurolandia sara' del 2,2%, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto sei mesi or sono; nel 2009 la crescita si dovrebbe poi attestare sul 2,1% contro il 2,4 stimato in precedenza. Queste le indicazioni fornite oggi dalla Commissione europea nelle previsioni economiche di autunno per il periodo 2007-2009. Per quest'anno Bruxelles conferma invece un incremento del Pil di eurolandia del 2,6%.
Il rallentamento della crescita, spiega la Commissione, e' il risultato delle turbolenze che hanno investito i mercati finanziari internazionali.